15. Mary had a little lamd

4.1K 110 16
                                    

Per conoscere una persona ci vogliono giorni, settimane, mesi e forse anche anni.
Quello che avevo imparato era che, per conoscere Luke Hemmings ci volevano solamente cinque minuti, per rendersi conto di quanto fosse idiota.
E la cosa che mi stupiva maggiormente, era realizzare che come lui, forse anche io avevo un po' di stupidità nella mia testolina.
Altrimenti come possono essere chiamate due persone che si sono organizzate per fare le ripetizioni e rendersi conto che non hanno stabilito il posto in cui farle?
Cretine? O meglio deficenti.
Si decisamente.
Mi buttai a peso morto sul letto e osservai l'orologio appeso alla parete, erano le tre e mezza e forse, avrei dovuto iniziare a prepararmi.
Dopo essermi fatta una veloce doccia, decisi di indossare un paio di leggins neri abbastanza leggeri e una semplice t-shirt con la scritta "WTF, where's the food".
Simpatica, proprio come me.
Mi truccai un poco, come al solito eyeliner e mascara. Semplice ma ad effetto.
Mi controllai nello specchio del bagno e piastrandomi l'ultima ciocca di capelli, notai distrattamente la scatolina blu del profumo che mi aveva comprato la mamma.
Ero dubbiosa, avrei dovuto metterlo o no?
Insomma, non mi piaceva l'idea che pensasse che volevo fare colpo su di lui.
'Ma tu vuoi fare colpo su di lui."
Ma statti un po' zitto tu.
Sospirai per nessuna ragione precisa e spensi la piastra. Afferrai la boccetta rosata e dopo qualche secondo di esitazione, spruzzai un po' di profumo sul collo.
Mi veniva seriamente voglia di mangiarlo così lo rimisi al suo posto e tornai in camera mia.
Vidi il cellulare lampeggiarsi, lo afferrai curiosa e mi sedetti pesantemente sul puff blu ai piedi del letto.
Sbloccai lo schermo e mi stupii quando lessi il messaggio.
Era da parte di Luke e aveva semplicemente scritto il nome della sua via.
Uh, quindi non era così idiota come sembrava.
In realtà sapevo dove abitava, dato che ci ero già stata a casa sua, quando aveva organizzato una festa al secondo anno di superiori di nascosto dai suoi.
Come faccio a saperlo?
Beh semplice, i suoi genitori si erano presentati davanti alla porta durante il vivo della serata e avevano praticamente cacciato tutti fuori. Si, un bel modo per far finire una festa.
Mi alzai e presi la borsa, controllai che ci fosse il necessario, ovvero il materiale di matematica e l'astuccio.
Mi infilai le cuffiette, feci partire la musica e le prime note di 'Life of the party' di Shawn Mendes cominciarono a rimbombarmi nelle orecchie.
Scesi le scale e chiusi la porta a chiave.
La casa di Luke era a venti minuti di camminata distante dalla mia, ma tutto sommato non mi dispiaceva farmi una passeggiata, per cui non presi neanche in considerazione l'idea di utilizzare qualche mezzo pubblico per arrivarci.
Quando fui davanti alla grande porta bianca, iniziai a sentirmi davvero nervosa.
E non ne capivo il motivo, insomma vedevo Luke ogni giorno a scuola, certo con seicento studenti attorno, ma al pensiero di essere da sola in casa sua mi elettrizzava e innervosiva allo stesso tempo.
E se ci fosse stata sua madre, o suo padre o ancora peggio i suoi fratelli?
Sarebbe stato molto imbarazzante.
Controllai l'ora e realizzai che fossi in ritardo di soli cinque minuti, ma dopotutto una donna deve sempre farsi attendere no?
Con la mano tremante schiacciai il pulsante del campanello e il mio cuore se possibile cominciò a battere ancora più forte.
Dopo 17 secondi esatti, si li avevo contati, un ragazzo alto, con le spalle larghe e lo stesso colore dei capelli di Luke aprì la porta.
Doveva essere uno dei suoi fratelli dato che si assomigliavano tantissimo.
" Ciao" sorrise confuso e sorpreso.
Non lo avevo mai visto di persona, ne avevo solo sentito parlare distrattamente da Sam, era una specie di spia che sapeva sempre tutto di tutti, ma in buona fede ovviamente, non era come quelle che andavano a spettegolare solo per essere notate da qualcuno.
Neanche lui mi aveva mai vista, per cui ero una sorta di estranea, o qualcosa del genere.
" Ciao, uhm, sono Jade " dissi leggermente imbarazzata.
" Oh si tu sei l'amica di Luke giusto?" Rispose illuminandosi per un attimo.
Si, certo...amica.
Annuii sorridendo, cercando di non sembrare una totale cretina.
Si spostò di poco lasciandomi lo spazio per entrare e appena fui dentro mi guardai intorno.
Era tutto così pulito e accogliente, non era come quando l'avevo vista alla festa anzi, sembrava una casa completamente diversa.
" Hei Jack ma dove sei fin..."
Una donna dai capelli biondi e leggermente mossi uscì da quella che doveva essere la cucina, con uno straccio in mano.
Eccola, la creatrice...
" Ciao " sorrise " sono Liz" disse porgendomi la mano.
" Jade" risposi stringendole la mano.
L'avevo vista una volta di sfuggita alla recita di fine anno della terza media e non era cambiata per niente.
" Sei qui per le ripetizioni con Luke giusto?" Chiese avvicinandosi a Jack.
Dio, si assomigliavano così tanto.
Quindi Luke aveva avvisato praticamente tutti..
" Si."
" Ti posso offrire qualcosa?" Domandò incamminandosi verso il salotto.
" Oh no grazie, sto bene cosi" cercai di non essere troppo scortese e la seguii.
"Accomodati pure" disse indicando il divano.
Mi sedetti non trovando altro da fare, ma dove minchia era Luke?
"Sei un ragazza davvero carina, mi assomigli a qualcuno" mormorò sistemandosi meglio sulla poltrona.
Il colmo, conosceva mia madre e non conosceva me.
"Forse a mia madre " ridacchiai.
Mi guardò curiosa e pensierosa per un minuto buono e mi sentii leggermente infastidita.
Odiavo la gente che mi fissava.
"Sei la figlia di Lindsey?!" Esclamò sorpresa.
Annuii sorridendo dopo aver sentito il nome di mia madre e iniziai a giocare distrattamente con i miei capelli.
"Oh, ma io so chi sei! Sei la ragazzina che aveva interpretato Trilli in quella recita scolastica!" Rise facendomi arrossire.
Che imbarazzo, ero praticamente cascata sul palco davanti a tutti, giuro che non reciterò mai più nella mia vita.
"Tua madre è davvero simpatica, ogni tanto mi capita di incontrarla al supermercato."
"Si me l'ha detto" sorrisi.
Parlammo, o meglio lei parlava ed io la ascoltavo, per circa cinque minuti e di Luke nemmeno l'ombra.
" Ascolta tesoro, se vuoi puoi andare in camera di Luke, credo che sia andato a fare la doccia, ma penso che non gli manchi molto " sorrise indicando le scale.
Annuii e mi incamminai per le scale, salii il primo gradino e mi fermai, perchè effettivamente non sapevo dove fosse camera sua.
" Seconda porta a destra" suggerì ridacchiando Jack comparendo dalla cucina con un panino in mano.
"Se avete bisogno, sapete dove trovarmi" disse Liz sorridendo calorosamente.
Riuscii a comprendere la frase solo dopo alcuni secondi, quando ricordai che fosse un'insegnante di matematica.
Quindi non tutti i professori di questa materia erano acidi e stronzi.
Sorrisi e mi voltai salendo i gradini, seguii le indicazioni e aprii la porta di quella che doveva essere la camera di Luke.
Subito, il suo profumo mi invase completamente le narici, ma non mi dava fastidio, anzi mi piaceva molto.
La stanza era abbastanza buia a causa della tapparella abbassata, chiusi la porta alle mie spalle e senza pensarci mi avvicinai alla finestra, scostai le tende e la aprii maggiormente. Tirai su le tapparelle rendendo l'ambiente molto più luminoso.
Quando mi voltai, a vedere il caos che regnava li dentro, mi venne quasi il mal di testa.
Il letto disfatto, libri buttati a caso sulla scrivania e un enorme pinguino a terra circondato da tanti vestiti.
Aspetta cosa? Un.. pinguino?
Iniziai seriamente a credere alle parole di Calum, quando diceva che Luke fosse disordinato.
Non ero una maniaca del pulito, ma non mi piaceva il disordine.
Non sopportavo vedere le cose in giro solo perchè non si aveva voglia di metterle al proprio posto.
Di sicuro non sarei neanche riuscita a concentrarmi con così tanta roba buttata a caso.
Lasciai la borsa ai piedi del letto e cominciai a raccogliere tutte le magliette e i pantaloni sparsi per terra, e appena sentii la porta aprirsi, li poggiai su una sedia accanto alla scrivania.
"Cosa stai facendo?"
Mi voltai e quello che vidi davanti a me, fu quasi da infarto.
Luke che si stava frizionando i capelli con un asciugamano, indossava dei pantaloni della tuta grigi e una maglietta bianca con lo scollo a V.
Non l'avevo mai visto così e poi, con i capelli bagnati era ancora più sexy.
"Sto cercando di pulire la tua stanza. Sai di essere un ragazzo davvero disordinato?" Chiesi alzando un soppraciglio e mettendo le mani sui fianchi.
Rise e buttò a caso l'asciugamano, facendolo atterrare sulle moquette.
Ecco, appunto.
"Non dovresti, mia madre ha perso ogni speranza e ha smesso di farlo per me."
"Ci credo" ridacchiai avvicinandomi al letto a due piazze.
Cominciai a rifarlo sotto il suo sguardo curioso e in meno di due minuti era perfettamente perfetto.
Sorrisi soddisfatta e mi allontai di poco per ammirrarlo.
Luke mi guardò e sorrise malizioso prima di buttarsi sopra alla mia opera d'arte.
"Luke!" Esclamai leggermente incazzata.
Scoppiò a ridere in un modo così strano, che sentii il cuore scoppiarmi nel petto.
"Sei uno stronzo" continuai non riuscendo però a trattenere un sorriso.
Mi prese la mano e in uno scatto veloce mi fece cadere letteralemente fra le sue braccia.
"Ma sta zitta" sussurrò ridacchiando.
Cominciò a strofinare il naso sul mio collo, lasciandoci ogni tanto qualche piccolo morso.
"Ma che fai?" Chiesi divertita.
"Hm" si limitò a mugugnare continuando nei suoi gesti.
"Hai un buon profumo."
Sorrisi intenerita e presa dal momento, portai la mano nei suoi capelli ancora umidi, cominciando a muovere di poco le dita.
Sembrava rilassarlo, dato che chiuse gli occhi stringendo maggiormente la presa sui miei fianchi.
Beh, queste sono decisamente le migliori ripetizione di matematica di tutta la mia vita.
Che poi non avevamo ancora realmente iniziato a farle.
"Luke?" Lo chiamai quasi sussurrando.
"Dimmi."
"Ma almeno sei bravo in matematica?" Chiesi dubbiosa.
Gli avevo chiesto di darmi ripetizioni e non sapevo neanche se se la cavasse in questa materia. Si alzò di poco, appoggiando il peso sul gomito e mi guardò senza dire niente.
Amavo i suoi occhi, amavo il fatto che non avessero un colore preciso e sopratutto amavo il modo in cui mi guardava.
"Ma sei seria?" Rise lasciandosi andare contro il cuscino.
Alzai le spalle e voltai lo sguardo dalla parte opposta.
La sua stanza era veramente un disastro, come faceva a starci così tranquillamente?
Mi alzai e incominciai a mettere al loro posto tutte le cose che stavano in terra, e in un certo senso mi divertivo anche a trovare alcuni dei suoi oggetti, come alcuni modellini dei personaggi di dragon ball e le carte dei pokemon.
"Ti piacciono i pinguini?" Domandai ridacchiando.
Luke alzò lo sguardo dal suo cellulare e sorrise annuendo.
Presi in braccio quel peluche enorme e mi stupii davvero tanto quando notai che fosse quasi più grande di me. Non sapendo dove posizionarlo, così glielo buttai addosso ricevendo una sua risata soffocata come risposta.
Continuai così per circa dieci minuti e il risultato finale era davvero molto carino.
Aveva una stanza così bella, peccato che non sapesse tenerla come si doveva.
Mi buttai sul letto accanto a lui poggiando la testa su quel cuscino così morbido, e lo vidi alzare di nuovo lo sguardo dal suo telefono per poi posarlo sul comodino.
"Iniziamo?" Chiesi con non molto entusiasmo.
"Dobbiamo proprio?" Mi afferrò per i fianchi avvicinandomi maggiormente a se.
"Ovvio, altrimenti perchè sono qui?"
"Per vedere me " sorrise malizioso.
Risi lasciandogli un piccolo pizzicotto sul braccio.
Ah Dio, le sue braccia erano così.. sexy.
" Posso baciarti?" Sussurrò avvicinando pericolosamente il suo viso al mio.
Sentii il mio povero cuoricino fare tre salti mortali all'indietro con tanto di inchino finale.
Non riuscii a rispondere neanche con un misero monosillabo, tanto che pensai che mi fosse andata via la voce.
Mi avvicinai maggiormente e poggiai le mie labbra sulle sue. Erano così morbide e carnose, che avrei potuto baciarle per ore, senza mai stancarmene.
"Luke posso.. oh scusate non volevo interr..Wooo! Cazzo è successo a questa stanza?!" Esclamò Jack comparendo sulla soglia della porta.
Mi allontanai immediatamente mettendomi seduta su quel letto, mentre Luke sbuffò sonoramente passandosi una mano sul viso.
"Mamma hai visto la camera di Luke?!" Urlò suo fratello maggiore scendendo di fretta le scale.
Risi abbastanza divertita e dopo aver realizzato quello che era appena accaduto, cominciai a sentirmi leggermente in imbarazzo.
"Scusami, sai mio fratello è.."
"Sei fortunato ad averlo" dissi sincera.
"Come?" Chiese confuso.
"Si insomma, tu hai due fratelli e in un certo senso ti invidio. Io sono figlia unica e sono sempre da sola." Alzai le spalle cercando di riuscire a dare un senso alla frase.
" Cioè, ogni tanto ha qualche vantaggio esserlo, ma la maggiorparte delle volte è noioso, vorrei tanto avere qualche segreto da nascondere ai miei, o magari combinare qualche guaio e dare l'uno la compa all'altro.. sai, cose da fratelli" continuai incrociando le gambe.
Mi guardò intensamente, quasi dispiaciuto, ma come dargli torto? Ero dispiaciuta pure io.
"Se vuoi posso diventare tuo fratello" sorrise facendomi ridere di gusto.
"Sai Luke, non penso che i fratelli normali si saltino addosso" mi morsi un labbro cercando di smetterla di ridere.
"Potremmo essere un'eccezione, lo strappo alla regola" disse aprendo le braccia.
Scossi la testa divertita, questo ragazzo era davvero strano e buffo.
"Okay, forse è meglio iniziare" dissi prendendo la mia borsa, tirandone fuori il neccessario.
"A che argomento siete arrivati?" Chiese appoggiandosi con la schiena alla testiera del letto.
Bella domanda.
Ridacchiai isterica, perchè in effetti, non sapevo neanche quello.
Aprii il mio libro e controllando i disegnini più recenti, risalii alla pagina dell'ultimo argomento che avevavo fatto in classe con la White.

Sexual educationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora