• 11 - Blu.

31.3K 1.3K 611
                                    


"Ho sbagliato."

Annuisco.

"Mh.",

"Sono stato uno stronzo."

"Mh.", assaporo un altro sorso del mio thè alla pesca fingendo un'aria indifferente davanti a Richard.
Si sta scusando da mezz'ora per il suo comportamento mentre camuffo la mia voglia di sorridere fissando la cannuccia. Per punizione gli ho fatto comprare due thè per me. Uno l'ho bevuto prima, l'altro lo sto bevendo adesso.
Quando glie li ho fatti comprare mi sono sentita un Dio che si vendica sugli umani, ma subito dopo mi sono sentita in colpa.
Maledetta me.

Per due thè mi sento in colpa come se avessi commesso un omicidio ed occultato un cadavere.

"Per quanto dovrò ancora chiederti scusa e dire che sono uno stronzo?", chiede con un lieve sorriso sulle labbra, giocherellando con una cannuccia poggiata sul tavolo del bar.

"Fin quando non mi comprerai un paio di Jimmy Choo.",  sparo.

Cioè mai.

Quelle scarpe costano quanto due stipendi normali messi insieme.

Improvvisamente Richard scatta in piedi e mi trascina letteralmente fuori dal bar di centro, verso una meta a me sconosciuta.

"Che fai? Il mio Thè!", piagnucolo mentre sono costretta ad inseguirlo incespicando sui miei passi.

"Te ne compro un altro dopo.",

Cerco di stare al suo passo ma è quasi impossibile con le mie scarpe.
Rischio praticamente di inciampare ogni tre secondi nelle mattonelle dei marciapiedi e di prendere storte colossali.

Per fortuna dopo qualche minuto si ferma e, dopo essergli quasi caduta addosso, finalmente dedico un po' di attenzione anch'io alla vetrina che sta fissando Richard.

E non è una vetrina qualunque.

Strabuzzo gli occhi un paio di volte.

Sta fissando un paio di Jimmy Choo nere in vetrina.
Non ci credo.

"Richard so a cosa stai pensando. Stavo scherzand-",

"Vieni.",

Entra nel negozio trascinandomi con sé e ci riceve immediatamente una commessa del negozio, vestita interamente di marca.

Nell'ambiente padroneggiano vestiti che non posso neanche guardare.
I prezzi sono davvero enormi e per comprarmi due magliette qui dovrei spendere lo stipendio di un anno.

"Vorrei comprare quelle scarpe in vetrina per la signorina.",

"Richard no!", inizio ad irritarmi.

"Stavo scherzando. Non facevo sul serio.", ma sembra che non riesca a sentirmi. O forse non vuole. Crede veramente che io voglia quelle scarpe.

Beh, in effetti le vorrei, ma non così, cavolo!

Piuttosto risponde alle domande della commessa e m'indispettisco.

"Che taglia hai?", domanda voltandosi verso di me.

"Non te lo dirò perché non voglio che tu mi compri quelle scarpe.", dico, lapidaria, guardandolo male ed incrociando le braccia al petto dinanzi alla commessa.

E proprio quando sto per assumere un aria vittoriosa, si abbassa e solleva il mio piede facendomi strillare come una gallina quindi si prende il tempo di leggere il numero, dopodiché rimette a posto il mio piede mentre io sento il sangue affluire verso il cervello.

Per un Manhattan di troppoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora