Epilogo

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8 mesi dopo.

Harry's POV

Camminavo per la sala circolare guardandomi intorno. Il principale membro dell'associazione per malati di cuore che avevo fondato personalmente sarebbe arrivato a momenti per ritirare l'intera somma ricavata dalla mostra. Rispetto a ciò che ci aspettavamo  si trattava di una somma davvero troppo alta ed eravamo più che fieri di questo.

Salutai alcune persone con la mano e mi fermai a parlare con alcune di loro sorseggiando il drink che ci veniva offerto. Girovagai per la sala con le mani in tasca e fischiettando un motivetto di una canzone di cui non ricordavo assolutamente il nome. Mi fermai davanti ad uno dei miei quadri preferiti. Mi meravigliai di come fossero cambiate le cose; un tempo quelli erano solo fogli consumati e tenuti male mentre ora erano i protagonisti di una mostra d'arte a scopo benefico. Era grandioso.

Sentii la porta cigolare ma non ci feci caso, continuai a guardare davanti a me come a voler imprimere nella mia testa ogni sfumatura di quel ritratto.

-Questo è il mio preferito- una voce alle mie spalle.

-Anche il mio- sussurrai voltandomi lentamente. Osservai con attenzione ogni suo movimento e sorrisi involontariamente alla vista del suo corpo pallido fasciato da un aderente tubino nero. Ai piedi portava un paio di tacchi vertiginosi che la rendevano quasi alta quanto me.

-Sei bellissima stasera- mormorai mettendole una ciocca dei capelli biondi dietro l'orecchio.

-Anche tu non sei male- mi fece l'occhiolino e scoppiò a ridere facendo girare alcune persone dalla nostra parte.

-Comunque- mi voltai per un secondo passandomi il pollice sul labbro inferiore- l'avevo sempre detto che quei capelli sembravano usciti da un fumetto e che eri meglio al naturale.

Rispose al mio occhiolino dandomi uno schiaffo sul braccio.

-Ho un discorso da fare- si voltò per allontanarsi da me ma riuscii ad afferrare il suo braccio esile.

Da quando era uscita dal coma, esattamente sei mesi dopo l'operazione, era diventata molto più magra e il suo corpo fragile sembrava potesse farsi in mille pezzi da un momento all'altro.

-Chris- sussurrai, la voce mi uscì quasi rotta mentre prendevo il suo viso tra le mani e lo avvicinavo al mio, lentamente, sempre di più. Posai  le mie labbra sulle sue bagnandole con la lingua, schiuse la bocca dandomi libero accesso. Le nostre bocche si muovevano lentamente l'una contro l'altra, le miei mani sui suoi fianchi, le sue dita tra i miei capelli.

-Te l'avevo detto che se ti avessi visto con un vestito addosso ti avrei scopato davanti a tutti- le dissi nell'orecchio.

-Peccato che ora ho un piccolo discorso da fare- ammiccò lasciandomi lì imbambolato. Dio, quanto l'amavo.

Si avvicinò con calma al microfono colpendolo poi con l'indice per vedere se funzionasse bene.

Assodato ciò, cominciò a parlare.

-Ho iniziato a disegnare all'età di 15 anni e per niente al mondo avrei pensato di vedere le mie opere- mimò le virgolette con una mano e un risolino scappò dalle mie labbra- affisse ad una mostra d'arte. Abbiamo raccolto in totale 40mila sterline e sono così fiera. La nostra associazione, mia e di Harry, donerà tutto il ricavato ai malati di cuore, come me un tempo. Io che grazie alle persone che amo sono rinata...- sorrise guardando verso di me e poi girando il viso verso Ellie, dall'altra parte della sala. Sua madre non era riuscita a venire, ma presto io e Chris saremmo andati a trovarla in Italia.

Tutti iniziarono a battere le mani,la mia attenzione ritornò sulla biondina che veniva verso di me.

-Mi sono perso il finale del discorso- sorrisi e lei si finse offesa imbronciandosi. Le stampai un bacio sulle labbra e poggiando la mano sulla sua spalla raggiungemmo il piccolo balcone in fondo alla sala.

Quello smoking mi stava fottutamente stretto, allentai i bottoni sul petto aprendo la giacca e lasciando in vista la camicia scollata.

-Il tramonto..- mormorò Chris accendendosi una sigaretta. Non volevo fumasse dopo quello che era successo, ma parlare con lei era come avere a che fare con un muro: non ascoltava mai e se ci sbattevi la testa contro faceva anche molto male.

Il tramonto era davvero bello davanti ai nostri occhi; l'arancione, il rosa e il rosso a colorare il cielo della città e a rendere magica l'atmosfera.

Vidi la sua mano tremare mentre avvicinava la sigaretta alla bocca per aspirare altro fumo.

-Hai freddo?- domandai inclinando leggermente la testa per poterla osservare meglio. Annuì debolmente continuando a fissare il vuoto davanti a lei. Mi tolsi la giacca e la posai sulle sue spalle nude abbracciandola da dietro.

-Hai mai avuto paura?- chiese facendomi accigliare. Le lasciai un bacio sul collo.

-Solo una volta, lo sai- risposi sinceramente- perché me lo chiedi?

-Volevo sentirtelo dire- sorrise- volevo che me lo dicessi.

-Che ho avuto una fottuta paura di perderti?- risi.

-Si.- chiuse gli occhi respirando a fondo.

-Sei sempre la solita...

-La solita che?- domandò interrompendomi.

-Brutta stronza viziata- sorrisi facendole il solletico con i miei ricci.

-Ricco sfondato di merda- disse, e incatenò i miei occhi ai suoi.

FINE. ❤

Drawing. || Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora