Non ero mai stata una tipa molto mattiniera, ma comunque non mi piaceva il fatto di correre come una pazza di prima mattina, per questo mi svegliavo alle sei e facevo le cose con molta, molta calma. Tuttavia, quella mattina arrivai anche troppo presto a scuola.
Davanti all'istituto c'era solo qualche studente intento a ripassare chissà quale materia per chissà quale test.
Avrei voluto sdraiarmi un po' sull'erba, ma quando ricordai di aver indossato dei pantaloni bianchi decisi di sedermi sul muretto, che per fortuna non era molto alto, per cui non dovetti fare strane acrobazie per posarci le chiappe.
Controllai l'ora sul mio cellulare, realizzando che mancavano ancora venti minuti al suono della prima campanella.
Mi sistemai meglio il cappello con la visiera al contrario che avevo indossato, in nero e il grigio riprendevano il colore del top che mi lasciava scoperto il ventre, ma che veniva coperto dai jeans a vita alta.
Mi lisciai maggiormente con le mani i lunghi capelli che avevo perfettamente piastrato e cercai le cuffie nelle tasche della mia felpa nera. Appena le trovai, le collegai al telefono e cominciai ad ascoltare un po' di musica, tanto per non sentirmi sola del tutto.
Quando partì Ride di Somo, non riuscì a stare ferma e saltai giù dal muretto, cominciando muovere di poco i fianchi al ritmo della canzone, canticchiando il testo che di casto, non aveva proprio nulla.
Sentii dei rumori dietro di me, mi voltai togliendomi una cuffietta e incontrai delle labbra rosee decorate da un anellino nero.
Luke Hemmings, in tutto il suo splendore, era appoggiato appena sul muretto con le braccia incrociate e mi osservava con uno sguardo piuttosto divertito. Indossava una maglietta bianca coperta dalla sua giacca di pelle nera e i suoi soliti skinny jeans neri, che fasciavano alla perfezione le sue belle gambe da far invidia anche a Beyoncè.
Mi ammutolii all'istante quando ricordai quello che stavo cantando e le parole che stavano uscendo dalla mia bocca.
"Perchè hai smesso di cantare? E' una canzone così bella." Mi prese in giro tirandosi le punte dei capelli biondo cenere.
Che gran figura di classe.
"Certe cose, i bambini non dovrebbero sentirle" ribattei cercando di non ridacchiare.
Inarcò il sopracciglio e si avvicinò maggiormente.
"Ma se sono più grande di te" si inchinò arrivando all'altezza del mio viso.
"Si, solo in altezza" dissi incrociando le braccia al petto divertita.
Si allontanò di poco con un'espressione da finto offeso.
"Sempre meglio che essere una nanetta come te" rispose con un sorriso strafottente.
Figlio di una bella donna!
Cosa c'era di male nelle ragazze basse? Insomma, Demi lovato, Avril Lavigne e tante altre non sono mica delle stangone eppure sono bellissime.
"Scusa se non sono una giraffa come la tua ragazza" replicai con tono acido.
"E chi sarebbe la mia ragazza?" Chiese confuso.
"Marlie, Meggie come minchia si chiama?"
"Megan?" Provò divertito.
Annuii riconoscendo il suo nome.
Scoppiò a ridere, e anche se io non ci trovai niente di divertente, non feci altro che sorridere per la sua risata così dolce e adorabile.
"Avanti Benson, pensi davvero che mi metterei mai con una così? Al massimo la userei solo per la notte" sorrise malizioso.
Sbuffai alzando gli occhi al cielo, possibile che i ragazzi pensavano solo al sesso?
Sentii un braccio posarsi sulle mie spalle e quando mi voltai, trovai un testolina rosso fuoco e un sorriso allegro.
"Ciao Mike" sorrisi stringendolo a mia volta lasciandogli un bacio sulla guancia.
"Ciao Jade, dovrei chiederti un favore più tardi, se posso" disse facendosi un po' timido.
Annuii e lo presi per mano cominciando a trascinarlo all'interno della scuola.
"Andiamo così mi dici subito di cosa si tratta."
Si, sono una ragazza molto curiosa.
Michael mi seguì lasciando solo Luke che ci guardò confuso.
Entrammo nell'edificio e dopo essermi presa un caffè alla macchinetta del primo piano, ci sedemmo su una panchina sistemata lì vicino.
"Allora dimmi" dissi mescolando il contenuto caldo del bicchiere di plastica.
"Beh..ti ricordi che ti avevo parlato di.. Loris?" cominciò grattandosi la nuca imbarazzato.
Sorrisi alla sua tenerezza e annuii mordicchiando il cucchiaino trasparente.
"Ecco, non è che potresti, che ne sò, parlarle di me o qualcosa del genere.. non lo so voi ragazze vi capite in queste cose.." borbottò facendomi ridere.
"Ok" risposi semplicemente.
"Davvero?" Domandò sorpreso.
"Certo vedrò cosa posso fare per aiutarti" sorrisi sincera.
Mi sarebbe piaciuto aiutarlo, l'avrei fatto con piacere.
Mi si buttò letteralmente fra le braccia facendomi ridere e feci in tempo a spostare il bicchiere con il caffè di mezzo, evitando di combinare qualche danno.
"Aiutarti in cosa?" Chiese Ashton arrivando e sedendosi accano a me.
"Irwin, perchè non ti fai un po' gli affari tuoi?"
L'avevo capito che Mike non ne aveva ancora parlato con i suoi amici, per questo mi sentii piuttosto fortunata nel condividere un segreto con lui.
"Che strano che non hai detto 'i cazzi tuoi', non è da te" rispose con un sorriso divertito.
"Hei, io sono una ragazza educata" ribattei leggermente offesa.
"Molto" Kelsey ridacchiò sarcastica comparendo da dietro la macchinetta. Mi lasciò un bacio sulla guancia e si sedette accanto a Michael che le sorrise teneramente.
Che bei amici di merda.
"Chi è educato?" Chiese Calum, giocando con una pallina arancione fluo in mano, affiancato da Luke che stava smanettando con il suo cellulare.
"Jade" rispose Ash con una delle sue risate inconfondibili da ragazzina, facendomi sorridere automaticamente.
Calum scoppiò in un fragorosa risata seguito da tutti gli altri cretini.
"No, ma quando avete finito, avvisatemi" alzai il sopracciglio, continuando a bere il mio caffè ancora caldo.
Sam sbucò dall'angolo del corridoio con alcuni libri in mano, e sorrise all'immagine che le si parò davanti.
"Perchè ridete?" Chiese dopo aver salutato il gruppo che si era creato.
"Perchè sono idioti" risposi indignata, accavallando le gambe.
Sam rise, e si sedette a terra di fronte a me appoggiandosi con la schiena al muro, Calum la imitò e le diede un piccolo bacio sulla guancia che la fece arrossire leggermente.
Oh, che carini! Quanto vorrei avere qualcuno anche io così..
Solo Luke rimase in piedi con una spalla appoggiata alla macchinetta, continuando ad usare il cellulare.
Chissà cosa stava facendo.
Ritornai con lo sguardo su Ash che stava raccontando qualcosa a Kelsey, interrompendo ogni tanto il discorso con la sua dolce risata, mentre Mike e Calum cominciarono a giocare con la pallina tirandosela a vicenda. Ovviamente, da ragazzi maturi quali erano.
"Attenta Jade!" Urlò Sam per poi coprirsi la bocca spalancata con le mani.
Non realizzai subito cosa accadde, ma quando sentii un calore sulle mie gambe, capii. Un'enorme macchia marrone ricopriva i miei pulitissimi e bianchissimi jeans.
Alzai lo sguardo infuriata e notai Calum alzarsi in piedi già pronto a scappare.
"Hood, sei morto!" Urlai stringendo e rompendo il bicchiere di plastica, ormai vuoto.
"O mio Dio, mi dispiace non l'ho fatto apposta" parlò velocemente, spaventato dalla mia reazione.
Ero pronta a saltargli addosso, ma fui trattenuta da qualcuno per una spalla.
"Piccola furia, cerca di stare calma" disse Ashton continuando a ridere.
"Ok sto calma, sto calma" risposi cercando di respirare.
Appena lasciò la presa dalla spalla, mi avventai di nuovo su Calum, pronta a prenderlo a pugni.
"Hei tigre, non è ancora arrivato il momento di sbranarlo" sussurrò Luke al mio orecchio, afferrandomi con maggiore decisione sui fianchi.
Cominciai a fare dei lunghi respiri per calmarmi, anche se la sensazione che mi facevano le sue mani sul mio corpo non mi stava aiutando per niente.
"E ora come faccio? Non posso andare in giro così!" Piagnucolai coprendomi il viso con le mani, cercando di non guardare il danno sui miei jeans.
Non avevo neanche uno straccio di ricambio, e di sicuro non sarei andata in giro così a farmi prendere per il culo dagli studenti della scuola.
"Forse ho dei pantaloni nell'armadietto, vieni" Kelsey mi prese per mano e mi trascinò per il corridoio. Mi staccai svogliatamente da Luke, cominciando a sentire subito una sensazione di vuoto bruttissima.
Arrivammo al suo armadietto e dopo che ci frugò all'interno per cinque minuti, urlò di felicità, facendomi capire che li aveva trovati.
"Dovrebbero starti" disse porgendomi un paio di jeans chiari.
li presi e mi incamminai per il bagno, appenai entrai dentro mi spogliai velocemente.
Per fortuna Kels aveva solo una o mezza taglia in meno di me, per cui riuscii a entrarci facilmente, anche se aderivano maggiormente rispetto a quando li indossava lei.
"Non posso uscire così" mi guardai allo specchio, e il piercing all'ombelico era in bella vista per via del top corto.
Non so neanche perchè mi ero fatta convincere da Sam a farmelo fare.
Sembravo molto una di quelle cheerleader che mi stavano sulle palle.
"Perchè? Ti stanno così bene, guarda che bel culo ti fanno" disse girandomi attorno.
"Ragazze siete..Woho, che schianto!" Esclamò Sam ferma sulla soglia della porta del bagno.
"Non è troppo?" Chiesi dubbiosa continuando a guardarmi allo specchio.
"No" rispose Kels sorridendomi.
Acconsentii sbuffando, infondo non avevo altra scelta, se non quella di andare in giro con una macchia enorme sui pantaloni.
Buttai i jeans sporchi nella borsa uscendo dal bagno e mi diressi all' armadietto. Inutile dire che attirai parecchio l'attenzione e la cosa mi diede molto fastidio, tuttavia cercai di non farci caso e inserii la combinazione aprendo così l'armadietto.
"Hei! Che avete da guardare? Eh?!" Sentii qualcuno urlare alla mie spalle.
Mi voltai con il mano il libro di biologia, e vidi Calum guardare in cagnesco alcuni ragazzi che forse, stavano dando troppa attenzione al mio fondoschiena. Appena sentirono quel richiamo si divisero spaventati, e la cosa mi fece sorridere divertita.
"Pace?" Chiese Cal porgendomi un cioccolatino con un sorriso a tremila denti.
"A che cos'è?" Indicai il piccolo dolcetto che teneva fra le mani.
"Cioccolato fondente" disse leggendo la carta che lo ricopriva.
"Allora no" Risposi girandomi, intenta ad andare nella classe della mia prossima materia.
"Avanti Jade, ti chiedo scusa" mi fermò afferrandomi per il polso.
"Ti preeeeego" continuò assumendo una faccia da cucciolo bastonato, alla quale non riuscii a resistere.
"Ok" sbuffai, non riuscendo però a nascondere un sorrisino.
Non mi andava di essere stronza con lui, mi aveva perfino chiesto scusa.
Sorrise maggiormente e mi abbracciò facendomi volteggiare.
"Basta, prima che cambi idea" ridacchiai aggrappandomi a lui.
Mi mise giù e ci incamminammo per la classe di biologia, dato che era una lezione in comune.
STAI LEGGENDO
Sexual education
أدب الهواةcosa può accadere se nella classe di letteratura del signor Smith arriva Sarah che insegnerà agli alunni uno strano modo di fare educazione sessuale? Ormoni impazziti, strani esperimenti, tanti ragazzi e tante risate. Leggete per scoprirlo! allora...