Capitolo 13

5.8K 365 17
                                    

La mattina dopo mi svegliai esausta e sconfitta. Ero abbastanza preoccupata per quello che mi aveva detto la nonna e per il malore che avevo avuto in ospedale. Mi convinsi che si trattasse del caldo afoso. Harry sarebbe partito presto e sentivo già il vuoto incolmabile nel mio petto durante quei giorni senza di lui. L'avevo allontanato da me, si. Gli avevo detto che era meglio così. Ma non era vero niente, non era meglio così. Era peggio e mi mancava. Avevo bisogno di lui e mi sentivo in colpa per come mi ero comprtata.

Il campanello bussò all'istante. Sperai con tutta me stessa che non si trattasse di Harry ma quando aprii la porta i suoi occhi verdi mi penetrarono cosi a fondo che dovetti aggrapparmi alla maniglia per non svenire.

-Ehy- sussurrai.

-Posso entrare?- chiese dolcemente. Mi spostai di lato e lui entrò, si sedette su una sedia in cucina e cominciò a torturarsi i capelli con le dita. Non aveva la bandana e i ricci gli cadevano morbidi ai lati della fronte.

-Vuoi qualcosa da bere?- chiesi.

-Voglio parlare con te- disse quasi impercettibilmente con lo sguardo fisso sulle mani intrecciate.

-Esattamente di cosa?- mi sentivo nervosa e la sua vicinanza mi provocava forti fitte al petto.

-Ho fatto della cazzate, in passato- mi fissò con uno sguardo impenetrabile.

-Che tipo di cazzate?- domandai senza fiato. I suoi occhi verdi erano dentro i miei e mi sentivo morire. Il cuore cominciò a battermi forte nel petto.

-Cazzate che probabilmente continuerò a fare- si alzò facendo strisciare a terra la sedia. Rabbrividii indietreggiando. Poi mi scontrai con qualcosa di freddo a contatto con le mie spalle, lo sentivo attraverso la canottiera. Il muro.

-Quando parti?- chiesi abbassando lo sguardo sui miei piedi scalzi.

-Tra poche ore- affermò, poi aggiunse- hanno cambiato giorno e orario.

-Capisco- alzai il mio sguardo per incontrare il suo, si stava avvicinando sempre di più e le gambe cominciarono a tremare.

-Sai, cerco in tutti i modi di starti lontano- mi accarezzò una guancia con il dorso della mano, chiusi gli occhi- ma non ci riesco. E tu? Tu ci riesci? - sorrise e portò una ciocca dei miei capelli rossi dietro l'orecchio.

-Non lo so Harry, io....- non potei continuare la frase perché le sue labbra si appoggiarono dolcemente sulle mie. Socchiuse la bocca e cercò di far entrare la sua lingua nella mia. Risposi al bacio mentre le mie mani esploravano la sua schiena. Le sue braccia forti mi cingevano la vita mentre le nostre bocche si cercavano con euforia. Erano baci bagnati ed erano fuoco caldo. Avvicinai il mio bacino al suo e lui mi prese in braccio, le mie gambe intorno a lui. Sentivo caldo, sentivo freddo, sentivo la terra mancarmi sotto i piedi e il peso del mondo su di me. Tremavo, tremavo forte e sudavo. Sentivo il bisogno di spogliarmi di tutto, non solo dei vestiti. In poco tempo ci ritrovammo sul divano, lui sopra di me che mi baciava così violentemente che respiravo a fatica. Per mia fortuna Harry se ne accorse e cominciò a baciarmi il collo, succhiando sempre più forte.  Voleva lasciare il segno, pensai. Con la bocca scendeva sempre più giù e mi sfilò la canottiera dopo che anche lui si era tolto la t-shirt bianca. I suoi tatuaggi erano ben in vista e avrei voluto accarezzarli tutti, tracciare con le dita i segni che l'inchiostro aveva lasciato sulla sua pelle liscia. Strinsi più forte le gambe contro il suo bacino mentre mi accarezzava e mi toccava ovunque. Gemetti quando mi sbottonò il reggiseno.

-Harry- ansimai- quello che stiamo facendo è sbagliato.

-Lo so- rispose nella mia bocca per poi ricominciare a baciarmi. Le sue mani tra i miei capelli, gli occhi pieni di passione, e il suo corpo perfettamente incastrato al mio.

-Allora perché lo facciamo?- chiesi quando ricominciò la sua tortura sul mio collo, fino a che non decisi di prendere il controllo. Mi voltai leggermente e mi misi a cavalcioni sopra di lui.

-Perché se non ti bacio impazzisco- sussurrò fissandomi dritto negli occhi. Detto ciò, lo baciai, lo baciai per fargli mancare il fiato, per sentire il suo cuore battere più forte contro il mio seno, per sentire il suo corpo sotto il mio e la sua voce spezzata dai gemiti. Mi abbassai le mutandine, gli sbottonai i pantaloni e gli diedi tutta me stessa.

**

Poche ore dopo Harry si stava abbottondando le scarpe.

-A che ora hai l'aereo?- chiesi silenziosamente coprendomi con le mani il seno nudo.

- Tra un'ora- si passò una mano tra i capelli e si alzò fissandomi.

Rimasi in silenzio.

-Sei bellissima Chris- disse lui avvicinando il suo viso al mio. Gli diedi un leggero bacio sulle labbra.

-Harry- lo richiamai mentre si avviava verso la porta.

-Si?- si voltò e i suoi occhi mi sembrarono più verdi del solito.

-Sta' attento- sospirai.

-Anche tu- mi sorrise e chiuse la porta dietro di sé.

Mi stesi di nuovo sul divano coprendomi il viso con le mani. Cosa avevo fatto? Sorrisi involontariamente al pensiero di me ed Harry, del nostro ansimare, dei nostri gemiti. Ripensai al suo corpo che si muoveva lentamente tra le mie gambe e alla passione che aveva prevalso su ogni cosa.

Chiusi gli occhi e provai ad immaginare che per una volta, forse, non era poi tutto sbagliato. Chissà, magari c'era davvero un disegno scritto per noi, un qualcuno che decide, un fottuto Destino. Magari esiste. Magari no. Ma una cosa era certa, chiunque fosse stato l'artefice di quel pomeriggio era stato un grande. 

#Spazio Autrice

Ecco come promesso i due capitoli. Che ne pensate? Vi sono piaciuti? Commentate mi raccomando.

Aggiorneró il più presto possibile. Continuate a votare, ne sarei felice.

Vi voglio bene, davvero.
Grazie di tutto

Tania, xx

Drawing. || Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora