61 Andy

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Mette i piatti nel lavandino e poi si volta verso di me, poggiando i fianchi contro il ripiano accanto. “Sei stanco.”“Nah, non è vero.”Incrocia le braccia sul petto e mi rivolge un’occhiata eloquente. “Dormo poco, lo sai.”“Più che altro lo vedo, la tua faccia parla per te.”“Che ha che non va la mia faccia?”“Dice quello che tu non vuoi.”“Pensavo ti piacesse la mia faccia.”“Non è male, anche se preferisco…Altro.”Mi alzo e mi avvicino, poggio le mani accanto ai suoi fianchi e sfioro il suo petto con il mio. “Parlami di questo altro”lo provoco, premendo contro il suo corpo. “Sei scontato, lo sai?”Rido. “Il problema è che mi conosci da troppo tempo.”“Eppure mi sembra di non sapere niente di te.”“Sai tutto quello che c’è da sapere.”“Che sei uno stronzo bastardo a cui piace vedermi soffrire?”Sorrido amaro. Anche se lo ha detto per prendermi in giro nelle sue parole c’è una bella fetta di verità e nel suo tono un po’troppa delusione. Non posso essere una persona diversa ma posso cercare di migliorare per le persone che meritano di più e lui è di sicuro in cima alla mia lista. “Che non sto bene in nessun posto se non con te.”Il suo viso si apre. “Questo mi piace.”Poggia la fronte sulla mia e io respiro contro la sua bocca. “Forse potrei restare fino all’alba”dico, preso dalla paura di andarmene come sempre prima del tempo. “Mi piacerebbe molto. A patto che tu dorma qualche ora nel mio letto.”“Nel tuo letto”la frase graffia appena la mia gola, ma resisto. “Solo se ci sei tu con me.”    Dormire qualche ora non è semplice, soprattutto se ho Shane accanto a me. Il suo letto è grande, non è come quello che ho nel magazzino nel retro del locale. C’è spazio a sufficienza per entrambi, non dobbiamo stare per forza uno sopra all’altro, anche se a me non dispiace affatto: è sempre stata la mia stupida scusa per tenerlo addosso. Fisso il soffitto della sua stanza, stanza che vedo per la prima volta in tutti questi anni e mi chiedo perché ho permesso che accadesse tutto questo, perché non ho fatto che allontanarlo invece di dirgli che volevo che restasse, perché ho permesso che soffrisse invece di provare a renderlo felice. Non so se sono in grado di rendere felice qualcuno, ma guardando Shane che dorme sereno accanto a me, mi viene voglia di provarci. E non dovrei usare delle scuse per toccarlo o per farlo riposare sul mio petto o avvinghiato a me. Dovrei dirglielo che è così che lo voglio. E dovrei dimostrarglielo che non voglio altri che lui. Mi volto sul fianco e faccio scivolare le dita sul suo petto nudo lentamente, arrivo all’elastico dei boxer infilo una mano all’interno mentre Shane sospira nel sonno. Inizio ad accarezzare la pelle liscia del suo cazzo e lui sposta il braccio che aveva sugli occhi e si volta a guardarmi. Continuo a muovere la mano sentendo la sua erezione crescere nel mio palmo. Shane respira pesante, spingendo il bacino verso di me e invogliandomi a continuare. Mi sollevo e scosto le lenzuola, poi afferro l’elastico dei suoi boxer e li strattono fino alle caviglie. Le sue mani subito sui miei fianchi, a far scivolare via anche la mia biancheria. Mi siedo su di lui e appoggio le mani accanto alla sua testa. Mi chino sulla sua bocca e la mia lingua scivola in lui; inizio a muovermi sul suo corpo, i nostri cazzi strusciano l’uno contro l’altro. Le mani di Shane sulle mie natiche, ad aiutarmi a muovermi su di lui. “Voglio scoparti”gli dico sulle labbra. “Qui, nel tuo letto.”Lo bacio a fondo, il mio cazzo sul suo stomaco. “Voglio che te lo ricordi”continuo a provocarlo, anche se vorrei solo entrare in lui il prima possibile per dimostrargli che faccio sul serio. “Ogni cazzo di notte.”Ed è vero, voglio che non pensi ad altri che a me. “Ci penso già ogni cazzo di notte”mi dice quasi arrabbiato. “Sono diciassette anni che non ho che questo pensiero che mi assilla”reagisce schiacciando la sua bocca contro la mia e piantando le sue unghie nel mio culo. Poi si stacca da me e mi indica il mobile di fianco. “Secondo cassetto, sotto la biancheria.”Mi alzo veloce e vado dove lui mi ha detto, prendo ciò che ci serve e torno da lui. Poso la bottiglia e il preservativo sul letto, lo afferro per le natiche e lo faccio scivolare fino a me. Mi chino sulla sua erezione e la prendo nella mia bocca. “Oh cazzo.”Shane spinge subito i fianchi verso di me, neanche lui è un tipo paziente, soprattutto quando si tratta di noi. Prendo la bottiglia e spargo un po’di gel sulle dita, poi torno sulla sua erezione e mentre scendo su di lui, inizio a massaggiare la sua apertura. “Dio…”Shane afferra la mia testa con entrambe le mani per spingermi ad andare più a fondo e io lo accontento e non solo con la bocca. Spingo in lui finché non lo sento cedere sotto le mie mani. “Andy…Cazzo…”Mi sollevo di nuovo e infilo in fretta il preservativo, mi cospargo di lubrificante e poi ne faccio cadere una generosa quantità anche su di lui. Lo afferro per le gambe e mi metto in ginocchio e poi lo guardo mentre lentamente spingo in lui. Shane vorrebbe chiudere gli occhi e lasciarsi andare, lo so, ma non lo fa, mi chiama, mi sostiene e mi tiene con sé. Quando spingo fino in fondo mi chino su di lui e quando inizio a muovermi rubo la sua bocca, i suoi respiri e i suoi lamenti e li faccio miei. Affondo in lui lentamente e profondamente mentre si tiene ancorato alle mie braccia. Il suo corpo lo conosco e mi riconosce. Non siamo stati creati per stare con altri. Non siamo stati creati per restare separati. “Oh cazzo, Andy, cazzo…”Catturo un labbro con i denti mentre mi immergo in lui completamente. “Scopami, cazzo…Scopami”il suo è un ordine al quale obbedisco senza obiezioni. Scivolo dentro di lui e mi ritraggo fino a uscirne del tutto, provocando un ‘fanculo a denti stretti da parte sua che non fa altro che alimentare la mia foga. Torno a riempirlo, torno a spingere e torno a baciarlo, torno a casa e ci resto, perché non ho alcuna intenzione di andare via di nuovo e questo lui deve saperlo adesso. “Nessuno”ansimo agitato sulla sua bocca. “Nessuno se ne andrà più.”Mi guarda confuso. “Promettimelo, cazzo.”Afferra il mio viso e mi tiene stretto. Non dice nulla, ma mi tiene legato a lui con i suoi occhi profondi e scuri. Affondo in lui con forza, mentre sento il suo cazzo strusciare contro il mio stomaco. “Voglio vederti venire”gli dico mentre mi sollevo. “Prendilo in mano.”Shane fa subito quello che gli ho chiesto mentre io lo guardo muovere la mano lungo il suo cazzo. “Oh Dio, sì.”Affondo in lui di nuovo restando sollevato perché devo vederlo mentre lo fa, mentre si tocca per me, mentre gode con me. Quando la sua mano si muove più veloce e lo sento agitarsi sotto il mio corpo, accelero il ritmo e spingo in lui più concitato e più profondo e quando lo sento ansimare rumorosamente, lo penetro con altre tre spinte poderose per aiutarlo a sentire l’orgasmo fino in fondo e per sentirlo dentro di me insieme al mio. È violento ed è quasi doloroso, ma è nostro e lo viviamo fino all’ultimo respiro. Mi accascio di fianco, la mia gamba sulle sue, la mano sul suo viso, un unico pensiero che martella forte e che rimbomba in ogni parte del mio corpo. “Non me lo hai promesso”gli dico ansimando. Shane si muove per premere le sue labbra sulle mie. “Sono innamorato di te da te tutta la mia vita del cazzo, Veldons, non potrei andarmene neanche se lo volessi.”“Stupido, fottuto idiota”gli dico arrabbiato sulla bocca, prima di soffocarlo con uno dei miei baci per evitare che dica altre stronzate del genere e per impedire a me stesso di dirgli che non c’è stato un solo giorno da quando è entrato nella mia vita in cui non abbia disperatamente desiderato di sentirglielo dire.

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