7. first kiss

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Un altro giorno scolastico era appena terminato e non vedevo l'ora del weekend per potermi rilassare come si deve. Per fortuna era giovedì e solo il venerdì mi separava dal mio relax completo.
Andai verso il mio armadietto per riporre il libro di biologia, ma non feci neanche in tempo ad aprirlo, che sentii qualcuno chiamarmi.
"Hei Benson!" Mi voltai e vidi Russel correre nella mia direzione.
Inarcai il sopracciglio dubbiosa, cosa voleva da me?
"Ciao Jake" lo salutai una volta che era abbastanza vicino da sentirmi.
"Ciao" appoggiò la mano sulla parete e mi sorrise, respirando affannosamente per la corsa fatta.
"Cosa ti porta qui?" Chiesi curiosa.
"Domani sera farò una festa a casa mia e volevo invitarti personalmente" sorrise mostrando la fila di denti bianchi "allora ci sarai?"
Hm, l'idea di andarci non mi dispiaceva per niente.
"Ovviamente, sono invitate anche le tue amiche" aggiunse velocemente.
Ancora meglio.
"Può essere" risposi vaga.
"Ti aspetterò allora" mi fece l'occhiolino e se ne andò con la sua solita camminata da figo.
Alzai gli occhi al cielo e buttai il libro nell'armadietto, presi la borsa e mi incamminai per l'uscita.
"Che voleva Jake?" Chiese Kelsey prendendomi a braccetto dalla parte destra, mentre Sam quella sinistra.
Il trio delle ave Marie.
"Domani sera party a casa sua, ci andiamo?" Sperai in una risposta positiva, almeno non avrei passato il venerdì sera a riempirmi di gelato e a guardare commedie romantiche, tanto per peggiorare il mio stato sentimentale.
"Per me va bene" sorrisi alla risposta di Sam e mi voltai verso Kels guardandola insistemente.
"Hm" rispose solamente, era sempre stata quella da corrompere quando si parlava di feste.
"Oh, avanti Kels, sarà una scusa in più per vedere Ashton" disse Sam guardandola, sorridendole maliziosa.
"Ok" acconsentì dopo qualche istante di silenzio.
Esultai e la abbracciai quasi strozzandola.
"Hei! Così me la ammazzi" mi allontanò Ashton per poi posarle un braccio sulle spalle, gesto al quale Kels rise arrossendo.
Parli del diavolo..
"Cosa fate adesso?" Chiese scendendo le scale dell'entrata dell'edificio.
"Probabilmente andremo a casa" rispose Sam aggiustandosi il giacchetto in jeans leggero.
"Noi andiamo un po' al parco, volete venire?"
Guardai di fronte a me e vidi Michael e Calum parlare, mentre Luke di spalle, giocherellava con il suo skate muovendolo avanti e indietro con il piede.
Probabilmente stavano aspettando Ash.
Alla vista di quel bel sederino, la voglia di andare al parco, stranamente aumentò.
Le ragazze annuirono e ci avvicinammo al gruppetto.
"Andiamo?" Chiese il riccio non avendo intenzione di togliere il suo braccio dalla mia bella amica.
Sorrisi a quella scena, erano veramente carini insieme.
"Vengono anche loro?" Calum sembrò leggermente sorpreso.
"Me ne posso sempre andare" rispose Sam sorridendo divertita.
" No, no, andiamo" le prese la mano cominciando a camminare con un'espressione da ebete in viso che mi fece ridere.
Michael a cui suonò il telefono, si allontanò per rispondere, lasciandomi sola con Hemmings.
Lo guardai e al pensiero di quel bacetto che mi aveva lasciato il giorno precedente, cominciai a sentire caldo, tanto caldo.
"Posso provarlo?" Chiesi indicando lo skate ai suoi piedi.
"Lo sai usare?" Domandò con tono divertito.
"No" risposi facendolo ridere.
Me lo passò e ci misi un piede sopra fermandolo e tenni l'altro sull'asfalto del marciapiede.
"Dammi la mano" disse vedendomi in difficoltà.
Esitai qualche secondo e quando gliela porsi la strinse forte nella sua, facendomi provare una sensazione strana.
Mi piaceva avere dei contatti con lui, anche se piccoli.. mi faceva sentire protetta in qualche modo.
"Ok, metti anche l'altro piede, ti spingo io" sorrise mandandomi completamente in tilt.
Feci come disse e cominciammo ad avanzare, era bellissimo andare su quel coso.
"Che figata!" Esclamai facendolo ridere.
"Vedo che ti ecciti facilmente" ridacchiò malizioso.
"Oh fottiti Hemmings" dissi scendendo dallo skate.
"Fottimi tu" rispose prontamente mordendosi il labbro.
Non tentarmi..
"Ti piacerebbe."
"Non immagini quanto" strinse maggiormente la presa sulla mia mano attirandomi a se.
Osservai i suoi occhi, che oggi erano leggermente più chiari.
"Ma che minchia di logica seguono?" Sussurrai quasi incantata.
"Che cosa?" Chiese divertito.
"I tuoi occhi, ogni tanto sono blu, ogni tanto azzurri e poi grigi" spiegai gesticolando con la mano libera.
"Proprio come i tuoi Benson " si avvicinò di più.
"I miei sono semplicemente marroni. Cosa vuoi dire?" Chiesi confusa.
Scosse la testa sorridendo.
"I tuoi, normalmente sono nocciola, diventano miele quando sei piuttosto felice, quando scherzi, quando fai le tue battutine stupide e quando ridi si illuminano maggiormente. Quando sei infastidita, quando sei arrabbiata, quando qualcosa non ti va a genio diventano più scuri e contornati da alcuni riflessi verdi. I tuoi occhi non sono mai marroni."
Dire che ci rimasi secca, sarebbe poco.
Quando aveva notato tutto questo?
Quanto tempo aveva passato a guardarli senza che me ne accorgessi?
"Hei piccioncini, vi muovete?" Ci urlò Mike facendoci allontanare immediatamente.
Volevo raggiungerlo ma Luke continuava a stringermi la mano.
"Luke" lo chiamai guardando la presa, anche se non volevo per davvero che me la lasciasse.
Con nonchalance alzò le spalle, raccolse lo skate da terra e cominciò ad avanzare senza mai lasciarmi. Esultai dentro di me, ma cercai di apparire normale, anche se il sorriso che non riuscivo a nascondere mi sgamava parecchio.
Appena arrivammo al parco ci sedemmo a terra in cerchio. Cominciai a giocare con qualche filo d'erba, strappandolo e attorcigliandolo attorno al dito, mentre sentivo i ragazzi raccontare alcuni dei loro momenti più divertenti, e da quello che avevo capito, c'entravano spesso le banane.
"Quando è stato il vostro primo bacio?" Chiese Calum.
"Hm, il mio primo bacio l'ho dato a un bambino che avevo appena conosciuto all'asilo" disse Kelsey.
"Wau, che ragazza ribelle" ribatté Michael facendoci ridere.
"Io l'ho dato a nove anni, ad una bambina che mi piaceva tantissimo.. mi ha lasciato il giorno dopo che le ho chiesto di mettersi con me" Ashton abbassò di poco la voce nel raccontare l'ultima parte, e la cosa mi fece intenerire parecchio. Poverino, quella ragazza non potrebbe mai immaginare quello che si è persa.
"Io, l'ho dato a mio cugino" ridacchiò Sam.
"Oddio, incesto" esclamò Luke prendendola in giro.
Sam gli fece la linguaccia e si voltò verso Michael, che era il suo turno.
"Il mio primo bacio è stato..ommioddio! Quando è stato il mio primo bacio?" Chiese con aria pensierosa, guardando i ragazzi.
Oh Mike, sei sempre il solito!
Risi e aspettai la risposta del prossimo.
"Io avevo forse dieci anni ed eravamo al cinema a guardare Shrek, avevo fatto la classica mossa dello sbadiglio, lei era poco più grande e sapeva a cosa volevo arrivare, così si era girata e mi ha baciato direttamente" Calum rise facendomi sorridere.
"Che ragazzina intraprendente" commentai divertita.
Mi voltai verso Luke e aspettai di sapere quando fu il suo primo bacio, ero piuttosto curiosa.
'Chissa perchè'
Càllate, por favor.
'Wow adesso mi zittisci anche in spagnolo? Che ragazza internazionale che sei.'
Lasciai perdere quella vocina rompi palle concentrandomi sui ragazzi.
'Hei! Ti ho sentita'
Alzai gli occhi al cielo e aspettai la risposta di Luke.
".. questo è stato il mio primo bacio" finì Hemmings aggiustandosi i capelli.
No, no, no, Cosa? Mi sono persa il primo bacio di Luke?
Vocina del cavolo! Ma vai a cagare!
Abbassai lo sguardo e incazzata cominciai a strappare violentemente alcuni fiori innocenti, quando tutti si zittirono alzai lo sguardo e li trovai a osservarmi curiosi.
Oh giusto è il mio turno.
"Il mio primo bacio.. beh ecco ancora non l'ho dato" cercai di sembrare credibile e mi morsi un labbro per non ridere. I ragazzi si fecero seri e abbassarono lo sguardo imbarazzati, tranne le ragazze che si coprivano la bocca con le mani cercando di reggermi il gioco.
"Non c'è problema, risolviamo subito" Mike si alzò e mi prese di peso come un sacco di patate facendomi ridere e urlare.
"Michael sei forse impazzito?" Urlai non riuscendo a trattenere un'altra risata.
Mi portò dietro ad un albero, ma comunque si riusciva a vedere anche dalla postazione dove ero seduta un momento fa.
"Stavi scherzando vero?" Sussurrò per non farsi sentire.
Annuii sorridendo, allora Mike non era stupido come sembrava.
"C'è Luke che continua a guardarci" rise abbracciandomi " facciamolo ingelosire ancora un po'."
Cominciò a muovere la testa da destra a sinistra lentamente e capì all'istante, così cercando di non ridere lo imitai.
Da lontano sembrava che ci stavamo baciando per davvero. E quando Luke comparve da dietro all'albero, scoppiammo a ridere.
"Non ti preoccupare amico, ci ho pensato io a darle il suo primo bacio" disse dandogli un pacca sulla spalla, cosa che mi fece ridere ancora di più. Mike se ne andò e io mi coprii la bocca con la mano per riuscire a smettere di ridere.
"Ti prego dimmi che quello che ti ho dato l'altro giorno non era il tuo primo bacio" disse speranzoso.
"No scemo, vi stavo prendendo in giro."
"Allora quando è stato ?" Chiese appoggiandosi con la spalla al tronco dell'albero.
"Hm, tipo quando avevo quindici anni, l'ho dato a un ragazzo come penitenza a quello stupido gioco 'obbligo o verità" dissi facendolo ridacchiare.
"Che schifo di bacio allora."
"No, anzi per essere il primo è stato anche bello" sorrisi al ricordo di quel ragazzino, per fortuna carino, che mi avevano obbligato a baciare.
"Solo perchè non ne hai provato uno dei miei" sorrise malizioso.
Allora baciami, idiota.
Mi appoggiai al tronco con la schiena e sospirai. Cominciai ad osservarlo incrociando le braccia al petto.
Luke era davvero un bel ragazzo, quella barbetta accennata, le spalle larghe, i capelli tirati su in quel modo e quel piercing dannatamente provocante, lo rendevano fottutamente sexy.
"Ti piace quel che vedi?" Chiese sorridendo divertito interrompendo il silenzio che si era creato.
"Molto" ridacchiai tirando fuori dalla tasca dei jeans il cellulare per controllare l'ora.
"Perchè non ho il tuo numero?" infilò la mano nei pantaloni per cercare il suo.
"Perchè magari non te l'ho mai dato?" Ribattei ovvia.
Me lo strappò dalle mani e qualche secondo dopo si chiamò dal mio cellulare.
Beh, almeno adesso avevo il suo numero.
"Vieni qui" mi attirò per la tasca dei pantaloni facendomi ridere.
Mi avvolse i fianchi con il braccio e con l'altro posizionò in alto il telefono già impostato con la fotocamera anteriore, sorrisi e in un secondo scattò la foto.
"Adesso il tuo contatto ha una foto fantastica" disse allegro.
"E se io volessi una foto da sola, senza te?" Chiesi alzando il sopracciglio, ovviamente scherzando.
"Allora mettiti in posa" disse voltando il cellulare.
Misi le mani sui fianchi e feci la tipica faccia da bacio volante, ma quando lo vidi ridere, scoppiai a ridere a mia volta e proprio in quel momento scattò la foto.
"Oddio chissà com'è venuta."
"E' bellissima" rispose rimettendo a posto il suo telefono e porgendomi il mio.
"Me la dovrai passare la foto insieme" mi sistemai i capelli che grazie a Michael si erano spettinati tutti.
Annuì e tornammo dagli altri.

Entrai in casa pensando di trovarla vuota, visto l'orario, ma con mia grande sorpresa trovai mia madre e mio padre distesi sul divano abbracciati a guardare la televisione.
Ok, che succede?
"Ciao bellissimi" li salutai avvicinandomi a loro. Ed era vero, mamma e papà anche se avevano trentacinque anni li mantenevamo benissimo, tanto che la gente li scambiava per mia sorella e mio fratello maggiore.
"Hei tesoro, dove sei stata?" Chiese mio padre guardandomi con quei bellissimi occhi azzurri che per sfiga non avevo ereditato.
"Al parco con le ragazze e alcuni compagni di scuola" risposi infilandomi in mezzo a loro due, cosa che li fece ridere.
"Come mai siete a casa?"
"Volevamo stare un po' insieme e ci siamo presi la giornata libera.
"Quindi uscite a cena stasera?" Di solito lo facevano sempre quando si prendevano una pausa dal lavoro.
"Vuoi venire anche tu?" Chiese mia madre.
"No tranquilli, non voglio fare la rompi palle, godetevi una sana cena romantica, papà trattala bene" dissi indicando la mamma.
Ridacchiò annuendo e mi alzai per andarmi a fare una bella doccia calda.
"Oh, domani sera, uno della scuola organizza una festa, posso andarci?" Chiesi speranzosa.
"Basta che segui le regole di sempre" ovvero non abbondare con gli alcolici e stare attenta alle persone con cui parlo " e che torni a casa prima delle due" rispose serio mio padre.
Avevo sempre cercato di dare il meglio come figlia unica seguendo le regole dei miei genitori, non dandogli grandi preoccupazioni, per questo si fidavano di me e mi lasciavano un po' libertà.
"Grazie" esultai baciando a entrambi la guancia, dopo di che scappai rintanandomi in camera mia.
Mi buttai sul letto togliendomi le scarpe e presi il cellulare controllando i social network che ero solita frequentare. Dopo dieci minuti di cazzeggio totale aprii per sbaglio la pagina dei contatti e nelle chiamate effettuate trovai il nome con cui si era salvato Luke.
' SuperFigoLuke'
Risi e buttai il telefono sul comodino dirigendomi nella doccia.






questo è uno dei miei capitoli preferiti. spero vi piaccia.

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