17. math test

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Dire che fossi terrorrizata era il nulla, rispetto a quello che sentivo davvero.
Tra un'ora avrei avuto il compito in classe di matematica e io non sapevo praticamente niente.
Certo, Luke era stato un ottimo insegnante ma capitemi, come si fa a rimanere concentrati davanti a delle labbra così attraenti?
E le poche cose che avevo 'imparato', semplicemente puff.. erano sparite, le avevo dimenticate.
Con una lentezza da bradipo mi rigirai fra le coperte e dopo un'infinità di tempo mi svegliai o meglio, mi alzai solamente dal letto, dato che non ero riuscita a chiudere occhio per tutta la notte.
Andai in bagno e mi lavai la faccia, mi guardai allo specchio e mi feci paura con quelle occhiaie che 'decoravano' i miei occhi.
Scesi velocemente le scale e accesi la macchinetta del caffè, aspettai che si scaldasse e dopo qualche minuto lasciai che il contenuto bollente riempisse la mia tazza dei puffi.
Mio cugino Brad, spesso quando veniva a trovarci, mi prendeva in giro per questa tazza.
Ma cosa c'era di male? A una diciottenne non potevano piacere i puffi?
O meglio, quasi diciottenne, esattamente fra.. uh caspita, mancavano solo due settimane al mio compleanno.
In realtà, non mi andava neanche di festeggiarlo, mi sarebbe andata bene anche una semplice pizza in compagnia della mia famiglia e dei miei amici.
Bevvi velocemente il caffè che stranamente, fece subito effetto.
Mi vestii con una camicetta azzurra, un paio di blue jeans e mi truccai giusto per rendere la mia faccia presentabile. Me ne fregai altamente dei capelli, ero troppo ansiosa per preoccuparmene veramente. Quindi li legai in una coda disordinata e non diedi importanza neanche alle ciocche ribelli che non avevano la minima voglia di restare al loro posto.
Presi la borsa, il cellulare e mi incamminai verso la mia morte.
Circa dieci minuti più tardi, arrivai davanti a scuola e scrutai tra gli studenti delle chiome famigliari.
Corsi verso di loro e appena Michael mi notò, mi buttai letteralmente fra le sue braccia.
Mi strinse forte, evidentemente capiva il mio stato emotivo.
"Siamo fottuti" sussurrò fra i miei capelli.
Piagnucolai sonoramente e non mi importai se qualcuno avrebbe potuto sentirmi, avevo pur bisogno di sfogarmi in qualche modo.
"Ma che hanno?" Chiese una voce che riconobbi essere quella di Ashton.
"Penso che abbiano il compito di matematica alla prima ora" rispose Calum con una nota di divertimento.
Certo io soffrivo e lui si divertiva, bella la vita!
Rimasi in quella posizione, con il viso appoggiato nell'incavo del collo di Mike, per una buona manciata di minuti e mi spostai solamente quando Kelsey mi avvisò che mancava poco al suono della prima campanella.
"Voi andate, io vi raggiungo" dissi appoggiandomi al muretto in cemento.
Controllai nella borsa e riuscii a trovare il foglio piegato in quattro su cui avevo ricopiato alcune formule che mi sarebbero servite per il compito.
Aprii il foglietto e mi spaventai solamente a leggere quell'insieme di numeri e lettere.
Dio, non ce l'avrei mai fatta a prendere almeno la sufficienza.
Ma soprattutto, non volevo deludere i miei genitori.
Certo, sapevano che io e la matematica non eravamo proprio migliori amiche, ma mi ero ripromessa di provare ad impegnarmi di più.
Sospirai sconsolata e di quel foglio ne feci una pallina.
Neanche il tempo di girarmi e lanciarlo nel cestino, che fui sbattuta di nuovo su quel muretto.
"Mi spieghi perchè in tua presenza, finisco sempre con le spalle al muro?" Sbottai incontrando gli occhi azzurri di Luke.
" Perchè mi diverto di più così." Sorrise tirandosi le punte dei capelli, mentre l'altro braccio era disteso accanto al mio viso.
"Per favore Luke, non sono in vena di scherzare" borbottai guardandomi intorno e per fortuna gli ultimi studenti che scorrazzavano per il giardino, si dirigevano verso l'edificio.
"Lo so" rispose guardandomi serio.
"Lo sai?"
"Si lo so e dovresti amarmi per quello che sto per fare."
Infilò le mani nelle tasche dei skinny jeans e ne tirò fuori dei strani aggeggi di un color rosa carne.
Inarcai il sopracciglio totalmente persa osservando ogni suo piccolo movimento.
"Grazie alla mia bellezza e alla mia popolarità.." alzai gli occhi al cielo, poco modesto mi dicono.
"Sono riuscito a farmi prestare delle cose dal club di informatica" continuò infilandomi nell'orecchio quello che doveva essere una specie di auricolare.
"Mi spieghi cosa stai facendo?" Domandai, se possibile, ancora più confusa.
"Ti sto dando una mano con il compito. Ora, questo devi nasconderla sotto alla maglietta" disse porgendomi un oggetto veramente piccolo.
"Che cos'è?" Chiesi esaminando quella strana cosa.
"E' una mini videocamera, così io potrò vedere le domande del test e suggerirti le risposte corrette."
Oh. Mio. Dio.
"Sei serio?" Sgranai gli occhi e spalancai la bocca per la sorpresa.
"Si" rise facendo illuminare maggiormente l'azzurro delle sue iridi.
"Forza attaccalo a qualcosa" mi incitò riferendosi alla videocamera.
Infilai la mano sotto alla camicetta, per cercare di attaccarla al bordo del reggiseno, ma non sapevo come si faceva. Ci provai per altre due volte, senza un reale risultato.
"Cogli questa opportunità, perchè non ce ne sarà un'altra." Sbuffai porgendogli l'oggetto. "Devi farlo tu."
Un sorriso furbo si dipinse sul suo volto mentre cominciavo a sbottonare la camicia.
"Lo farò con piacere" disse sorridendo maliziosamente.
"Cretino" borbottai non riuscendo a trattenere una piccola risatina.
"Hai delle tette da paura."
Risi maggiormente pizzicandogli un fianco.
"Sta zitto e fai quello che devi fare."
Dopo che attaccò la mini videocamera riabbottonai la camicetta e mi sistemai meglio la borsa sulla spalla.
"Dovrai tenere questo bottone aperto per farmi vedere" spiegò controllando l'ora sul cellulare.
"Tu dove starai?" Domandai dubbiosa.
"In aula computer." Rispose portando una mano dietro alla mia testa, tolse l'elastico che teneva legati i miei capelli e li sistemò sulle mie spalle. "Per non far vedere l'auricolare" disse giustificandosi.
"Non hai lezione?" Chiesi ignorando il brivido che mi percosse la schiena a quel gesto.
Mi dispiaceva fargli saltare delle ore scolastiche per colpa mia.
"Si storia, ma l'avrei saltata in ogni caso" sorrise prima di girarsi.
"Aspetta!" Esclamai fermandolo per un braccio " grazie" sorrisi sinceramente.
"Hei, non crederti così importante lo sto facendo anche per Michael, dovrai aiutarlo okay?"
Annuii e mi fece l'occhiolino prima di voltarsi e sparire dentro alla scuola.
Sorrisi sentendo una forte agitazione farsi spazio nel mio stomaco, non riuscivo ancora a credere a quello che stavo per fare.
Entrai nell'edificio e corsi verso l'aula di matematica sentendo la campanella suonare.
Appena fui vicino alla porta, notai Michael indeciso se entrare o no.
"Andrà bene, te lo assicuro" lo tranquillizzai stringendogli la mano.
Sorrise forzatamente lasciandosi guidare da me.
Arrivai al mio solito banco in ultima fila e tirai fuori dalla borsa una penna e una calcolatrice, tanto per fare un po' di scena.
"Piccola mi senti?" La voce di Luke mi rimbombò nell'orecchio destro.
Doveva smetterla di chiamarmi così, altrimenti sarei morta d'infarto.
Aprii il bottone che copriva la mini videocamera e alzai il pollice per fargli capire che si, lo sentivo.
Non ero sicura che lui potesse sentire me e di certo, avrei dato sospetti se avessi cominciato a parlare da sola.
"Dov'è Michael?" Chiese un'altra volta.
Mi girai con il busto per un secondo per fargli vedere il tizio dai capelli rossi accanto a me e poi ritornai a sedermi normalmente.
Qualche istante più tardi la White fece il suo ingresso in tutta la sua.. vecchiaia.
"Ammazza che brutta" sentì dire a Luke.
Mi dovetti coprire la bocca con la mano per nasconde la risata che mi lasciai scappare.
Incrociai le braccia al petto per non farle vedere la camicetta semi aperta e aspettai che ci consegnasse quel maledetto test.
Quando fu davanti a noi due ci sorrise da stronza prima di augurarci un " buona fortuna" sarcastico.
Mo ti faccio vedere io dove te lo ficco quel buona fortuna.
Evitai di guardarla per non innervosirmi maggiormente e mi concentrai sul compito.
"Sul banco non voglio vedere quaderni, astucci e cose varie, potete iniziare da.. adesso!"
Dio, non avrei mai saputo rispondere a quelle domande, meno male che il cervellino di Luke era riuscito a ideare questa cosa.
Forse avrei dovuto smetterla di chiamarlo idiota, perchè forse era anche più intelligente di me.
No scherzavo, che assurdità, era solo più bravo in matematica.
Sbuffai poggiando il viso sul palmo della mano e aspettai che Luke mi suggerisse la prima risposta.
Ringraziai Dio, tutti gli angeli e i santi per aver fatto stare zitta la White e non aver commentato per la posizione dei banchi.
"La prima è la B" disse Luke risvegliandomi dai miei pensieri.
Presi la penna e crocettai la casella corretta. Mi voltai verso Mike che si stava mangiucchiando un'unghia, e come se avesse avvertito il mio sguardo addosso si voltò guardandomi confuso.
Indicai con in dito la prima domanda e senza farsi vedere dalla vecchia allungò il collo per copiare.
Continuammo così per tutto il compito e ogni tanto crocettavo la risposta errata, tanto per non dare troppi sospetti.
Suonò la campanella, avvisando la fine dell'ora, richiusi i bottoni e mi alzai velocemente per poi posare il compito sulla cattedra. La White mi concesse una lunga occhiata prima di voltarsi a prendere il test di un ragazzo dietro di me.
Aspettai Michael sullo stipite della porta e appena uscì dalla classe mi prese in braccio facendomi volteggiare. Risi e lo strinsi maggiormente.
"Grazie nanetta! Ma come hai fatto a saperle tutte?" Chiese euforico.
Mi allontanai da tutti e appena fummo dietro all'angolo del corridoio, estrassi dall'orecchio l'auricolare minuscolo.
"No! Non ci credo!" Esclamò sgranando gli occhi.
"Credici" ridacchiai riponendo l'oggetto nella tasca dei jeans.
"Vai a ringraziare Luke" sorrisi vedendolo già correre per il corridoio.
Scossi la testa divertita e mi avviai al mio armadietto.
Se lo avessero saputo i miei, sarei davvero finita nei guai.
Rimasi immobile per i corridoi quando ricordai le parole che avevo detto a Luke il giorno in cui ero andata a casa sua.
"Vorrei tanto avere qualche segreto da nascondere ai miei, o magari combinare qualche guaio e dare l'uno la compa all'altro."
"Se vuoi posso diventare tuo fratello" aveva detto lui facendomi ridere.
Sorrisi da sola come una scema, realizzando che aveva fatto qualcosa per me, senza neanche rendersene conto.
Un ragazzo urtò la mia spalla facendomi ritornare con i piedi per terra.
Arrivai davanti al mio armadietto e lo aprii prendendo il libro di storia dell'arte.
Non avevo proprio nessuna voglia di stare in classe con la Duff, ma sicuramente era meglio della White.
"Non credi che mi merito qualcosa in cambio adesso?" Domandò Luke comparendo alle mie spalle.
"Cosa vorresti di preciso?" Ridacchiai voltandomi.
Aprì la bocca come a voler dire qualcosa, ma si bloccò non appena sentì una voce chiamarlo.
"Lukey, Lukey, tesoro" urlò Megan avvicinandosi.
Sbuffò pesantemente poggiando per un secondo la testa sulla mia spalla.
"Tienimi il gioco" sussurrò prima di allacciarmi un braccio attorno alla vita.
"Hei Megan" la salutò con molto meno entusiasmo.
Indossava la solita divisa da cheerleader blu e bianca e mi chiesi come non si stufasse a metterla tutti i giorni.
Mi guardò con il sopracciglio alzato, analizzandomi dalla testa ai piedi.
Ma che cavolo vuole questa?
Distolsi lo sguardo, prima di avventarmi su di lei e picchiarla, e mi distrassi osservando la maglietta dei Nirvana di Luke - che tra l'altro gli stava benissimo.
"Sei sicuro di non voler venire sabato?" Chiese sbattendo più volte le ciglia.
Ma ti prego, quanto sei patetica.
"Si sono sicuro, ho altri impegni" rispose lui stringendomi maggiormente.
Lo lasciai fare, a me non poteva che andare bene tutto quel contatto.
"Con lei? Hai degli impegni con lei?" Domandò infastidita indicandomi.
"Si, con me" dissi con un tono di voce abbastanza alto.
"Piccola, non ti scaldare" sussurrò ridacchiando al mio orecchio.
"State insieme?!" Esclamò sorpresa senza nascondere la punta di gelosia nella voce.
Stiamo insieme? No, ovvio che non stiamo insieme, siamo semplicemente.. amici.
Certo, degli amici che ogni tanto - quasi sempre- si saltano addosso, ma si.. siamo amici.
Ed io volevo essere davvero solo questo per lui? Solo un'amica?
"Ci stiamo frequentando" disse lui facendomi spalancare la bocca.
Cosa?
"Cosa?" Urlò Mindy.
Lo aveva detto per davvero o solo per ingannare Megan?
Luke alzò le spalle e mi strinse in un mezzo abbraccio.
"Okay, ho capito!" Ringhiò per poi voltarsi e andarsene.
"E' stato facile" momorò guardandomi.
Annuii passandomi la lingua sul labbro superiore e sentendolo bruciare qualche secondo dopo.
Oh oh, questo significava che mi sarei presa un'influenza presto.
La solita sfigata, iniziava l'estate e io mi prendevo un malanno, perfetto.
"Chi hai adesso?"
"La Duff" sbuffai passandomi una mano nei capelli.
"Ti va se andiamo in giardino?" Chiese mordendosi il labbro.
Oh, Dio.
"Hemmings, mi stai facendo diventare una cattiva ragazza."
Rise e mi trascinò per la mano nel cortile della scuola, dove solo pochi studenti erano presenti.
"Hei, Calum!" Esclamai vedendolo seduto sotto ad un albero.
Fece un cenno con il capo e sorrise appena.
"Amico, da chi ti stai nascondendo?" Gli chiese Luke sedendosi al suo fianco.
"Dalla Duff" rispose facendo spallucce.
Alzai il sopracciglio appoggiandomi con la schiena al tronco.
"Ma se ce l'ho io adesso la Duff" ribattei sapendo che Calum non era nel mio stesso corso, o almeno non nella mia stessa ora.
"Allora da qualsiasi altro professore" rise contagiando anche me.
Chiusi gli occhi sentendomi scaldare dai raggi di sole e li riaprii di scatto appena sentii una pressione sulla mia coscia.
Luke appoggiò la testa sulla mia gamba e mi sorrise dolcemente prima di chiudere gli occhi.
Sorrisi scuotendo la testa e guardai Calum intento a messaggiarsi con qualcuno.
"Dimmi Cal, com'è Sam come ragazza?" Chiesi super curiosa.
Mi lanciò uno sguardo veloce e poi un sorriso si impossessò delle due labbra.
"E'..è tranquilla, cioè, non è troppo gelosa nè appiccicosa, mi lascia i miei spazi senza che glielo chieda. Certo, è un po' chiacchierona, ma trovo sempre il modo di zittirla" sorrise maggiormente riponendo il cellulare in tasca.
Risi cogliendo un doppio senso e cominciai a giocare con i capelli di Luke, che mi lasciò fare tranquillamente.
Allora Sam aveva ragione, era seriamente un pervertito.
"Risparmiami i dettagli" sussurrò Luke facendo in modo da farsi sentire anche da Calum.
Il moro rise e si stese posando il capo sull'altra mia gamba libera.
Ah beh, fate con vostro comodo.
"Jay, sei per caso diventata un cuscino umano?" Michael rise avvicinandosi a noi.
"Qualcosa del genere."
Hei aspetta, mi aveva appena chiama Jay?
Si sedette a terra incrociando le gambe, mettendosi proprio difronte a me.
"Hei ma siete tutti qui!" Esclamò Kelsey affiancata da JasmineDaiCapelliViola.
"Perchè non siete a lezione?" Chiese Michael guardandoci uno ad uno.
"Potrei farti la stessa domanda" ribattè Jasmine facendolo ridere.
"Che ragazza trasgressiva" disse imitando il verso di una tigre.
Stavano per caso..flrtando?
"Regan è uno stronzo!" Una Sam abbastanza incazzata si avvicinò e buttò la sua borsa a terra violentemente.
"Che è successo?" Domandò Calum alzandosi e avvicinandosi a lei.
Le passò una mano sul braccio per tranquillizzarla e la cosa buffà è che ci riuscì per davvero.
"Non mi ha fatto entrare in classe perchè ero in ritardo di un minuto, uno cazzo!"
Povera Sam.
"Ragazziiiii!" Un urlo ci fece girare a tutti quanti.
Ashton corse verso di noi come un pazzo e per poco non ci cadde addosso.
Si sedettero tutti sull'erba e sembravamo quasi una tribù di indiani.
"Ho scaricato una app figosa, volete giocare?" Domandò sistemandosi meglio la bandana sui capelli.
Nessuno gli rispose veramente così lo prese per un sì.
Lo vidi smanettare come un pazzo e digitare costantemente sul cellulare.
"Ma che stai facendo?" Chiese Luke alzandosi con il busto.
"Sto mettendo i nomi di tutti i giocatori" rispose senza distogliere lo sguardo da quell'aggeggio.
"Come si gioca?" Kelsey gli si avvicinò interessata.
"E' una specie di obbligo o verità senza obbligo."
"Quindi sono solo domande?"
Annuì sorridendole.
Sembrava un gioco carino.
"Okay, iniziamo...Michael, la cosa più imbarazzante che ti sia mai capitata?"
Mike ci pensò un attimo e poi cominciò a ridere da solo.
"Quando mia madre ha trovato gli slip di una ragazza in camera mia" spiegò ridendo ancora.
"Come te la sei cavata poi?" Chiesi divertita.
"Ha dato la colpa a me questo bastardo!" Esclamò Calum facendolo ridere di più.
"E il bello che mia madre se la è bevuta davvero."
Scoppiammo a ridere facendo tanto casino, fortuna che nessuno si accorse di noi.
"Luke.. una cosa di cui avresti voglia adesso?" Recitò Ashton leggendo la domanda sul display.
Il biondo mi guardò squadrandomi dalla testa ai piedi, voltai subito lo sguardo non riuscendo a reggere il suo pieno di desiderio, e incontrai gli occhi di Sam che alzava e abbassava le sopracciglia.
Le mimai un 'smettila' con le labbra e ritornai a guardare Luke.
"Del the al limone" sospirò facendo ridere Jasmine.
"Si, certo del te al limone" disse sarcastico Calum.
"Possiamo andare avanti?" Chiesi sentendomi leggermente in imbarazzo.
Ashton rise e annuì tornando con il capo chino.
"Jasmine.. la prima cosa che noti in una persona del sesso opposto al tuo?"
"Uhm, le braccia, si decisamente" rispose facendomi sorridere.
Allora non ero l'unica ossessionata dalle braccia maschili.
"Quindi uno potrebbe essere brutto e piacerti solo perchè ha delle belle braccia?" Le chiese Michael.
"Tu non sei brutto" ribattè facendogli l'occhiolino.
Oooookay, passiamo oltre?
"Calum..pensi di avere una buona competizione linguistica?"
"Hm, non credo ma so un po' di spagnolo."
"Uh sentiamo" esclamai eccitata, questa volevo proprio sentirla.
"Hola, mi nombre es Calum y soy astraliano" disse rendendo la voce un po' più profonda.
"Che sexy!"
Risi al commento di Sam e guardai di nuovo Ash.
"Kelsey..Se noti un/a ragazzo/a che ti piace cosa fai?" Chiese guardandola con un sorriso strafottente.
Oh, che colpo basso.
Kels mi guardò per un secondo e alzai le spalle non sapendo cosa dire per aiutarla.
"Vado da lui e gli faccio uno spogliarello."
Rimasi secca alla risposta della mia amica, da quando aveva tutta quella sicurezza?
"Quindi mi farai uno spogliarello?" Le domandò malizioso.
"Chi ha detto che mi piaci?" Ribattè Kels facendoci ridere.
Al castano cadde il cellulare di mano guardandola spaesato.
"Mi dispiace amico" disse Luke allungandosi per dargli un pacca sulla spalla.
"Sto scherzando scemo" sentii sussurrare a Kels.
Risi e dopo qualche istante Ashton parve riprendersi e raccolse il telefono da terra.
"Jade.. sei.. vergine?"
Tutti gli sguardi e intendo tutti, si posarono su di me.
Che poi le ragazze lo sapevano benissimo che non lo ero.
"Sono...bilancia."

scusate se ci ho messo tutto questo tempo per aggiornare, ma la scuola mi sta distruggendo + quest'anno ho pure gli esami

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