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«sei bellissima Marika» disse guardandomi e sorridendo. Lui era vestito con smoking e cravatta neri e una maglia bianca sotto e i capelli laccati. «sei bellissimo Alan» risposi sorridendo. «manca poco alle otto. Andiamo?» disse Alan. Annuii e scendemmo le scale, andando verso la porta. Uscimmo di casa e andammo in macchina. «copriti gli occhi» mi disse Alan, porgendomi una benda. Me la misi sugli occhi. Non vidi nulla. La direzione era ignota, il luogo anche. Tutto era ignoto. Anche ciò che doveva chiedermi Alan. «Alan. Quando posso togliere la benda?» chiesi. «aspetta. Siamo quasi arrivati. Altri dieci minuti» rispose lui. «ok» dissi.
Dopo un po' la macchina si fermò. Sentii la mano di Alan che mi aveva fatta scendere dalla macchina e che ora era attorno alla mia vita, che mi portava chissà dove. «non toglierla ancora» mi disse Alan. «ok» dissi.
«attenta. C'è un gradino» disse dopo un po' Alan. «ok» dissi.
Quando ci fermammo sentii il suo fiato vicino al mio orecchio. «puoi togliere la benda» disse. Me la tolsi e guardando quello che avevo davanti, rimasi a bocca aperta. Un tavolo con dei palloncini bianchi e delle rose nel mezzo. La tovaglia del colore dei palloncini e tutta addobbata. Alan mi fece accomodare, poi prese una scatolina e si inginocchiò davanti a me. «Marika, vuoi sposarmi?» chiese guardandomi intensamente. Tutti gli sguardi su di noi. Non sapevo cosa dire. Ero troppo emozionata.

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