9. third lesson

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Quella mattina mi svegliai più rincoglionita del solito.
Dovetti farmi la doccia gelata per riuscire a svegliarmi del tutto, non diedi neanche importanza a quello che tirai fuori dall'armadio, e solo quando finii di vestirmi realizzai di aver indossato dei leggins neri e una felpa rossa molto larga.
Mi guardai allo specchio e decisi di legarmi i capelli in una coda alta, mi truccai come al solito, eyeliner e mascara con l'aggiunta di un po' di correttore per nascondere quelle poche occhiaie che avevano deciso di farmi visita. Dopo aver completato l'opera mi stupii di come la mia faccia sembrasse più umana.
Sentii dei rumori di sotto e dopo aver afferrato la borsa e il cellulare, scesi la scale trovando mia madre in cucina, intenta a preparare qualcosa.
Hm, pancakes.
"Mamma? Cosa ci fai sveglia a quest'ora?" Chiesi accendendo la macchinetta del caffè.
"Mi sono svegliata affamata e non sono più riuscita ad addormentarmi" rispose ridacchiando.
Annuii dubbiosa, non era mai successo.
Mi feci il caffè e mi sedetti su uno dei sgabelli alti per fare colazione sulla penisola al centro della cucina.
"Com'è andata poi la festa venerdì sera?" Domandò sedendosi di fronte a me.
"Bene" sussurrai facendomi scappare un sorrisino al ricordo di Luke.
"Hm, quell'espressione non me la dice giusta" disse addentando un pancake.
Mi coprii il viso con le mani cominciando a sentire caldo dallo stomaco in su.
"Avanti Jade, mi hai sempre detto tutto." Mi tolse le mani dal viso sorridendomi teneramente.
Ed era vero, non riuscivo mai a nasconderle nulla, quando ci si metteva, sapeva essere peggio di Sherlock Holmes.
"Ok" sbuffai appoggiando sul ripiano la tazza ancora piena di caffè.
"C'è questo ragazzo a scuola, che è il classico bello e popolare e ultimamente sembra essersi come interessato a me" continuai dicendole la verità.
"Come si chiama?" Chiese curiosa, facendo luccicare i suoi occhi castani così simili ai miei.
"Luke Hemmings" risposi poggiando il mento sul braccio.
"E' quello biondo e alto che conoscevi anche alle medie?"
Annuii confusa. Come faceva a ricordarselo?
"Oh, è proprio un bel ragazzo allora" ridacchiò bevendo un po' del suo succo d'arancia.
Sorrisi non riuscendo a non darle ragione.
"E scommetto che alla festa è successo qualcosa" aggiunse senza togliersi quel sorrisino.
Ma cos'era? Una veggente per caso?
"Si.. mi hai baciata" dissi cercando di non rivelare anche la parte dove mi aveva praticamente palpata. Forse non era il caso di raccontare tutti i particolari.
"E adesso tu vorresti sapere se per lui sei solo un passatempo oppure se è interessato per davvero."
"Mamma, sei forse in grado di leggere la mente delle persone?" Chiesi facendola ridere.
"No tesoro, ma con tuo padre è iniziata così, anche se eravamo al college."
"E cosa hai fatto per capire se era interessato seriamente a te?" Domandai incuriosita.
"Beh, diciamo che dopo avermi baciata per la prima volta, l'ho ignorato per tutta la giornata, e alla fine è venuto lui a cercarmi" sorrise finendo di raccontare.
"Quindi dovrei ignorare Luke e aspettare che sia lui a venire da me?"
"Esatto!" Esclamò contenta "avete messaggiato o cose del genere dopo venerdì sera?"
Negai con la testa dispiaciuta, mi sarebbe piaciuto ricevere un altro messaggio da lui.
"Ancora meglio!" Urlò eccitata sbattendo una mano sul ripiano.
"Mamma, papà sta dormendo!" La richiamai ridacchiando.
"Ops" si coprì la bocca con la mano.
"Vabbè, è meglio che io vada se no faccio tardi" dissi alzandomi dallo sgabello per riporre la tazza nel lavandino.
"Mamma?" La chiamai facendola voltare.
"Come fai a ricordarti di Luke?" Chiesi ancora curiosa di sapere la verità.
"Ogni tanto al supermercato incontro sua madre Liz e facciamo due chiacchiere. L'ultima volta che l'ho vista era con lui mentre la aiutava a fare la spesa" rispose con un'alzata di spalla.
Che tenero, aiutava pure sua madre a fare la spesa.
"La prossima volta che vai al supermercato, vengo con te" dissi facendola ridere.

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