Capitolo 35

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<Dorian>

Il gracidio delle cicale mi svegliò. Dopo quel bacio ho passato le successive due ore a fissare un punto indefinito sulla parete di fronte. Mi ero comportato da stronzo, l'avevo baciata e poi l'avevo trattata male. Non doveva legarsi in quel modo a me, ero pericoloso. Io, il mio mondo, i miei problemi... non avrebbero fatto altro che risucchiarla in quella nube di pessimismo, vendetta, brama di sangue e morte. Avrei rovinato la sua vita, non più di quanto avevo già fatto ma meno sapeva meglio era.

La porta si spalancò di botto. Un Edgar ansimante e sudato entrò correndo nella stanza.

Chiuse a chiave la porta, prima di cominciare freneticamente a raccogliere tutte le cose che avevamo lasciato in giro.

"Dobbiamo andare."

"Che è merda sta succedendo?" - dissi stropicciandomi gli occhi.

"Dorian, alzati."

"Dimmi cosa cazzo sta succedendo. - mi avvicinai a lui, lo presi per il colletto della maglia e si bloccò. - Aspetto una risposta."

"Arran ci sta seguendo. Vuole Harley e puoi immaginarne il motivo."

"Come fai a saperlo. Mi prendi per il culo?"

"No. Efrem mi ha detto che sta venendo qui. Dobbiamo andare."

"Efrem? Ma che cazzo stai dicendo? Quand'è che lo avresti visto?"

"Ha importanza. - si fermò per un attimo, si avvicinò ad Harley e cominciò a scuoterla per le spalle leggermente. - Harley! Ehi, svegliati. Dobbiamo andare. Forza!"

"Che sta succedendo..." - la ragazzina si svegliò, la voce impastata dal sonno.

"Dobbiamo andare. Te lo spieghiamo dopo." - dissi freddo.

Mi guardò, prima arrossì come in imbarazzo poi il suo sguardo divenne truce.

L'avevo ferita ma che ci potevo fare.

"Andiamo."

Uscimmo dalla stanza. Una volta nella hall mi avvicinai a Karen, la ragazza della reception, pagai e uscii seguito da Harley e quei bellissimi shorts e Edgar.

Davanti alla nostra auto c'era Efrem, mani incrociate sul petto, i capelli rossi arruffati e guardava verso destra.

"Non mi avevi detto che c'era anche lui." - mi voltai verso Edgar e lui fece spallucce.

Harley si immobilizzò vedendo il fratello di Corinne.

Mi avvicinai, le posai una mano alla base della schiena e le sussurrai all'orecchio. - "Va tutto bene?"

"Benissimo. Grazie per l'interessamento." - si staccò da me e si allontanò a passo spedito.

Non volevo che mi odiasse, ma neanche che si innamorasse di me.

Forse è meglio così...

E se lei si mettesse nuovamente nei guai?

Siamo già nei casini, Dorian.

Lei si avvicinò ad Efrem, gli si piazzò davanti. Si guardarono per qualche istante poi lui l' abbracciò.

Ah, bhe. Non credo che sia poi così dispiaciuta. Ha già trovato un sostituto...

 Sei solo geloso!

Cosa? Io? Dorian geloso? Questa sì, che fa ridere.

Vedremo...

Lost in damnation - anime dannateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora