7. Pronta alla sfida?

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Piper's pov
Mentre Sam sta seguendo una lezione che io non ho scelto tra i corsi non obbligatori perché non mi interessava più di tanto, ne approfitto per fare una passeggiata nell'arboreto del campus e ripensare a ciò che è successo un'ora fa.

È vero, mi trovo molto bene con Larry, è un bravissimo ragazzo, ma quando l'ho baciato, non è scattata quella molla che mi induce a continuare ed a pensare ad un qualcosa di serio con lui. Non ho provato proprio niente quando l'ho baciato o almeno non ho provato ciò che speravo di provare: non ho sentito le classiche farfalle nello stomaco e non sento il bisogno di baciarlo nuovamente, ecco tutto.

Inoltre non riesco a togliermi dalla testa l'immagine di quella sfacciata di Alex Vause che bacia un'altra donna, insomma non capisco perché proprio in quel momento io abbia provato una leggera sensazione di fastidio mai provata prima, cioè il fastidio lo provo a prescindere quando quella mi gira intorno, ma poco fa ho provato un fastidio diverso, un fastidio strano che non saprei spiegare nemmeno io.

Senza tener troppo conto di dove stessi andando, mi ritrovo, come al solito nei pressi della serra, è il mio posto preferito quando ho bisogno di calma e tranquillità

«ma non ti ho chiesto mica di aggiornarti!» da quando ho questo nuovo telefono, sono sempre nervosa, ha infatti appena iniziato ad aggiornarsi senza che io abbia fatto nulla «stupido rottame»

«se si chiama "aggiornamento automatico" un motivo ci sarà, no?» alle mie spalle sento una voce che purtroppo sto sentendo fin troppo spesso ultimamente
«che fai, mi segui?» chiedo, infatti, ad Alex, appoggiandomi con le spalle alla parete della serra, rassegnandomi all'idea che lei stia lì con me
«non sei in compagnia?» mi chiede lei sorridendo sarcasticamente, incrociando le braccia
«e tu?» rispondo io con un altrettanto sorriso beffardo «se non devi lavorare, puoi benissimo fare quelle smancerie a casa tua».

Sto perdendo il controllo, non capisco perché io le abbia detto una cosa del genere e la risatina che lei facendo non fa altro che aumentare il mio nervosismo

«cosa c'è principessa?» mi chiede poi lei quasi in un sussurro, poggiando una mano alla parete della serra dietro di me ed avvicinandosi ulteriormente, inducendomi ad ingoiare un po' di saliva per lo stress in corso «sento odore di gelosia» mi dice ancora con saccenza e arroganza per poi alzarmi il mento con le dita «oltre al già tuo inebriante profumo, ovviamente».

Io la fisso negli occhi assumendo un'espressione irritata per poi spingere via con rabbia le sue dita dal mio mento
«vattene» le rispondo infatti «sei solo un'egocentrica arrogante»
«hai dimenticato "stronza"» mi dice ancora lei, mentre mi aggiusta una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

Devo ammettere che ha un tocco così delicato quando vuole.

«com'è che hai detto un'ora fa?» mi chiede Alex con insolenza «un bacio non si nega mai a nessuno, ho capito bene?»
«vattene» ripeto ancora, abbassando lo sguardo e spingendola via, intuendo fin troppo bene quali fossero le sue vere intenzioni e realizzando che lei mi avrà sentito e soprattutto avrà visto che ho baciato Larry.

Siamo sole, questo posto non è frequentato da nessuno, sento solo gli uccellini cinguettare e il vento soffiare tra i rami degli alberi.

Totalmente sole.
Totalmente sola.

«ti prego vai via» le dico ancora, iniziando forse ad avere paura di lei?
Perché sto provando timore? Insomma, quando sto con lei provo fastidio, rabbia e nervosismo ma timore mai, soprattutto perché ricordo bene ciò che è successo quella sera sotto la pioggia.

Lei è venuta a cercare me, per aiutarmi, per proteggermi.

«guardami» mi sussurra poi lei dolcemente, alzandomi delicatamente il mento com'è successo poco fa «non ti toccherei mai, angelo» mi dice ancora sorridendomi teneramente.

Shall I compare thee to a summer's day?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora