Capitolo 19

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<Harley>

Avevo già fatto testamento, stavo rivedendo tutta la mia vita scorrermi davanti agli occhi mentre mia madre e le sue seguaci continuavano ad intonare una cantilena in sottofondo. Poi d'un tratto la testa della ragazzina crollò sul l'altarino e lo colpì con una forza tale che alcuni schizzi del suo sangue mi arrivarono addosso, urlai per lo spavento improvviso. Mi guardai intorno ma non c'era nessuno.

Scosse dall'attacco improvviso le due si bloccarono ma poi mia madre incalzò l'altra compagna a continuare - "Non fermiamoci! Non ora che ci siamo così vicine!!"

Continuarono per poco tempo ancora, poi vidi stramazzare a terra la vecchia con un orrendo scricchiolio di ossa che si rompono.

"No, no... NO! - urlò mia madre - Non puoi!! Deve essere completato!!"

"Io non credo..." - riconobbi subito la sua voce calma ancora prima di vederlo uscire dal buio.

Dorian era davanti a me e guardava mia madre con disgusto e disprezzo, lei sembrava come spaventata ma non sembrava voler cedere.

"Ascoltami Dorian, devo finirlo. Devo risvegliare qualunque cosa ci sia dentro di lei."

"Ma cosa stai dicendo! Non c'è nulla in lei, me ne sarei accorto altrimenti." - si avvicinò a mia madre e gli sferrò un pugno allo stomaco, ero senza fiato... Di cosa stanno parlando? Cos'è che dove risvegliare?

Mia madre sputò del sangue per terra e poi sorrise, i denti sporchi del suo stesso sangue. Dorian prese uno dei coltelli appoggiati accanto a me.

"Vuoi uccidermi, eh. Fallo!"

"Lo farò sta tranquilla!" - disse Dorian e io sbiancai pericolosamente. Non poteva averlo detto sul serio.

"Bene. - mia madre sorrise nuovamente e tossì - Ma non pensare che facendolo salverai lei." - disse indicandosi.

"Cosa stai dicendo?"

"Vedi, lei è morta tanto tempo fa. L'ho uccisa io per poter avere pieno controllo sul suo corpo."

"Non ti crederò mai!" - disse Dorian prima di lanciarsi contro di lei con l'arma pronta a colpire. Chiusi gli occhi... Gli riapri sentendo un gemito e mi voltai verso di loro.

Mia madre aveva ancora la lama conficcata nello stomaco, del sangue le usciva dalla bocca, gli occhi sgranati trapelavano quelle che erano state le sue emozioni. Morta... Mia madre era morta ed era tutta colpa mia...

Dorian mi staccò dal piano a cui ero stata legato per non so quanto tempo, mi alzai di corsa e non feci caso alle sue mani, non feci caso al costante che mi procuravano le ferite, non feci caso a quanto mi girava la testa, volevo solo gettarmi tra le braccia di mia madre.

Mi inginocchiai al suo fianco mentre alcuni singhiozzi mi bloccavano il respiro, presi la sua testa tra le mani, le accarezzai il volto, abbassai le sue palpebre e cercai come potevo di sistemare il suo vestito. Estrassi la lama dal suo ventre con una facilità disarmante. Il pallore della sua pelle faceva paura, le labbra erano grigie e la pelle man mano mostrava delle crepe che prima non aveva. sembrava come se fosse morta da molto più tempo..

Ti prego mamma, scusami. Non volevo portarti alla morte. Qualsiasi cosa tu stessi per farmi non mi importa, dovevo essere io a morire non tu. Sarai in un posto migliore ora ma non importa dove sei, non sei più con me e questo mi basta per soffrire. Mi hai lasciata sola in un mondo che ancora non so affrontare. Ti prego... alcuni singhiozzi bloccarono i miei pensieri. Sentivo solo freddo, avevo un forte dolore al petto, come se il mio cuore fosse morto con lei, come se la mia anima stesse piangendo con me, come se dovessi sopportare il peso del mondo sulle mie spalle... Le mani mi tremavano pericolosamente, le lacrime si mischiarono al sangue che già ricopriva gran parte del mio vestito.

Mi accasciai al fianco di mia madre, respiravo a fatica tanto le lacrime.

Due mani mi presero per le spalle e mi sollevarono con facilità, Dorian mi strinse al suo petto prendendomi in braccio. Mi ero completamente dimenticata di lui, ero troppo presa dal mio dolore per accorgermi che lui stesse vedendo quella scena. Mi lasciai trasportare da lui che mi cullava con i suoi passi lenti. Arrivati alla sua auto mi lasciò andare, a stento le gambe mi reggevano, e come un flash le immagini della serata mi colpirono come uno schiaffo... le due donne che mi tagliavano le pelle delle gambe, le mani di mia madre che stringevano la lama, i suoi occhi che diventavano completamente neri, Dorian che colpiva le due al mio fianco, Dorian che minacciava mia madre, Dorian che colpiva mia madre, Dorian che si lanciva su di lei con un coltello in mano... Nero. Black out. Il mio cervello si era spento. Dorian... É stato lui ad ucciderla. È colpa sua.

Cercò di venirmi vicino ma lo spinsi via. Fece qualche passo indietro evidentemente sorpreso. Lo guardavo cercando di fargli capire tutte le mie emozioni.. rabbia, paura, disgusto....

"Non toccarmi." - la mia voce uscì come un sussurro.

"Harley.."

"Sei stato tu... Sei tu che l'hai uccisa. È colpa tua." - le mie parole lo colpirono, ma poco mi importava. Mia madre era morta ed era solo colpa sua.

"Harley, ascoltami.."
"NO! Sei tu. Tu devi soffrire come sto facendo io. Era mia madre. Cazzo, Dorian! Mia madre!" - cominciai a colpirlo ripetutamente al petto, non fece alcuna resistenza e si lasciò prendere a pugni da me. Cominciai a singhiozzare nuovamente, le ginocchia mi cedettero e mi accasciai a terra sull'asfalto freddo. Sola. Era sola.

Le sue mani mi strinsero le spalle e si lasciò sedere di fronte a me. Non c'era traccia di auto in giro. Che ora è?

 Si limitò a guardarmi negli occhi, le mani non abbandonarono il contatto con la mia pelle, cercava di alleviare il mio dolore ma era inutile.

"So come puoi sentirti ora.." - esordì ma lo bloccai.

"Davvero? Sai come posso sentirmi, Dorian?" - le mie parole sembravano veleno.

"Si.."

"Ah, a quanto vedo qualcosa su di me la sai. Io, invece, di te non so nulla Dorian! So a malapena da dove vieni e di certo e poco considerando il fatto che sono sempre nei casini quando ci sei tu."

"Harley, non sai quello che dici. Ti spiegherò tutto, ma ora, ti prego, fatti portare a casa."

"A casa? Dove non c'è più nessuno ad aspettarmi. Solo perché hai ucciso mia madre." - stavo urlando.

Scattò in piedi - "Smettila! Non lo capisci che non era tua madre. Almeno, non più!" - urlava anche lui ora.

"Che cazzo dici Dorian! Era mia madre e resterà mia madre. Me l'hai portata via!"

"Non era tua madre.. - la sua voce sembrò tornare dolce - Ascoltami ne riparliamo domani. Sei stanca, ferita e hai bisogno di una doccia. Andiamo, ti porto al mio appartamento."

Non dissi nulla, mi lasciai alzare e portare in auto. Chiusi gli occhi.

Dopo poco sentii la macchina arrestarsi, la portiera si aprì e l'aria fresca mi investì ma non aprii gli occhi. Mi lasciai prendere e trasportare per quella che doveva essere la sua casa. Poi mi lasciò delicatamente su un letto e mi coprì con le lenzuola. Prima che uscisse gli afferrai il polso, si bloccò e poco dopo le sue labbra si posarono sulla mia fronte e le sue dita mi spostarono i capelli dal viso.

"Buona notte.." - sussurrò al mio orecchio e poi uscì.

Fu l'ultima cosa che sentii perché poco tempo dopo ero già addormentata, preda di un sonno profondo.

Spazio autrice

Povera Harley, tutto contro di lei.
E adesso cosa accadrà?
Forza Harley siamo con teeee

Comunque, cioè mai una gioia questa ragazza...

#284 ❤ grazieee

~M&V

Lost in damnation - anime dannateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora