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Quando riaprii gli occhi, capii che ero in un ospedale. Riconobbi le coperte bianche e i muri e i mobili dello stesso colore. Mi guardai intorno. Non c'era nessuno con me nella stanza. Ma sopra il mobile accanto al letto trovai un vassoio con del cibo. Mi misi a sedere sul letto e mangiai. In poco tempo finii tutto. Ero tanto affamata. Poggiai il vassoio sul mobile e mi rimisi a letto. Cercai di ricordare ciò che successe e perché ero finita in ospedale. Chiusi gli occhi e mi concentrai. Mi comparvero delle immagini sfocate. io che attraverso la strada. un camion che mi travolge. Mi avevano investita. Riaprii gli occhi di scatto e, grondante di sudore e con il cuore che batteva a mille, mi guardavo intorno come un cucciolo spaventato. A poco a poco mi  riuscii a calmare. Ero viva e il peggio era passato. Il mio cuore tornò a battere regolarmente e il respiro tornò normale. Vicino a me c'era la mia borsa. La presi e ne cacciai il telefono. Trovai tantissimi messaggi e chiamate, tutte da Ester. La volevo chiamare per dirle che stavo bene, ma optai per mandarle un messaggio.

A ESTER:
ciao Ester, scusa se non ti ho risposto alle chiamate e ai messaggi. Ero impegnata. Non preoccuparti, sto bene. Ti voglio bene amica mia. 

Mandai il messaggio e posai il telefono, aspettando la sua risposta.

a love for a vampireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora