70 Shane

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Andy parcheggia il suo pick up direttamente davanti casa mia e spegne il motore, apre lo sportello ed esce all’esterno proprio mentre Alex si ferma dietro di noi. Fa il giro dall’altra parte e apre la portiera, mi tende una mano e io esco dalla vettura guardandomi attorno confuso. “Qualcosa non va?”“Hai parcheggiato nel mio vialetto.”“Dove dovevo parcheggiare?”“Mi hai portato a casa.”“Sì”dice ridendo. “Tu sei a casa mia.”“Tecnicamente sono all’esterno, ma mi piacerebbe portarti dentro e assicurarmi che tu ti stenda e che non faccia cazzate o quelle costole non torneranno mai a posto.”Chiude lo sportello mentre Alex ed Ellie ci raggiungono, di mio padre e Reid neanche l’ombra. “Sono al lavoro”Ellie precede la mia domanda. “Qualcuno deve pur mandare avanti la baracca.”“Quindi lui è qui perché non è indispensabile?”Indico Alex. “Vedo che stai meglio”dice prendendo il mio borsone e avviandosi verso la porta. “È così facile sparare su Alex”commento ma Ellie non la prende bene e mi dà uno schiaffo dietro la testa. “Ehi! Sono convalescente.”“Non mi fai pena”fa una smorfia per poi raggiungere Alex dentro casa mia. “E a te faccio pena?”Chiedo a Andy rimasto accanto a me. “Sinceramente no”dice ridendo. “E poi, davvero, prendertela con Brennan non ti fa onore.”“Vi ho sentiti”Ci dice dalla porta mentre entrambi ridiamo. Insieme. Davanti casa mia. Potrei passare dal riso al pianto in dieci secondi. “Andiamo dentro?”Annuisco e lo seguo in casa. Appena varco la soglia Ellie mi fa segno di aver sistemato i cuscini del divano per farmi sedere, io l’accontento e vi sprofondo in malo modo, tanto da non riuscire a trattenere un ‘fanculo Veldons tra i denti. Andy ride mentre Alex ed Ellie si scambiano un’occhiata eloquente. “Cosa?”Chiedo infastidito. “È solo bello averti a casa”Ellie dice un po’troppo commossa per un ritorno a casa. “Perché loro sono qui?”Chiedo a Andy che intanto ha raggiunto la cucina. “Ingrato”Alex si lamenta. “No, dico davvero”mi rivolgo di nuovo a Andy che ride ancora, non è normale vederlo ridere così tanto, ma potrei abituarmi a questa nuova versione molto presto. “Allora, Cloe ha mandato della roba”Andy dice tirando fuori da una busta di carta dei contenitori per cibo d’asporto. “Cloe?”Chiedo curioso. “Sapeva che saresti tornato e ha pensato di preparare qualcosa da mangiare.”“Carino da parte sua”Ellie commenta allusiva. “Ce n’è abbastanza per tutti e quattro”Andy dice mentre io sento un dolore fortissimo al torace che non viene dalle costole, perché non mi sono neanche mosso per gonfiare i polmoni. “Tanto non abbiamo nulla da fare, vero, Alex?”Mia sorella chiede speranzosa. Alex posa una mano sulla mia gamba in segno di appoggio. “Assolutamente niente.”Andy apre i miei mobili, prende i miei piatti, cerca le mie posate, apre i miei cassetti. Andy è a casa mia, Andy tocca le mie cose, Andy sorride a mia sorella, Andy prende per il culo il mio quasi cognato. “Ti senti bene?”Mi riscuoto e sbatto le palpebre più volte. “Stai male? Senti dolore?”Chiede preoccupato, in mano ha una pila di bicchieri. “Sono solo stanco.”“Preferisci stenderti?”Ellie interviene. “No, va bene così. E poi ho fame.”“Vuoi che ti aiuti ad alzarti?”“Ci penso io”Alex mi tende un braccio. “Guardate che ce la faccio da solo”mi lamento. “Non crederete mica che vi lasci restare qui ad accudirmi?”“Io resto”Andy semplicemente dice. “Tu…Cosa?”“Resto qui. Con te.”“Ma il tuo locale, Brian…”“Non succede nulla se per un po’fanno senza di me.”“Io mi sento in imbarazzo, tu no?”Alex chiede a Ellie. “Stai zitto”lei gli dà un cazzotto sul braccio. “Così li distrai.”Rido e mi avvicino al tavolo, poggio la mano su una sedia e Andy viene in mio aiuto. “Ce la faccio”dico ancora. “Lo so benissimo, ma voglio occuparmi di te.”“Sono solo due costole”dico sedendomi. “Ma sono le tue.”“Dobbiamo restare a cena per forza?”Alex interrompe e distrugge l’atmosfera. “No perché non so per quanto li reggo.”“Quante storie”Ellie sbuffa e si siede accanto a me. “Per favore, assicurati che non ci sia niente che ci faccia correre di nuovo in ospedale lì dentro”Alex indica i piatti che Andy sta riempiendo. “Il sesamo è stato abolito dal mio locale.”“Come?”“Non abbiamo più nulla che lo contenga e non ordinerò niente che possa averne tracce, né verrà cucinato.”“Non ti pare di essere un tantino eccessivo?”Alex gli chiede ma Andy gli lancia un’occhiata eloquente. “Chiedevo…”Alza le mani e si arrende. “Non è necessario.”“Questo lo dici tu”mi guarda serio. “Non voglio assistere mai più a una scena come quella che mi sono trovato davanti.”“Si è trattato di un incidente.”“Che non si ripeterà.”“Non puoi controllarmi ventiquattro ore su ventiquattro.”“Non mettermi alla prova.”Alex si sporge verso di me e mi dice all’orecchio: “Hai idea di chi ti sei messo in casa, Shane?”Sorrido mentre guardo l’uomo che amo guardare me. “Non potevo scegliere di meglio.” 

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