Quella mattina avevo le occhiaie viola, mi mancava il fiato e il sorriso spegneva ogni parte di me. Mi guardai allo specchio desolata. Andare da Starbucks con Ellie non mi avrebbe di certo fatto stare meglio e l'idea di ascoltare storie "emozionanti" su Harry mi faceva rivoltare tutto. Non volevo si accorgesse del mio stato d'animo, mi avrebbe fatto milioni di domande a cui non avrei saputo rispondere. Mi ero messa un jeans scuro con i risvolti fino alle caviglie, una maglia a mezze maniche azzurra e al posto delle solite converse quella mattina presi un paio di ballerine che si abbinavano alla maglietta. Non mi sentivo a mio agio per niente e mi guardavo allo specchio disgustata. Presi il codino dal polso e legai i capelli in una coda bassa di lato. Mi sentivo bella e mi faceva paura. Scesi le scale con il più bel sorriso finto che avessi potuto fare e andai in cucina per dare un bacio sulla guancia a Claire. Harry era seduto a tavola e beveva una tazza di caffè. Mi squadrò dalla testa ai piedi. Aveva i ricci scombinati e gli occhi verdi non accennavano alcun tipo di emozione.
-Non fai colazione?- domandò Claire accarezzandomi la schiena.
-Vado con un'amica da Starbucks- affermai con decisione.
-Sono contenta che ti sei trovata un'amica.
-Anche io- sorrisi.
Harry mi seguì con lo sguardo fino a che non fui uscita dalla cucina e sentii Claire chiedergli se fosse successo qualcosa tra di noi.
-Tutto tranquillo- aveva risposto lui.
***
Tenere a bada le mie emozioni non era mai stato nelle mie capacità. Non che ne avessi molte, comunque. Soprattutto dovevo fingere con Ellie che la mia vita stesse andando alla grande o lei avrebbe cominciato a farmi domande a cui non avrei mai saputo rispondere. Mi feci coraggio. Dovevo farmi delle amiche. Harry sarebbe partito di lì a pochi giorni e io non mi potevo permettere di restare sola per 15 giorni senza Harry. Non che ora lui fosse di gran compagnia. Ripensai ancora una volta, come capitava ormai ogni 10 minuti circa, al nostro bacio e le farfalle ritornarono impetuose e sbattere le ali nella mia pancia. Odiavo le reazione che avevo quando si trattava di lui. Non ero io. O almeno credevo che non lo fossi. Vidi Ellie seduta a un tavolino all'interno e mi salutava con la mano. Entrai e mi sedetti di fronte a lei.
-Ci stavi ripensando?- domandò sorridendo.
-No- risi- stavo pensando a una cosa.
-Il tuo fidanzato?- perché Ellie doveva essere così curiosa? "Si" pensai.
-In realtà a mia nonna- mentii.
-Oh, mi dispiace.
-Tranquilla.
Arrivò il cameriere. Era di bell'aspetto e poteva avere qualche anno in più a me. Avevi i capelli castani raccolti in un piccolo codino e dei meravigliosi occhi neri e profondi. Ordinai un caffè macchiato e un muffin e Ellie mi seguì a ruota.
-Allora?- domandai disinvolta- Che si dice nel mondo di internet e del gossip?
-Dicono che Harry si stia frequentando con una ragazza. Giuro che appena so chi è la ammazzo con le mie mani. A meno che non sia qualcuno di famoso. In quel caso sarei felice di shippare una nuova coppia?
-Shippare?- domandai cercando di dimenticare la parte in cui mi avrebbe uccisa. Trasalii.
-Si, quando ti piace una coppia la shippi. Cioè la segui e ti piace come stanno insieme. Sei felice per loro, cose cosi.
Pensai a quanto fossimo "shippabili" io ed Harry. Lo eravamo? Forse per quanto fossimo diversi si. Per la nostra relazione cosi fottutamente complicata. E la cosa era abbastanza frustrante per una ragazza italiana che non sapeva nemmeno che i One Direction fossero un gruppo di cinque tipi tremendamente belli. Era assurdo quello che stavo pensando. Io e Harry avevamo smesso di frequentarci ancora prima che ce ne fosse l'occasione. Ma allora di chi aveva letto Ellie su internet? Di Harry e? Nella mia mente passò una carrellata infinita di nomi femminili, dal più famoso al più inusuale. Ma non mi venne in mente niente.
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Drawing. || Harry Styles
RomanceLa matita scorreva sul foglio e assumeva pian piano una forma sotto i miei occhi. Bianco e nero. Non pensavo quando disegnavo, non lo facevo mai, e mi ricordava lui, in modo indissolubile. Mi allontanava da tutto il peggio che c'era, quanto di piú s...