Alex's pov, un mese dopo
"l'amore è l'abbandono della logica; l'abbandono volontario di ogni schema razionale: o ci arrendiamo o lo combattiamo, non possiamo trovare una via di mezzo".«eh, cara Shirley Jackson, hai proprio ragione» sussurro sarcastica, dopo aver letto questo pezzo molto significativo da un suo romanzo che mi sta tenendo compagnia ogni sera da una settimana, e chiudendo il libro perché gli occhi iniziano ad appesantirsi.
L'amore è l'abbandono della logica.
Mai frase fu più vera, direi.
Ultimamente, iniziano a diventare tanti e sempre più frequenti i momenti nella giornata in cui la mancanza di Piper si fa sentire più che in altre situazioni e, ogni schema razionale nella mia testa, inizia ad indebolirsi, lasciando sempre più spazio alla tristezza, alle emozioni, ma anche alla rabbia.
Esatto, la rabbia non mi abbandona mai e ogni volta che i miei pensieri volano verso Piper, una strana rabbia li accompagna sempre.Forse così la mancanza di Piper si fa meno pesante.
Poso il libro sul comodino e ne approfitto anche per controllare l'orario
«le 21:30» penso annoiata «mi aspettavo che fosse più tardi» mi dico ancora sbadigliando e avvertendo una strana stanchezza come se in realtà fossero le due di notte.È una calda serata estiva, mettersi a dormire adesso sarebbe altamente deprimente e quindi ne approfitto per uscire di casa e fare due passi, in attesa di domani in cui vado, insieme a Nicky, nuovamente al lago fuori città, lo stesso lago dove andammo 3-4 mesi fa, ad inizio primavera, anche insieme a Piper.
È stata una scelta pensata al momento, senza riflettere più del dovuto ma, in effetti, devo ancora convincere del tutto Nicky che non ho deciso di andare lì perché mi ricorda Piper.Ma si sa, discutere con Nicky è sempre tempo perso.
Poco dopo
Mentre sto camminando in sovrappensiero per le strade delle Upper East Side, improvvisamente qualcosa o qualcuno mi urta, delicatamente però.Infatti, appena abbasso lo sguardo, noto un bambino che si sta massaggiando la fronte, evidentemente si è fatto leggermente male andando a sbattere contro di me.
«ti sei perso?» chiedo poi guardandomi intorno ma non vedendo nessuna persona in preda al panico che cerca un bambino e la cosa mi risulta alquanto strana
«no, sto giocando!» mi risponde, cercando di correre nuovamente via ma io non lo lascio andare perché effettivamente non vedo nessuno che gioca con lui«con chi giochi?» gli chiedo infatti confusa e perplessa.
Lui mi risponde indicando con il dito qualcuno alle sue spalle, ma appena lui si gira e io alzo lo sguardo verso il marciapiede, non vediamo nessuno che lui possa riconoscere in mezzo alla folla.
Abbassa infatti il braccio, sconsolato, e si gira nuovamente verso di me
«la mia babysitter, ma non c'è più»
«ti sei allontanato troppo, sediamoci qui e aspettiamo» gli rispondo severa ma tranquilla, indicando una panchina di fianco a noi e sedendoci lì, in attesa della sua babysitter.20 minuti dopo
«Steve!» dopo venti minuti di attesa, finalmente sentiamo qualcuno chiamare questo bambino.
Durante l'attesa, Steve, così si chiama questo bambino, ha parlato ininterrottamente e non si è stato zitto nemmeno un secondo
«Steve!»«mamma?» domanda lui confuso, probabilmente non si aspettava sua madre, ma la babysitter con la quale stava giocando «è la mia mamma!» urla poi, rivolgendosi verso di me e balzando in piedi.
Mi alzo, così, anche io e insieme raggiungiamo sua madre che lo stava chiamando a qualche metro di distanza.
Appena arriviamo, però, subito mi rendo conto che vicino alla mamma di Steve c'è...
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Shall I compare thee to a summer's day?
RomanceCome si comporterà il destino quando due anime così diverse si troveranno e non saranno più capaci di vivere l'una senza l'altra? E se queste due anime appartenessero ad una dolce studentessa universitaria e ad una sexy ma allo stesso tempo fredda e...