Alex's pov, il giorno dopo
«non so quale sia il tuo segreto Alex, ma diventi sempre più affascinante. Non ti vedo da tre anni e non sei invecchiata di un minuto»appena entro nell'ufficio di Rick, ecco come mi accoglie il mio ex capo.
Non è cambiata una virgola da quando me ne sono andata da qui, è tutto rimasto tale a come lo ricordassi.«non dirlo a Milly, allora» gli rispondo con il mio solito sarcasmo, riferendomi ovviamente alla moglie Milly, rimanendo ancora sull'uscio della porta, per poi avvicinandomi alla sua scrivania, sedendomi di fronte a lui.
«non cambi proprio mai» mi dice ancora lui sorridendomi
«tu che dici?» continuo imperterrita, tenendogli testa come i vecchi tempi.Il nostro, non è mai stato solo un semplice rapporto professionale; eravamo molto uniti da una sincera amicizia.
Io ero considerata come il suo braccio destro anche se facevo soltanto l'assistente esecutivo, mancava, però, poco alla promozione che mi avrebbe fatta diventare analista.Successivamente, è successo quello che è successo e lui, furioso per aver tradito la sua fiducia, mi licenziò in tronco.
Non si è trattato di un semplice licenziamento del capo contro il dipendente, ma di un amico tradito contro la sua compagna di avventure.
Ho provato a fargli capire che io non c'entravo proprio nulla, ma niente; aveva i paraocchi e i tappi alle orecchie.È stato tutto inutile.
«allora, cosa vuoi raccontarmi» gli chiedo guardandomi intorno «ancora devi buttare quel bonsai finto?» gli chiedo, riferendomi a quella pianta in plastica che ha sulla scrivania
«a me piace, dovresti saperlo»
«i gusti di merda non sono cambiati, a quanto vedo»«allora» dice poi Rick, congiungendo le mani e assumendo un'aria professionale tutto d'un tratto «hai oltrepassato il limite; ho anche pensato se denunciarti per reato di falso materiale e farti andare in carcere»
«cosa?» chiedo perplessa «hai per caso la cera nelle orecchie? Io non c'entravo niente!» dico ancora arrabbiandomi non poco «è assurdo che tu abbia creduto a Sylvia e non a me!»
«ascoltami» insiste ancora lui abbassando lo sguardo «ero ferito, semplicemente ferito perché ogni cosa ti incolpava a partire dalle tracce di DNA sui documenti» cerca di dirmi mentre io appoggio la schiena alla sedia, incrocio le braccia e assumo un'espressione seria ed enigmatica, guardandolo fisso negli occhi «ma ho sbagliato ad incolparti anche perché qualche giorno dopo, Sylvia ha chiesto il trasferimento, probabilmente per evitare ulteriori indagini e in questo modo ho iniziato ad avere dei sospetti, ma non ci ho mai pensato più del dovuto» continuo imperterrita a farlo parlare, ascoltando ogni virgola del suo discorso «è incredibile ciò che hai fatto qui dentro e devo ammettere che cade a pezzi senza di te. Torna e lavora ancora per e con me» conclude infine Rick, tendendomi la mano per concludere l'affare.Io lo fisso ancora negli occhi, poi abbasso lo sguardo sulla sua mano che aspetta la mia e torno ancora a guardarlo negli occhi.
«vaffanculo» dico poi accennando un leggero sorriso e schiaffeggiandogli la mano per fargliela abbassare.
Mi alzo poi dalla mia sedia, gli sorrido beffardamente ancora una volta e mi avvicino alla porta
«ti richiamo tra qualche settimana» dico poi aprendo la porta e andando via da lì.Ovviamente non posso tornare immediatamente a lavorare qui perché devo prima sbrigare tutte le faccende burocratiche con l'università e chiedere le dimissioni.
Ci vorrà sicuramente del tempo.Inoltre Rick non mi ha detto esplicitamente che mi crede, per cui preferisco andarci con i piedi di piombo, piuttosto che buttarmi a capofitto in qualcosa senza aver esaminato bene il tutto.
Piper's pov, due mesi dopo
«mi stai distraendo» dico spazientita alla mia ragazza mentre studio al mio solito tavolo in legno a Central Park mentre lei sta saltando sul posto per il suo consueto allenamento domenicale «vai a farti una corsa»
«ma io voglio stare con te» mi risponde lei con fiatone a mo' di lamento, fermandosi giusto due minuti per bere
«allora smettila con questi salti, mi danno sui nervi» dico ancora, portandomi entrambe le mani sulla testa e chiudendo gli occhi per mantenere una certa calma e non dare di matto davanti a tutta questa gente «ho un esame settimana prossima»
«quindi? Stai studiando quella roba da un mese»
«quindi se mi boccia è la fine, è chiaro?» le rispondo innervosita, chiudendo di colpo il libro «la prof che ti ha sostituita è una stronza» dico ancora, accennando al fatto che ormai Alex lavora alla Bank of America Tower da un mesetto circa e la nuova prof che la sostituisce è una vipera golosa di bocciature
«allora ti manco?» chiede di rimando lei, appoggiando il gomito sul tavolo e avvicinandosi minacciosamente al mio viso
«ti ho vicino praticamente sempre, come fai a mancarmi?»
«ti amo anche io Pipes, smettila con tutto questo zucchero e miele» risponde però lei sarcasticamente, evidenziando il fatto che io non le abbia mai detto una cosa dolce e carina da stamattina, anzi ho praticamente chiesto che se ne andasse.
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Shall I compare thee to a summer's day?
RomanceCome si comporterà il destino quando due anime così diverse si troveranno e non saranno più capaci di vivere l'una senza l'altra? E se queste due anime appartenessero ad una dolce studentessa universitaria e ad una sexy ma allo stesso tempo fredda e...