Proprio non riuscivo a capire.
Perchè nei film c’era sempre quella parte in cui verso la fine, la vita del protagonista in questione, andava sempre a rotoli e poi magicamente si trasformava in qualcosa di strepitoso?
Non ne trovavo il senso. Cioè, la maggior parte delle volte erano storie inventate, per quale motivo dovevano cercare di riportare fatti della vita reale?
“Tieni” disse mia madre buttandosi a peso morto sul divano accanto a me.
Le presi di mano la ciotola con i popcorn e adagiandola sulle mie gambe, cominciai a sgranocchiarne un po’.
La mamma prese il telecomando in mano e fece partire il film, aveva scelto ‘the perfect man’, quello con Hilary Duff. L’avevamo già visto, ma comunque non sarebbe stato brutto rivederlo di nuovo.
Non so per quale motivo, ma il titolo del film mi aveva sempre fatto riflettere parecchio.
Esisteva davvero l’uomo perfetto?
Ovviamente la perfezione è una cosa soggettiva, ma poteva davvero un uomo reincarnare la perfezione per una donna?
Mi voltai verso mia madre, cominciando ad osservare il suo profilo. Invidiavo la forma del suo naso, era così carino.
“La smetti di fissarmi?” Mi lanciò un popcorn in pieno viso, prendendomi nell’occhio.
Feci un piccolo urletto, lamentandomi per il dolore avvertito.
“Mamma!”
“Oddio scusa Jade! Ti fa male?” Chiese avvicinandosi senza trattenere una piccola risata.
Ah! Se la rideva pure.
“No!” Esclamai sarcastica.
“Scusami non volevo, ma sai che odio essere fissata.”
Beh, ecco da chi avevo preso.
Lasciai perdere facendo uno strano gesto con la mano, cercando di soffocare il bruciore, riempiendomi la bocca di popcorn.
Circa dieci minuti più tardi, spense di poco il volume e si girò verso di me, incrociando le gambe lasciate scoperte dai pantaloncini.
Amavo le serate come queste, per qualche strano motivo, ogni tanto il suo capo la mandava a casa e mi dava la possibilità di stare in sua compagnia.
Era bello stare con lei, sopratutto perchè non era la tipica mamma rompi palle. Insomma si, ogni tanto le giravano e cominciava a scassare, ma dopotutto ci volevano anche momenti come quelli.
Credo che tutta la compresione nei miei confronti, sia nata dal fatto di avermi avuto a soli diciasette anni.
Sapevo che cercava di farmi vivere la mia gioventù fino alla fine, e per questo le ero molto grata.
Da quello che mi aveva raccontato, solo mia nonna Ether, la madre di mio padre, non era molto contenta della sua gravidanza. Ero stata qualcosa di inaspettato per loro, ma la mamma non aveva mai pensato di abortire o di darmi via.
Diceva sempre che ero il frutto dell’amore tra lei e mio padre e anche se poteva sembrare una cosa scontata da dire, mi riempiva immensamente il cuore ogni volta che la sentivo pronunciare quelle parole.
“Che c’è?” Chiesi voltandomi a mia volta.
“A cosa pensi?” Domandò portandosi una ciocca dei capelli biondi dietro all’orecchio.
In realtà stavo pensando a tutto e a niente.
Stavo pensando a Kelsey, a Sam che avevano dei ragazzi talmente belli da fare invidia a tutto e a tutti, stavo pensando a Kiwi, quella strana mascotte della band dei ragazzi, stavo pensando a quella pubblicità stupida delle dentiere per i cani, stavo pensando a Luke..
“Niente” dissi limitandomi ad alzare le spalle.
La mamma inclinò il capo verso destra, scrutandomi attamente.
“Jade, sei mia figlia, ti conosco meglio delle mie tasche. E l’ho notato che ultimamente sei molto più pensierosa.”
Sbuffai, non sapendo cosa dire per sviare l’argomento. Posai la ciotola dei popcorn sul tavolino e mi rannicchiai abbracciandomi le ginocchia.
“Pensi che papà sia l’uomo perfetto per te?” Chiesi guardandola sorridere.
Appoggiò la guancia sulla spalliera del divano e imitò la mia stessa posizione.
“Non penso che la perfezione esista, però si, sono sicura che tuo padre sia quello giusto per me.” Disse facendomi sorridere inevitabilmente a quella risposta.
“Come l’hai capito?”
“Credo quando sono rimasta incinta. Sai pensavo che mi avrebbe lasciata, che non avrebbe voluto portarsi sulle spalle la responsabilità di diventare un padre. E invece, nonostante la disapprovazione di tua nonna, non mi ha mai abbandonato. Anzi credo che la tua presenza abbia anche rafforzato il nostro rapporto.”
Quindi, in poche parole, se avessi voluto sapere se un ragazzo fosse quello giusto per me, avrei dovuto rimanere incinta?
“No, idiota!” Esclamò, tirandomi un pugnetto sul braccio, come se avesse sentito i miei pensieri.
Feci un salto all’indietro, rischiando quasi di cadere da quel divanetto.
La scrutai attentamente, percorrendo ogni centimetro del suo corpo.
“Ma sei per caso una parente di Dynamo?” Chiesi leggermente impaurita.
Rise di gusto per poi fermarsi di colpo.
“Meglio ancora, sono sua sorella!” Urlò per poi saltarmi addosso, cominciando a farmi il solletico dappertutto.
Risi fino alle lacrime, supplicandola di smetterela con quella tortura.
“Mamma! Ti prego basta” riuscii a dire con il fiato spezzato.
“Okay, ma solo perchè mi scappa la pipì” rispose alzandosi da me e dal divano.
Risi, vedondola correre come un bimbetta di due anni verso il bagno, scossi la testa divertita, solo io potevo avere una madre del genere.
Estrassi il cellulare dalla tasca dei miei pantaloncini per controllare l’ora, ma non ci feci neanche caso, presa nel leggere un messaggio di Sam.
Da: Sam
Ma io sono normale?
Ma che cazzo di problemi si faceva?
A: Sam
Normale è l’unica parola che non ti si addice.
Certo, era divertente, anche simpatica, curiosa- fin troppo-, pazza, ma molto bella.
Probabilmente era la persona più strana che conoscevo.
“Eccomi” disse la mamma sedendosi di nuovo accanto a me.
“Con chi stai messaggiando?.. Con Luke eh? Eh eh?” Fece alzare e abbassare le sopracciglia, dandomi delle leggere gomitate.
“No, con Sam.”
“Se, ci credo molto.”
Alzai gli occhi al cielo, aspettando un altro messaggio da parte di quella svitata.
“Raccontami qualcosa” disse mettendo in pausa il film, che ormai nessuna delle due stava guardando.
“Cosa?”
“Qualcosa come... a che punto siete arrivati?” Domandò con un pizzico di malizia.
Ma cosa diavolo aveva bevuto questa donna?
“Cosa vuol dire ‘a che punto siete arrivati’?” Chiesi non avendo veramente compreso il senso di quella domanda.
“Avete già fatto sesso?” Sbottò dritta al punto.
“Mamma!” Esclamai sentendo già il calore espandersi sulle mie guance.
Io e Luke, più di una volta ci eravamo trovati in situazioni..come dire..intime, ma no, non avevamo fatto ancora sesso.
E la cosa, anche se a qualche altra ragazza avrebbe dato fastidio, a me faceva più che piacere; mi aveva dato l’opportunità di capire che non era come tutti gli altri lo descrivevano.
Certo, me lo aveva fatto intendere più di una volta che era interessato a me in quel modo, ma non mi aveva mai costretta a fare cose che non volevo. E questa per me, era l’unica cosa che interessava per davvero.
Anche se beh, morivo dalla voglia. Insomma, quale ragazza sana di mente sarebbe stata in grado di resistergli?
“Che c’è? Voglio sapere con chi fa sesso mia figlia!” Si difese alzando le spalle.
Mi passai una mano sul viso, per poi farla scorrere tra i capelli.
“No, non l’abbiamo fatto” ammisi, non essendo capace di mentirle.
“Sul serio?” Esclamò alquanto sorpresa.
Annuii stranita, per quale motivo tutti pensavano che ci saltavamo addosso e basta?
“Oh..” sussurrò arricciandosi una ciocca di capelli fra le dita.
“Vabbè, allora quando lo farete, dimmi se è bravo” disse sorridendo ampiamente.
Spalancai la bocca basita. Ma cosa le era preso?
“Però usate le precauzioni, sono troppo giovane per essere nonna!”
Mi sbattei la mano sulla fronte, questa non era normale.
“Basta, non voglio più sentirti” commentai alzandomi dal divano.
Rise alle mie spalle, richiamandomi a gran voce.
“Se vuoi ti dico anche com’è tuo padre!” Esclamò sapendo che non avrei mai assistito a certi discorsi.
“Eww!” Urlai salendo le scale velocemente, rischiando quasi di uccidermi.
Era da circa due ore che messaggiavo con Sam da una parte, che mi raccontava di come Calum fosse perfetto per lei, e Kelsey dall’altra.
Stavamo parlando della parte ‘timida’ del suo carattere, del fatto che voleva emergere per svagarsi un po’, per poter fare cose pazze, ma senza esagerare.
Le avevo proposto di fare il bungee jumping, ma a quanto pare non le piaceva l’idea.
Chiusi la pagina di whatsapp e cercai tra la rubrica il suo numero per chiamarla.
“Ma tu sei fuori, non lo farò mai” disse subito dopo i primi due squilli.
“Ma perchè? Vedrai che sarà divertente” risposi accennando una piccola risata.
“Ascoltami, non voglio mica diventare una che pratica sport estremi “ ribattè facendomi ridere più forte.
Beh, forse non era l’idea migliore del mondo.
Ci voleva qualcosa di abbasstanza soft, per iniziare questa sua ‘ ribellione’.
“Potresti uscire di nascosto..” diedi voce ai miei pensieri, prendendo dalla scrivania un fazzoletto per soffiarmi il naso.
Questo maledetto raffreddore aveva appena iniziato a farsi sentire, ma ero convinta che non sarebbe andato via così facilmente.
“E dove vado scusa? E’ venerdì sera e in giro non ci sono persone molto raccomandabili.”
‘ Ha ragione’ commentò quella vocina all’interno della mia testa.
Si lo so che ha ragione, non c’è bisogno che me lo dica tu.
“Uhmm.. potresti..” aprii la porta della cabina armadio e cercai una di quelle magliette larghe.
Odiavo dormire con i vestiti addosso, ma dovevo prevenire al meglio questa influenza.
Ma poi, come diavolo avevo fatto ad ammalarmi in quasi piena estate? Tsè.
“Potresti fare..” mi bloccai, non appena un’idea piuttosto interessante mi venne in mente.
Certe volte solo così intelligente.
“Potrei?” Domandò curiosa.
“Okay Kelsey, la proposta che ti sto per fare devi assolutamente accettarla, o giuro che non ti parlerò mai più” dissi decisa.
“Ma non so neanche di cosa si tratta..”
“Promettimelo.”
“Oh e dai Jade, non so neanche cosa mi farai fare.. sei una stronza!”
Mi venne quasi da ridere, ma mi trattenni per cercare di rimanere nella parte da amica seria e decisa.
“Promettimelo” ribattei ancora una volta cercando di spogliarmi, con il cellulare incastrato fra l’orecchio e la spalla destra.
“Okay.. ma rimani sempre una gran stronza” borbottò.
Scossi la testa e mi infilai velocemente la maglietta nera, per poi sedermi sul mio letto.
“Ti sfido a far entrare in camera tua Ashton all’insaputa dei tuoi genitori” mi morsi il labbro, sentendomi quasi malefica.
Ci sarebbe stata bene una di quelle risate maligne, peccato che non la sapevo fare.
“Co..cos..quando?!”
“Adesso, quando se no?” Dissi in modo ovvio, come se fosse una cosa normale far entrare un ragazzo in camera tua di nascosto.
“E.. e.. magari adesso è impegnato, solo noi sfigate stiamo in casa di venerdì sera” mormorò facendomi ridere.
“Beh mettila così, se è interessato a te per davvero, verrà anche se è impegnato.”
Mi lodai mentalmente per essere riuscita a rigirare la cosa a mio favore.
“ Okay..lo faccio, ma solo ad una condizione.”
“Sentiamo..” dissi alzandomi per aprire la finestra, faceva davvero troppo caldo.
“Devi fare lo stesso..con Luke però!” Esclamò facendomi bloccare con la mano ancora sulla maniglia.
Ci pensai per un po’ e non potevo assolutamente tirarmi indietro. Insomma, dovevo darle l’esempio, no?
Stava per fare la cosa più eccitante della sua vita, non potevo negarle questo momento.
E poi siamo sinceri dai, era una valida scusa per poter avere Luke nel mio letto.
Uh, detto così suona davvero volgare.
“Okay, non barare però, mi dovrai inviare una foto come prova.”
“Okay.”
“Okay” ripetei decisa.
“Basta però, non siamo su colpa delle stelle” disse facendomi ridacchiare.
Chiusi la chiamata e mi buttai di nuovo sul mio letto.
Lo stavo per fare realmente? Lo volevo per davvero?
Annuii mentalmente, cercando di convincermi maggiormente. Mi alzai solo con il busto e cercai il numero di Luke facendo scorrere il dito sul display, appena trovato feci partire la chiamata.
Partirono i primi quattro squilli e tutta la mia sicurezza sparì nell’istante in cui sentii la voce del biondo rispondere alla chiamata.
“Pronto?”
Oh Dio, quella voce roca mi faceva impazzire ogni volta.
“Hei..stavi dormendo?” Domandai cercando di far sembrare la mia voce il meno tremolante possibile.
Era la prima volta che parlavamo al telefono e la cosa mi faceva sentire leggermente ansiosa.
“Uhm no no, stavo giocando con mio fratello a fifa.”
Allora io e Kelsey non eravamo le sole sfigate.
“Oh” riuscii a dire.
“E’ successo qualcosa?” Chiese dopo qualche istante di silenzio.
E ora? Cosa avrei duvuto dire?
“No ma..ehm.. ahm.. si ecco.. uhm ti va.. ti va di venire da me?”
Mio Dio, che gran figura di merda!
“Adesso?” Il tono sorpreso con cui parlò mi fece capire che non se la aspettava proprio una proposta del genere.
“Si.”
“Sei sicura di stare bene?”
“Più o meno” mormorai più a me stessa che a lui. “Puoi venire?” Chiesi speranzosa.
“Oh.. Okay. Dieci minuti e sono da te.”
Per un istante sentii il cuore saltarmi gola. Aveva accettato? Seriamente?
“C’è solo una cosetta.. ecco.. devi entrare dalla finestra di camera mia” mi afrettai ad aggiungere per poi mordendomi il labbro.
Di sicuro, se lo avessi fatto entrare dalla porta di casa, avrei fatto un gran casino, sfigata com'ero.
Lo sentii chiaramente ridacchiare prima di spegnere la chiamata. Beh almeno lui si divertiva.
Buttai il cellulare sul letto e mi guardai attorno. Sistemai un po’ la stanza, togliendo sopratutto alcuni reggiseni sparsi sulla sedia e sul puff.
Con uno come lui, alcuni capi era meglio non farli vedere in giro.
Uscii per un attimo fuori dalla stanza e non vidi alcuna luce accesa, il che mi fece intuire che i miei stavano già dormendo.
Ritornai dentro e chiusi la porta a chiave, per sicurezza.
Mia madre rideva e scherzava su Luke, ma se lo avesso visto in camera mia, non oso immaginare cosa avrebbe fatto. Per non parlare di papà. Oh Maria!
Passai dei lunghi minuti a guardarmi allo specchio del bagno.
Cercai di aggiustare al meglio i miei capelli, che sembravano tanto come quelli di uno spaventa passeri, e tolsi i resti del trucco.
Sembravo una barbona, ma non mi andava proprio di truccarmi o fare qualche altra roba.
Quando sentii alcuni rumori provenire da fuori, corsi di nuovo nella mia stanza e mi affacciai alla finestra già aperta.
Guardai Luke sorridermi ampiamente, mentre allargava le braccia in segno di saluto.
Ridacchiai, portandomi l’indice sulle labbra, intimidendogli di non far rumore.
Si guardò intorno e dopo aver adocchiato qualcosa, cominciò ad arrampicarsi lungo un tubo piuttosto largo, che percorreva tutta la lunghezza della casa.
“Meno male che sono un tipo piuttosto flessibile” scherzò aggrappandosi alla cornice della finestra.
“Invidio un po’ le tue gambe” ammisi allungandogli la mano per aiutarlo ad entrare.
“Non dovresti, a me piacciono le tue.. certo sono un po’ corte..” ridacchiò circodandomi i fianchi con le braccia.
“Simpatico” dissi dandogli un lieve pizziccotto sul braccio.
Sorrise avvicinandosi maggiormente al mio viso.
“Ciao” sussurrò a poca distanza dalle mie labbra.
“Hm.. ti sconsiglio di baciarmi” mi allontanai di poco, ma con troppo voglia di assaporare le sue labbra carnose.
“Perchè?” Chiese con una punta di delusione, che mi fece addolcire.
“Sto avendo i primi sintomi da raffreddore” spiegai mettendogli le mani sulle spalle.
“Sai quanto me ne frega” disse prima di far combaciare le sue labbra alle mie.
Dopo mezzo secondo di esitazione, mi lasciai andare circondandogli il collo con le braccia.
Dio, da quant’è che non lo baciavo?
Luke approfondì il bacio, premendo leggermente sul mio labbro inferiore, e in un secondo la sua lingua giocava con la mia.
Le feci roteare in un modo che Ryan mi aveva insegnato, ma che non avevo mai provato con nessun altro.
Avevo frequentato altri ragazzi dopo di lui, ma mai come qualcosa di serio.
Nessuno di loro era degno di un bacio del genere, ma Luke.. beh, lo era eccome.
“Woo, e questo dove l’hai imparato?” Esclamò allontanadosi di poco.
Ridacchiai alzando solamente le spalle, non gli avrei mai rivelato la verità.
“Ma come hai fatto ad arrivare in così poco tempo?” Domandai ricordando che le nostre case non erano poi così vicine.
“Con la macchina” rispose buttandosi sul mio letto.
“Hai la patente?!”
Annuì prendendo in mano il mio cellulare. “ Da poco” mormorò digitando qualcosa su di esso.
“Che fai, mi controlli?” Mi sedetti al suo fianco divertita.
Probabilmente se lo avesse preso qualcun altro mi sarei infastidita, e non poco.
“Kelsey ti ha inviato qualcosa...una foto di Ashton” disse girando di poco il telefono per farmela vedere.
“Oddio” esultai cercando di contenermi, l’aveva fatto per davvero!
Gli presi il cellulare dalle mani e controllai meglio la foto. Riconobbi benissimo il letto di Kelsey e la figura di Ashton seduta sopra.
Era stata scattata di nascosto, il che mi fece ridere parecchio.
“Perchè ridi?” Domandò guardandomi stranito.
“In pratica ho proposto a Kelsey di far entrare Ashton in camera sua di nascosto, per far..uhm come dire.. per far emergere il suo lato ribelle. E per avere la conferma che lo avrebbe fatto le ho chiesto di fare una foto” spiegai velocemente.
“Ed è stato così facile?”
“No. Infatti ha voluto che io facessi lo stesso con te.”
Rise, contagiando anche me. Cosa c’era di divertente?
Colsi l’occasione per scattargli una foto e inviarla a Kels.
Uh, era uscita piuttosto carina. Beh lui è molto carino.
“Dormirò da te vero? Perchè ho detto a mio fratello che Calum aveva bisogno di me e avrei passato la notte da lui.”
Oh, ah, oh.
Certo, con molto piacere anche.
‘Pervertita’
Zitto.
“E i tuoi?”
“Sono andati via per il weekend” rispose passandosi una mano fra i capelli.
Chissà come faceva ad averli sempre così disordinatamente perfetti.
“Ma usi la lacca o il gel?” Cheisi davvero curiosa.
“Ma che problemi ti fai?” Ridacchiò guardandomi dalla testa ai piedi.
“Mi piacciono” ammisi morendo dalla voglia di poterli toccare.
Scosse la testa divertito, mentre si toglieva le scarpe.
Si stava per spogliare davanti a me?
“ Vuoi farlo tu?” Sorrise malizioso, incatenando i nostri sguardi.
“Che cosa?” Domandai da finta ingenua.
Sapevo benissimo cosa voleva farmi fare.
“Spogliarmi” disse sorridendo maggiormente.
“Si, nei tuoi sogni magari.” Commentai nascondendo la vera risposta che avrei voluto dare.
Insomma, avevo pur sempre un autocontrollo da mantenere intatto.
“Potremmo realizzarli questi sogni, però.”
“Ma sta zitto” ridacchiai isterica infilandomi sotto alle lenzuola.
Per fortuna – o sfortuna- il mio letto era abbastanza grande per tutti e due.
Rise avvicinandosi a me.
“Ti devo confessare una cosa, ma non devi ridere” iniziò a parlare mordedosi il labbro inferiore.
Annuii come a farlo proseguire.
“Non riesco a dormire nel buio totale.” Disse abbassando leggermente lo sguardo.
Mi venne quasi da ridere, ma non per la confessione, più che altro per come in un secondo era cambiato da seduttore a ragazzo che aveva paura del buio.
Sorrisi alzandomi dal letto, e mi avvicinai alla scrivania. Tirai fuori dal cassetto una specie di peluche, che si attaccava al muro e che si illuminava al buio per via dei colori con cui era fatto.
Poteva sembrare sciocco, ma anche io qualche volta faticavo ad addormentarmi nel buio totale.
“Minnie, sul serio?” Ridacchiò togliendosi la maglietta.
Oh Signore, dammi la forza per non svenire alla visione del suo petto nudo.
Non badai al suo commento e andai a spegnere la luce, per poi tornare a letto.
“Ma tu mica non riuscivi a dormire con i vestiti addosso?” Chiese dubbioso stendendosi accanto a me.
Oh mio Dio, Luke Hemmings mezzo nudo nel letto con me. Ripeto, Luke Hemmings mezzo nudo nel letto con me.
Okay, potrei morire felice.
“Si, ma devo stare attenta a non raffreddarmi troppo.”
Anche se non aveva molto senso, cioè, faceva caldo non freddo.
“Allora sarà una valida scusa per coccolarti anche in pubblico” sussurrò prendendo i lembi della mia maglietta, sfilandomela in un secondo.
“Oddio, eccolo!” Esclamò sfiorando appena il tatuaggio che per via del reggiseno che indossavo, rimaneva scoperto.
“E’ carino” sorrise cercando di leggerlo.
“C’e scritto Lindsey&James” sorrisi contenta del fatto che gli piacesse.
“Sono i nomi dei tuoi genitori giusto?”
Annuii nel vederlo sorridere finchè non iniziò a ridacchiare.
Non capivo, cosa c’era di divertente?
“Che coincidenza..” mormorò confondendomi maggiormente “non hai notato che sono anche le nostre stesse iniziali?”alloooora, vi è piaciuto il nuovo capitolo? scusate se non aggiorno da molto ma ho tantissime cose da fare oltre alla scuola, cercherò di aggiornare ALMENO ogni sabato.
Detto questo, molte persone mi hanno detto che la storia a loro ha i capitoli "sparsi a caso", è un problema di whattpad e cercherò di vedere cosa posso fare, vi dirò tutto quando saprò di più♡
spero che la storia vi piaccia, è bello leggere i vostri commenti e ricevere i voti, grazie babes♡
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Sexual education
Фанфикcosa può accadere se nella classe di letteratura del signor Smith arriva Sarah che insegnerà agli alunni uno strano modo di fare educazione sessuale? Ormoni impazziti, strani esperimenti, tanti ragazzi e tante risate. Leggete per scoprirlo! allora...