Capitolo 04

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<Dorian>

Che palle l'Inferno. Non ne potevo più di stare ad ascoltare le stronzate che sparavano lì sotto, volevo salire a fare un giro. L'atmosfera qui era diversa da come la ricordavo io, l'ultima volta che ci sono stato era il XIX secolo.

Camminavo per le strade di una più moderna New Orleans quando sentii dei passi avvicinarsi velocemente. Mi fermai di colpo e così anche chi era dietro di me. Voltandomi lentamente guardai un uomo dai tratti asiatici, alto e con un fisico sicuramente atletico. Lo fissai in silenzio finché non si decise a parlare.

"Dorian, non ti ricordi forse di me?"
"Perché? Dovrei?" - risposi seccato.

Aspetta. Poteva vedermi ciò vuol dire che: è uno stronzo impossessato. Ma chi lo controllava?

"Cazzo , Dorian. Gli dimentichi così gli amici? Vediamo se ti rinfresco la memoria... ti dice Las Vegas 1747? Stavo morendo di vaiolo, un ragazzo sopravvissuto alla guerra che muore per una stupida malattia. Poi ho riavuto la speranza quando un giorno sei venuto da me a dirmi che potevi salvarmi da quella agonia. E cosa fai? Mi uccidi... Non è stato molto carino, sai?"
"Philip Duncan? Io ti ho detto che non ti avrei fatto soffrire non che saresti rimasto vivo. E poi amico, un corpo migliore non potevi trovarlo? Questo cinese è talmente brutto che mi fa schifo anche solo guardarlo" - gli dissi infastidendolo.

Non mi importava nulla se Philip voleva vendetta perché sarei stato comunque più forte di lui e non avrebbe saputo come uccidermi.

Improvvisamente mi colpì all'addome, poi in faccia e poi al petto. Lo guardai. I miei occhi lo inchiodarono e nei suoi vedevo scintillare la paura. Saltai. Gli atterrai alle spalle e lo colpii all'altezza dei polmoni. Mentre cadeva in avanti gli sferrai un calcio e lui rotolò lontano. Gli afferrai i capelli per alzargli il viso e colpirlo in faccia, ancora e ancora.

"Bhe, è questo il ringraziamento che merito per averti ucciso senza darti modo di soffrire ancora? Saresti comunque morto nel giro di poche settimane." - mi aveva fatto incazzare.

Gli voltai le spalle, spiegai le ali e me ne andai lasciandolo lì.

Volai velocemente senza sapere dove andare, volevo solo sbollire la rabbia.

Dopo quella che mi sembrò un eternità, mi ritrovai in una cittadina. Ero davanti ad un liceo, il Lexington High School. Cominciai a camminare un po' a destra e un po' a sinistra per le varie vie. Non era un posto tanto grande né molto illuminato. Non c'era traccia di anima viva per le strade e nel silenzio della sera mi arrivò all'orecchio della musica. Seguii le note e mi ritrovai davanti ad una casa abbastanza grande, era una sorta di villetta circondata da un giardino ben curato. Aveva le pareti di un giallino pallido, dagli scalini portavano alla porta d'ingresso. Improvvisamente la porta si aprì di scatto liberando la musica che era all'interno. Una ragazza uscì e si sedette sugli scalini. I suoi capelli ricci arrivavano all'altezza delle spalle, il chiarore della pelle contrastava con il nero dei capelli. Indossava un vestito nero con un ampia scollatura e ricadeva leggero fin sopra le ginocchi.

Una strana sensazione mi strinse lo stomaco. Ho già visto questa ragazza?

Mi avvicinai al tronco di un albero e mi ci appoggiai per poterla osservare meglio e cercare di capire perché mi era così famigliare. Dopo poco mi accorsi che lei guardava nella mia direzione. Starà fissando il vuoto. Non può vedermi. Non voglio che mi veda. Ma lei continuava a guardare verso di me. Poi i suoi occhi si strinsero come se volessero scrutare il mio volto attraverso l'oscurità. Merda!
Mi allontanai velocemente e tornai nel buio dove non poteva vedermi. Magari penserà che si sia immaginato tutto. Come cazzo è possibile che lei possa vedermi. Era forse posseduta anche lei? Non sapevo perché ma qualcosa in quella ragazza attirava la mia curiosità. Dovevo scoprire chi fosse e chi la controllava.

Spazio autrice

Slave a tuttiii.

Diventa interessante la situazione, eh.
Che succederà nel prossimo capitolo?
Si incontreranno??

Leggete, commentate e buona lettura

~M&V

Lost in damnation - anime dannateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora