Capitolo 25

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<Harley>

Oddio che mal di testa....

Provai ad aprire gli occhi ma nulla, non volevano saperne.

"Non l'avrai colpita troppo forte spero!" - una voce maschile non troppo distante da me.

"Non preoccuparti tesoro, non si è fatto nulla." - questa voce però la riconoscevo eccome, Corinne.

Puttana...

Lentamente i ricordi mi tornarono alla mente.

Corinne mi aveva trovata nel momento più vulnerabile. Avevo bruciato il vestito ancora intriso del mio sangue e di quello di mia madre e stavo soffrendo. Avevo perso il mio punto di riferimento, una delle persone più importanti della mia vita e io ero la causa della sua morte.

Poi la rossa mi aveva chiesto di seguirla e io come una stupida l'avevo fatto. Non potevo certo mettere in conto che un volta arrivate alla sua auto qualcosa mi avrebbe colpito alla testa così forte da farmi perdere i sensi. Poi black out totale.

"Per quanto ancora devo portare in giro questo peso morto?" - ad ogni parola il mio corpo tremava. Solo in quel momento realizzai di sentirmi dondolare avanti e indietro. L'uomo che aveva parlato era lo stesso che mi portava in braccio.

Peso morto a chi scusa??

La testa pulsava ad ogni passo che quell'omone faceva.

"Ci siamo quasi Efrem." - i tacchi a spillo di Corinne ticchettavano sul pavimento ed era l'unico suono che riuscivo a sentire.

L'afa di inizio estate mi appiccicava i capelli alla fronte.

Sentii un rumore di qualcosa che si apre, come un vecchio cancello arrugginito.

"Mettila lì!"

Con la delicatezza di un bisonte mi lasciò per terra.

Oh, ma grazie! Che gentiluomo...

Sentii qualcosa stringersi attorno alla mia caviglia...

Volevo urlare ma non dovevano accorgersi che avevo preso conoscenza. Dovevo capirne di più...

Un click e poi silenzio.

"Siamo sicuri non sia morta, vero?" - l'uomo che aveva parlato si stava avvicinando con passo lento.

Ad ogni suo passo sentivo il bisogno di fuggire via.

La sua mano si posò sulla mia guancia e, lentamente, la fece scivolare giù. Prima sul collo poi sul braccio fino alla mia coscia...

"Ti piacciono le ragazzine ora?" - la voce di Corinne interruppe quel contatto inquietante.

"Mmh, che ci sarebbe di male." - la sua voce era divertita e, anche se non potevo vederlo, sapevo che aveva un ghigno divertito in faccia.

"Oh, Arran... Sei proprio un coglione!" - Corinne scoppiò a ridere seguita dai due.

"Efrem, io e Corinne dobbiamo fare una... cosa. Tu aspetta qui. Torniamo tra poco."

Sentii dei passi allontanarsi, il cancelletto aprirsi e richiudersi.

"Bene, ragazzina. Puoi aprire gli occhi adesso. - un brivido percorse la mia schiena - So che sei sveglia..."

***

<Dorian>

"Noo sleeeeep

No sleep until i'm done with finding the answer

Lost in damnation - anime dannateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora