"Ehm...siamo rimasti chiusi dentro" Sussurrò appena.
Sentii il mio povero cuore fare tre capriole all'indietro e una spaccata.
Feci dei lunghi respiri per cercare di calmarlo.
Spostai Luke e provai di nuovo a tirare la maniglia.
"Cazzo e ora cosa facciamo?!" Urlai spaventata.
"Tranquilla non farti prendere dal panico."
Luke si sedette sulla sedia incrociando le braccia al petto.
"Ma come fai ad essere così tranquillo?" Chiesi evitando, per quanto ci provassi, di posare lo sguardo sul suo petto nudo, che non mi stava aiutando per niente a mantenere la calma.
"Prima o poi qualcuno verrà a cercarci, si chiederanno che fine abbiamo fatto, no?"
Sbuffai sonoramente e mi sedetti per terra con la schiena poggiata su quella dannata porta.
Tirai fuori il cellulare ricordandomi di averlo con me e sbloccai lo schermo che però non si accese.
"No!" Piagnucolai buttandolo a terra.
"Che ha?" Domandò guardandomi.
"E' morto.. tu ce l'hai con te il cellulare?" Chiesi speranzosa.
"No l'ho lasciato nell'armadietto."
Mi coprii il viso con le mani, noi due da soli, in quelli condizioni poi, bloccati in una stanzetta.
Beh, non era poi così male.
'Ninfomane, non puoi pensare a cose del genere, in un momento come questo!' Mi rimproverò la famosa vocina.
In effetti, non aveva tutti i torti.
"E se provassimo a uscire dalla finestra?" Chiese alzandosi e affacciandosi alla grande vetrata.
"Ma sei impazzito? Siamo al secondo piano!"
"Ma non è tanto alto" ribattè tirando la maniglia per aprirla.
"Cazzo, ci vuole la chiave" esclamò sbuffando.
Ridacchiai slegandomi i capelli e togliendo le mollettine.
"Siamo proprio sfigati" dissi guardando il mio ginocchio.
Feci una smorfia di disgusto, tolsi il cerotto che si era già impregnato di sangue e chiesi a Luke di darmi un po' di carta per tamponare.
"Non hanno delle bende o qualcosa di simile?" Chiesi guardandomi in giro.
Luke aprì tutte le ante e i cassetti presenti ma non trovò nulla.
"Ma che infermeria del cazzo!" Sbottai alterata.
"Alzati un attimo" disse porgendomi la mano.
La afferrai e in attimo fui in piedi.
Prese fra le dita il lembo della mia t-shirt e dopo qualche secondo di attesa, cominciò a strapparla, lasciandomi con lo stomaco scoperto.
Per fortuna ne avevo una di riserva a casa.
"Mi stupisci Hemmings, a volte sei davvero intelligente" lo provocai ridacchiando.
Fece un sorriso finto, seguito da una smorfia che mi fece ridere.
Mi sedetti di nuovo e dopo aver appoggiato del cotone sopra al taglio del ginocchio, Luke lo avvolse con quella specie di benda che aveva creato.
Mi fece sorridere il modo in cui, in un certo senso, si prendeva cura di me.
Lo guardai mentre era concentrato ad annodare quella fascia e mi resi conto di quando fosse bello.
Non sexy o figo, ma bello. Aveva il viso così concentrato, con qualche rughetta sulla fronte per via dell'espressione che nemmeno sapeva di avere.
Una volta finito, si appoggiò con la schiena contro la porta, accanto a me.
"Non potevi metterti una maglietta, prima di uscire?" Chiesi controllando il tono della mia voce.
"Perchè? Non ti piaccio così?" Mi istigò giocherellando con il piercing.
Sbuffai e voltai lo sguardo, portandolo alla parete spoglia davanti a me.
Sentii la sua risata e la sua mano afferrare la mia.
"Mi piacciono le tue mani" sussurrò appena.
"Come?" Avrei mentito se avessi detto che quella sua confessione non mi stupii.
"Si, sono così calde e piccoline, mi fanno tenerezza" spiegò giocando con le mie dita.
Tu sei tenero.
"Sono da brava ragazza" continuò guardandomi negli occhi.
"Cosa stai insinuando?" Chiesi confusa.
"Che sembri una brava ragazza."
"Sembro?" Domandai inarcando il sopracciglio.
"Non saprei, sei strana tu. A volte sei così dolce e a volte sei così stronza" disse ridacchiando " però mi piace, è un mix che ti si addice."
Posò le mani sui miei fianchi e mi spostò di peso, poggiandomi sulle sue gambe.
"Tu invece sembri.." mi fermai non trovando un aggettivo adeguato.
Non controllavo neanche più le mie mani, che si erano poggiate sulle sue spalle nude.
"Un bad boy" continuai ridacchiando. Non lo pensavo davvero, i suoi gesti e il modo in cui si era preoccupato per me, mostravano il contrario.
"Questo afferma che gli opposti si attraggono" sorrise malizioso attirandomi maggiormente a se.
Sorrisi a quello che disse, perchè era proprio così.
"Basta pensare a Calum e Sam, per non parlare di Ashton e Kelsey" continuò ridendo.
Mi unii alla sua risata, dandogli completamente ragione.
"Ashton è così aperto e spontaneo e si è andato a scegliere la ragazza più timida sulla faccia della terra" esclamai lasciandomi scappare un sorriso.
"E Sam? Senza offesa, ma non so come faccia Calum a sopportarla" disse Luke facendomi ridere di gusto.
"Si è un po' sovraeccitata, ma dopo un po' ci fai l'abitudine e scopri dei lati di lei davvero belli."
Sorrise cominciando a disegnare dei cerchi immaginari attorno al piercing del mio ombelico.
Trasalii per via dei brividi che sentii schiena e lui sorrise, sapendo di esserne la causa.
Mise una mano dietro al mio collo e mi avvicinò, per poi posarci diversi baci.
Sospirai a quel contatto e poggiai la mano sul suo petto non troppo muscoloso.
Succhiava, leccava, soffiava e io mi resi conto solo alla fine, di quello stava accadendo.
"Luke se mi hai fatto un succhiotto ti ammazzo!" Esclamai staccandomi.
"Troppo tardi" ridacchiò.
Stronzo!
Feci per alzarmi, ma mi trattenne per il polso facendomi tornare nella stessa posizione di prima.
Si avvicinò e un secondo prima che posasse le sue labbra sulle mie, mi allontanai di poco. Provò un'altra volta e io mi allontanai di nuovo.Sbuffò facendomi ridacchiare, era troppo buffo.
"Non fare la stronza e fatti baciare!" Esclamò sussurrando.
Poggiò una mano dietro alla schiena e mi spinse facendomi avvicinare maggiormente.
Le sue carnose labbra incontrarono le mie e sentii il cuore esplodermi dalla felicità.
Allacciai le braccia dietro al suo collo e approfondii maggiormente il bacio.
Dio, quanto lo volevo.
Cominciai a giocare con i suoi capelli tirandoli di poco e mi piaceva da morire sentirlo sospirare.
Mi accarezzò il fianco e cominciò a salire con la mano, facendomi impazzire sempre di più, ad ogni centimetro di pelle che toccava.
Un piccolo gemito scappò dalle mie labbra quando strinse il mio seno. Mi morse un labbro e si staccò appena lasciandomi riprendere fiato.
"Non sai da quanto tempo volevo farlo" sussurrò la con voce roca, estremamente sexy.
La sua presa era ancora salda e non accennava minimamente a staccarsi.
"Ora potresti anche togliere la mano."
"Anche no" sorrise malizioso portando l'altra mano sotto a quello che era diventato un top. Cominciò a giocare con il laccetto del reggiseno ed io stavo mandando a puttane tutto il mio autocontrollo.
Gli strinsi la mano portandola in avanti e staccai la presa sul mio seno, ma lui la riportò subito indietro.
"Luke" esclamai facendogli ritirare la mano.
Rise e mi accarezzò un fianco.
"Mi piacciono" confessò divertito "sono morbide e sode al punto giusto" continuò ridacchiando.
"Ah si scusa, sei tu l'esperto di tette qui" dissi alzando il sopracciglio.
"Non essere gelosa piccola, le tue sono le migliori" sussurrò rubandomi un bacio a fior di labbra.
Scossi la testa lasciandomi scappare un piccolo sorriso.
"Idiota" dissi dandogli uno schiaffetto sul braccio.
Voltai lo sguardo e osservai le mie forcine lasciate sul pavimento.
Un'idea mi balenò in testa e mi staccai da Luke, ne presi una e mi avvicinai alla serratura della porta.
"Proviamo così."
Guardai Luke e sperai con tutta me stessa di riuscirci.
Mi aiutai con i denti ad aprirla un po' e incominciai a smanettare all'interno della serratura.
"Guardi troppi film" disse Luke avvicinandosi.
Lo ignorai e continuai per un po' nel mio intento.
Sentii il cuore in gola quando sentimmo il 'click' della serratura.
Ci guardammo per un istante e ci alzammo in piedi.
Abbassai la maniglia tirandola all'esterno e appena la porta si aprì urlai di felicità.
"Sei un fottuto genio!" Esclamò Luke lasciandomi un bacio sulla fronte.
Risi e raccolsi il mio telefono, uscendo finalmente da quella infermeria.
"Ma che cazzo vi è successo?" Ci chiese Calum quando ci incontrò nel corridoio.
"Storia lunga." Rispose semplicemente Luke.
"Stai bene?" Domandò dopo aver notato la mia gamba, lasciata nuda dai pantaloncini.
Annuii e con il suo aiuto, finalmente ci incamminammo per gli spogliatoi.
"Ma dove sei stata?" Chiese Kels quando entrai nello spogliatoio.
"Che minchia hai fatto?" Alzò la voce, una volta che mi osservò per bene, fortunatamente non c'era più nessuno li dentro.
"Quella zoccola di Megan mi ha fatto cadere e Luke mi ha portato in infermeria, solo che poi siamo rimasti bloccati e dato che sono una ragazza super intelligente, sono riuscita ad aprire la porta ed eccomi qui!" Spiegai sorridendo.
"Ti fa male?"
"Mi brucia un po', ma passerà" sospirai cominciando a togliermi le scarpe.
"Che avete fatto, nel frattempo?" Chiese con un sorriso malizioso.
"Niente, cosa vuoi che sia successo" ridacchiai isterica.
"Niente eh? E quel succhiotto?"
Cominciai a sentire caldo, molto caldo.
Istintivamente coprii la macchiolina con i capelli.
"Non è un succhiotto, mi sono solo graffiata".
Che merda di scusa.
"Ma vaffanculo" rise per poi aiutarmi a vestirmi.
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Sexual education
Fanfictioncosa può accadere se nella classe di letteratura del signor Smith arriva Sarah che insegnerà agli alunni uno strano modo di fare educazione sessuale? Ormoni impazziti, strani esperimenti, tanti ragazzi e tante risate. Leggete per scoprirlo! allora...