Capitolo 03

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Stesso sogno un'altra volta. Pensai alzandomi dal letto. Era ormai un mese che facevo lo stesso sogno continuamente. Ogni volta quella creatura mi dava le spalle, le ali nere e dorate mi accecavano e mi svegliavo sempre con una stretta alla bocca dello stomaco che mi impediva di respirare normalmente.

Alle 8:00 ero davanti alla scuola con Beth, tornata da poco dalle vacanze nella Francia del sud, e con Jackson.

"Allora pronti per questa nuova avventura? Sarà il nostro ultimo anno al liceo e voglio godermelo a pieno" - disse Beth con il suo solito entusiasmo e quello scintillio di eccitazione negli occhi.

"Sarà la mia opportunità per una borsa di studio nel football." - rispose Jack.

Sembravo l'unica ad essere poco entusiasta di questo ultimo anno. Osservando la facciata grigia dell'edificio sentivo che entrambi i miei amici si aspettavano che dicessi qualcosa, sospirai platealmente e sorridendo dissi - "Sarà il nostro anno, promesso".

Appena messo piede a scuola fui investita da cori di conversioni, gente che frenetica si muoveva tra i corridoi, coppiette ritrovate dopo le vacanze che si baciavano e una April Keith che sorridente avanzava verso di noi. I suoi lunghi capelli neri tinti ondeggiavano ad ogni suo passo, i suoi occhi castani esageratamente truccati ci sorridono. Ha una bella figura, nonostante sia più bassa di me di alcuni centimetri. La divisa da cheerleader rende le sue gambe magre e più slanciate e metteva in evidenza molta più pelle scoperta del dovuto. Alzai gli occhi al cielo quando si avvicinò appendendosi al braccio di Jack.

"Ciaao, Jackie!! Ciao Beth e ciao Harris - mi rivolse uno dei suoi sorrisi scintillanti e tirati e io ricambiai - Sabato sto organizzando una festa a casa mia. Ci divertiremo tanto. Si festeggia l'arrivo del nostro ULTIMO... ANNO... AL... LICEOO..." - pronunciò le ultime parole urlando e io sbuffai.

Non sopportavo le oche. Odiavo il lunedì mattina, anche di più il primo giorno di scuola. Lasciai Beth e Jack a sorbirsi le risatine isteriche e sfracella timpani di April e mi allontanai verso il mio armadietto.

***

La giornata non era delle migliori e di certo la storia e la filosofia non aiutavano di certo. Dopo una giornata che sembrava non finire mai mi ritrovai seduta ad un tavolo nella mensa a mangiare pizza seduta accanto a Beth e altre persone di cui ignoravo l'esistenza.

"Avete sentito che Lucas è stato a letto con Sharon!" - fece una ragazza rossa. Come si chiamava? Jamie... forse Jenny.

"Io ho sentito che lui ha mollato lei per Caroline!!" - rispose una mora con gli occhiali accanto a lei. Daisy. Mi sembra si chiami così, credo.

"Ragazze voi ci andate alla festa di Aprli, questo sabato?". Beth si intromise nella conversazione delle due.

"Certooo" "Non potremmo mancare!!" - risposero all'unisono.

"E tu, Harley? Ci vai alla festa?"

Alzai lo sguardo e lo puntai su una ragazzo dai capelli biondi, gli occhi di un azzurro così limpido da sembrare ghiaccio. Mike Smith. Era uno dei compagni di squadra di Jack, l'avevo incontrato a qualche festa. Quegli occhi.... aaah, quegli occhi mi avrebbero inghiottita se Beth non mi avesse tirato una gomitata sottobanco.

"Ahi! Oh.. ehm.. non saprei" - risposi ricomponendomi.

"Ma certo che ci verrà Mike. E sarà uno schianto, te lo assicuro!" - guardai la mia amica che mi fece l'occhiolino. Uno schianto? Adesso che mi metto??

***

Così sabato mi ritrovai alla festa a casa di April, vestita di tutto punto e dovevo ammettere che Beth aveva fatto proprio un buon lavoro. Per sopravvivere ad una festa con tutta quella gente avrei dovuto bere prima un bicchiere. Mentre ero ferma in un angolo della stanza a bere dal mio bicchiere di carta nero, un paio di braccia mi strinsero da dietro. Mike barcollava visibilmente ubriaco.

"Mike, ma che fai? Sei ubriaco!!" - dissi ridendo.
"Ehm, forse. Mi sa che ho bevuto troppo." - si teneva la testa tra le mani e io decisi che non volevo che mi rovinasse il vestito vomitandoci sopra.

"Ooook, Mike. Io vado. Beth mi aspetta. Ciaaao" - e mi allontanai dalla folla uscendo in giardino.

Mi abbandonai sugli scalini e osservai la strada. Tutto era tranquillo finché un movimento non catturò la mia attenzione. Un uomo si avvicinava nella penombra a qualche metro da me. Si fermò accanto al tronco di un albero e ci si appoggiò con una spalla e le braccia incrociate sul petto. Non riuscivo a vedere il suo volto, indossava il cappuccio di quello che sembrava un soprabito nero. Restai lì a fissarlo incantata. Non sembrava voler muovere un muscolo. Rimase fermo così per quelle che mi sembrarono ore finché non si accorse di essere osservato. Allora si spostò più in dietro e venne inghiottito dall'oscurità.

Spazio autrice

Ciaooooo a tutti. Come vaaa?

Alloooraa, spero che vi stia piacendo. Commentate e fateci sapere...

Buona lettura
~M&V

Lost in damnation - anime dannateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora