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Quando si staccò, le mie labbra erano bramose di lui. «lo so che mi vuoi amore mio» disse Alan, «ma dobbiamo tornare a casa» aggiunse poi. «ok» risposi. Alan mi prese la mano e ci incamminammo verso casa. Era ormai notte fonda. Trovammo casa in poco tempo. Non sapevamo se entrare. Sentivo la presenza di qualcuno. Era sicuramente la biondina che baciò Alan quella mattina, quando scappai di casa. Ero gelosa. Mi salì la rabbia e avevo voglia di staccare la testa a quella ragazza. Strinsi i pugni. «calma Marika. So perché sei arrabbiata» disse lui. «non preoccuparti. Non le permetterò di baciarmi di nuovo» aggiunse. Annuii e mi calmai un po'. Alan aprì la porta ed entrammo dentro casa, mano nella mano.
Trovammo le luci spente. Camminammo silenziosamente, tenendoci sempre le mani.
Dopo un po', Alan si fermò di scatto. «c'è qualcuno qui» disse. «accendiamo le luci» sussurrai. Accesi la luce nel corridoio. Alan era vicino a me.
La porta della cucina era chiusa. Ma Alan riuscì ad aprirla. Dentro, un ragazzo sui venti anni, e sul tavolo della cucina la biondina che baciò Alan. Era lì, inerme. Il suo corpo senza vita e quel ragazzo vicino a lei, la guardava, senza lasciar trasparire emozioni. Cosa le ha fatto?

a love for a vampireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora