29. Confessioni

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Alex's pov
Io e Piper siamo praticamente bloccate in questa grotta, dopo che è crollato il soffitto in pietra, per via di un terremoto che ci ha colte totalmente di sorpresa.

È passata più di mezz'ora e Piper è seduta, con la schiena appoggiata alla parete della grotta, sta tremando e sta respirando affannosamente mentre io sto ancora vicino alle macerie che ci impediscono di uscire da lì e sto toccando ogni punto per capire se qualcosa si muove così da poter spostare buona parte delle rocce e passare.

Purtroppo, però, è come se la parete dinanzi a me fosse cementata, non si muove niente e la cosa si sta rivelando altamente frustrante.

«cazzo!» sbotto infatti, tirando un pugno contro le rocce avanti a me, per poi girarmi verso Piper e notare immediatamente che non sta affatto bene.

Cerco, quindi, di ritornare calma e riflessiva e mi avvicino a lei
«i soccorsi arriveranno a breve, tranquilla» le dico infatti dolcemente, abbassandomi sulle ginocchia per poterla guardare negli occhi e farle una carezza sul viso «sicuramente Sam e Nicky avranno dato l'allarme»

«mi manca l'aria» mi risponde lei spaventata, stringendomi il polso per via dell'agitazione «Alex...»

«no, c'è ancora abbastanza ossigeno» cerco di farla calmare in qualche modo; gli attacchi di panico sono la cosa peggiore che potrebbe capitare ad una persona, soprattutto in un momento come questo ed io devo fare in modo che Piper si tranquillizzi, che stia bene «hai solo paura e per questo ti manca l'aria» le dico ancora con tranquillità «adesso respira, siediti e calmati...al resto ci penso io» concludo infine, alzandomi nuovamente e avvicinandomi al soffitto crollato.

Rifletti Alex, ci deve essere sicuramente uno spiraglio in cui le macerie siano meno resistenti, guarda in ogni punto, in ogni angolo nascosto e magari la fortuna starà dalla nostra parte.

1 ora dopo
Dei soccorsi non sappiamo ancora nulla, forse tutta la grotta è crollata e noi, essendo arrivate alla fine del percorso, ci ritroviamo bloccate da macerie su macerie e per arrivare a noi e trovarci, i soccorritori dovranno prima scavare una sorta di percorso o tunnel.

Nel frattempo, io ho sondato qualsiasi punto a mia disposizione per capire se si può fare qualcosa ma è stato inutile, non ho abbastanza forza per spostare anche i massi più piccoli e mi tocca tornare vicino a Piper, sconsolata, sedermi accanto a lei e aspettare.

Una volta seduta, Piper mi prende sottobraccio e appoggia la sua testa sulla mia spalla, cogliendomi leggermente di sorpresa

«mi manchi» dice infatti in una sorta di sussurro «mi manchi tanto e non ho mai smesso di essere innamorata di te»

«non è il momento, Piper» le rispondo però io, cercando di rimanere fredda e girando la mia testa dal lato opposto alla mia spalla sulla quale giace la testa di Piper, cercando di evitare sia l'argomento e sia un contatto visivo con lei.

Piper, però, non mi lascia il braccio, anzi lo stringe ancora di più, cercando anche la mia mano per poter intrecciare le dita.

Lo ammetto, non mi sono tirata indietro, ho lasciato che Piper mi tenesse attaccata a lei e la cosa non mi è dispiaciuta affatto

«ti amo, Alex» insiste lei con fermezza «ti prego, dimmi che anche per te è lo stesso»

«ho detto che non è il momento!» urlo però io, alzandomi di scatto da lì e balzando in piedi con rabbia, allontanandomi da lei, abbassando il capo e camminando nervosamente con le mani sui fianchi.

Poco dopo, però, mi giro nuovamente verso Piper e vedo che mi sta ancora guardando con occhi lucidi e sta tremando.

Cazzo.

Shall I compare thee to a summer's day?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora