35 Shane

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“Posso farti una domanda?”“Ricominciamo a giocare?”“È una domanda innocua, giuro.”“Spara.”“Perché non lasci che siano gli operai a finire questa cazzo di casa?”Brennan sorride mentre solleva un’altra mattonella. “Non capiresti.”“Prova a spiegarmelo, non sono così ignorante, sai? Non più di te.”“Qui si parla di sentimenti, Shane.”“Vuoi dire che io non ne ho?”“Non lo so, ne hai?”“Mi stai facendo davvero questa domanda?”“Se ne avessi non lasceresti quell’uomo in quello stato.”“Wow”dico punto sul vivo. “Da quando stai dalla sua parte?”“E qui ti volevo, io non voglio stare da una parte. Voglio…”Si mette in piedi e si asciuga il sudore dalla fronte con il braccio. “Voglio fare qualcosa.”“Non puoi.”“Ma io devo.”“Perché? Nessuno ti ha obbligato.”“Devo rimediare in qualche modo.”“Rimediare…A cosa?”Si guarda intorno per assicurasi che nessuno ci ascolti e poi torna con gli occhi su di me. “Mi sento in colpa.”“Non capisco.”“Siamo amici da tutta la vita e io…”Sbuffa imbarazzato. “Non ti sono stato vicino.”“Questo perché eravamo impegnati a sistemare i casini che combini”cerco di glissare perché non mi piace la piega che sta prendendo la discussione. “Non so cosa si prova a essere così…Soli.”Qualcosa trema, ma riesco a mantenerla in piedi. “Io non sono solo, ho te, Ellie, Reid.”“Tutti sapevate del mio problema con Ellie.”“Ora lo chiamiamo problema?”“E non mi avete mollato.”“Questo perché da solo non so cosa avresti combinato.”“Non oso immaginare cosa avrei fatto se non avessi avuto voi in questi anni.”‘Fanculo Brennan. “E non riesco neanche a pensare come deve essere stato per te.”“Non è stato…”Scuoto la testa. “Non…”Credo di non potercela fare. “Avrei dovuto capirlo, ma tu sei stato bravo, dannazione!”Sorrido mio malgrado. “Io non lo so come si fa a fingere per anni di essere qualcun altro.”“Sono sempre lo stesso.”“Come si fa a fingere di non…”Sonda la mia reazione. “Amare una persona.”Lo dice talmente discreto che non ce la faccio neanche a contraddirlo. “Ci si abitua”dico sedendomi sull’erba. “Alle bugie, agli sguardi veloci, agli incontri clandestini.”“Non deve essere affatto facile.”“Non lo è.”“Io non ci riuscirei, andiamo, mi hai visto? Tutti sanno di me e di Ellie.”Sorrido. “Neanche per lui deve esserlo stato.”“Di questo non sono convinto.”“Non essere così duro.”“Lo stai difendendo ancora?”“Te lo dico di nuovo, sta di merda.”“Non posso farci niente.”“Sì che puoi e lo sai.”“Lo ha voluto lui.”“Oh Shane, ti assicuro che c’è una sola cosa che vuole quell’uomo ed è proprio di fronte a me.”    Alex e io restiamo sul portico a sorseggiare un bicchiere di whiskey in compagnia di suo nonno, mentre Ellie, Clodagh e Justin sono andati ad ammirare il lavoro da noi fatto oggi nella nuova casa. “Credo tocchino a me le domande adesso.”“La serata si fa interessante”Colin commenta. “Okay”Alex conviene, “ma vacci piano”allude a suo nonno che ha già le orecchie in allerta. “Mi spieghi che cazzo stai combinando? Tu, la casa, questo matrimonio…”“Troppe domande tutte insieme.”“Va bene, allora andiamo per ordine. Perché ci stai mettendo tu le mani su questa casa? Non ti bastano gli operai? E non dirmi di nuovo che non posso capire.”Alex si lascia cadere con la schiena dietro di sé. “Ci tengo a farlo io. Certo, non posso fare tutto, non sono un muratore, né un giardiniere, né un elettricista…”“Né tantomeno un idraulico”Colin s’intromette. “Il bagno di servizio al piano terra è inutilizzabile da quando ci ha messo lui le mani.”“Volevo rendermi utile.”“Meglio se ti rendi utile altrove”suo nonno ribatte. “Perché?”Interrompo entrambi prima che vadano fuori tema. “Sarà casa mia, Shane, la casa in cui la mia famiglia vivrà.”Scuoto piano la testa perché non credo di aver capito. “Vuole metterla su con le sue mani”Colin interviene ancora, stavolta il suo tono è amorevole. “Vuole essere lui a posare la prima e l’ultima pietra, vuole che ci siano le sue impronte su quelle mura.”Alex scrolla le spalle imbarazzato. “È il nostro posto quello”dice come se fosse la cosa più naturale del mondo. “Ed Ellie cosa ne pensa di questa storia?”“Oh lei lo sai, è sempre impaziente.”“Lo immagino”commento pensieroso. “Ed è per questo che non avete fissato una data? Per la casa?”Alex sorride. “Non posso sposarla se non ho ancora una casa in cui vivere, non credi? O dovrei sposarla e la prima notte portarla in braccio al piano di sopra nella mia vecchia stanza?”“Esistono gli alberghi”gli faccio notare. “Non sarebbe la stessa cosa.”“Alex ha un problema con le tappe, per lui deve andare tutto secondo i piani altrimenti…”“Si agita, va fuori di testa e inizia a fare casini.”“Esatto.”“Sono qui in mezzo a voi”Alex ci fa notare. “Non è mica un segreto”Colin dice. “Ma Ellie lo sa che state aspettando che la casa sia pronta?”“Non proprio…”“Alex!”Lo riprendo mentre Colin scuote la testa. “Non ne abbiamo parlato, diciamo che io non ho proposto una data e lei neanche.”“E la cosa non preoccupa nessuno dei due?”“Manca poco.”“La vedo male questa cosa.”“Anche io”Colin dice. “E cosa dovrei fare? Affrettare le cose con il rischio di farla scappare?”“Non scapperà e lo sai anche tu.”“E dovremmo vivere poi insieme a mio nonno e mia madre?”“Puoi anche dormire in mezzo al prato se non ti sta bene”Colin gli fa notare. “Lo sai che a lei basterebbe anche…Questo”indico la campagna che si apre davanti a noi. “Lei ama questo posto e ama te.”Alex sospira pesante. “Non ha bisogno di altro.”“Lo so ma…”“Dio, Brennan, hai aspettato trent’anni, quanti ne vuoi aspettare ancora?”Mi guarda sorridendo a mezza bocca. “Sei davvero un idiota, un perditempo, uno che non le pensa mai bene le cause a cui si attacca.”“Ha ragione”suo nonno dice, poi fa un cenno con la testa verso la campagna davanti. Entrambi ci voltiamo solo per vedere Ellie e Justin venire verso di noi, mano nella mano, qualche passo più indietro Clodagh. Ellie ha dei fiori nei capelli, è a piedi scalzi come al solito, e ha quell’espressione, quella di una donna in pace con se stessa e con il mondo, quella di una donna felice che non attende altro che rendere felici tutti quelli che la circondano. “Brennan…”“Lo so”sospira. “Lo so.”“E allora fallo sapere anche a lei.”

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