Capitolo 32

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<Harley>

Dorian si avvicinò a me. Mi sollevò prendendomi dai fianchi.

Quando posai il piede a terra, non solo vidi le stelle ma tutto il sistema solare...

La catena aveva lasciato una scia rossa, il piede ormai in gran parte gonfio somigliava ad un salsicciotto.

Mi voltai e vidi Efrem che era ancora a terra.

Provai a fare qualche passo verso di lui ma il mio piede non collaborava e quasi caddi di faccia se non fosse stato per la presa ferrea di Dorian.

"Vieni?" - gli chiesi soltanto.

Lui neppure si voltò. Teneva lo sguardo fisso a terra. - "Non credo. Vorrei dare la giusta sepoltura a mia sorella."

Guardai Dorian, il suo sguardo pensieroso si posò sul mio e quando capì le mie intenzioni sbuffò ma non si tirò indietro.

"Ti aiuteremo noi." - disse soltanto.

Si voltò appena verso di noi. Gli occhi rossi e gonfi, il viso pallido. "...Okay."

Dopo poco eravamo davanti ad una fossa che Dorian ed Edgar avevano scavato con gli attrezzi del capanno.

Efrem portava in braccio la sorella, mentre io ero seduta a terra visto che non riuscivo a stare in piedi senza cadere.

"Fatto..." - disse Dorian passandosi una mano sulla fronte.

Si allontanarono leggermente, lasciando lo spazio ad Efrem per dire addio alla sorella, un ultima volta.

"Soror vale simul erimus iterum conveniant..." - sussurrò qualcosa in latino. Sembrava che stesse dicendo alla sorella che si sarebbero presto rivisti.

Poi cominciò a pronunciare una cantilena, non in latino ma in una lingua strana. Una sorta di canto, o una preghiera. Era un suono forte marcato il suo ma allo stesso tempo le sue parole sembravano dolci, piene di amore.

Qualcosa nella mia testa cercava di capire quei suoni, di cercare un significato ma non ci riuscivo.

Eppure era qualcosa che ti ispirava amore e timore nello stesso momento, come se quella lingua nascondesse qualcosa di oscuro, misterioso.

Poi una voce nella mia testa....

"...Non ti lascerò andare se tu vorrai restare qui. Ma so che se avessi potuto scegliere, te ne saresti andata prima....."

Era come se nel profondo io conoscessi questa lingua.

Poi la cantilena cessò e Efrem fece qualche passo indietro.

Dorian e Edgar cominciarono a ricoprire la buca dove giaceva il corpo di Corinne.

***

Eravamo davanti all'enorme cancello in ferro del cimitero.

Dorian mi sosteneva con facilità, come se non pesassi nulla.

Non ci credo....

Ma è l'auto dei miei vicini questa?

Lost in damnation - anime dannateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora