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Quando entrai in casa, mia madre mi corse incontro e mi abbracciò. «ciao mamma. Soffoco» dissi tossendo, per quanto mi stringeva forte. «scusa tesoro» disse staccandosi. «ma dove sei stata per due giorni?» mi chiese. Mi bloccai. Non potevo dirle che ero stata in ospedale perché mi avevano investito. «sono stata da Ester» risposi cercando di convincere più me che lei. «ok figliola. Mangi?» disse. «no. Ho già mangiato da Ester. Poi è tardi. Vado a dormire. Notte mamma» dissi. «notte Marika» disse lei. Corsi subito in camera mia, a prendere l'intimo e andai poi a fare la doccia. In dieci minuti ero pronta per andare a letto. Mi sentivo stranamente osservata. Quando mi misi a letto non riuscii ad addormentarmi. Passarono le ore. Rimasi coperta dalla testa ai piedi. Quando sentii un rumore, tirai fuori la testa. Era buio pesto nella stanza. Quando i miei occhi si abituarono al buio, nel bel mezzo della stanza, vidi una sagoma. Era umana. Mi guardava. I suoi occhi erano di un azzurro cielo. Ero spaventata. «c-chi sei tu?» gli chiesi. «non preoccuparti. Non voglio farti del male» disse lui. In un secondo me lo ritrovai sul letto. I suoi occhi incrociarono i miei e non riuscii più a dire nulla ne a muovermi. Dai miei occhi passò al mio collo. Avevo il cuore in gola e non riuscivo a dire nulla. Cosa mi voleva fare? Sentivo il suo fiato sul collo e mi vennero i brividi.

a love for a vampireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora