"Come ti senti?", domanda Richard continuando a premere la borsa con il ghiaccio sulla mia fronte.
Il viso contratto in un espressione seria, quasi come se stesse curando la persona più importante della sua vita."Come una che è appena caduta dalle scale, cioè una merda.", sbuffo imbronciando il volto.
Improvvisamente la luce sul suo volto cambia e si arrabbia di colpo.
La vena sul suo collo s'ingrossa e senza volerlo inizia a premere in maniera troppo forte il ghiaccio sulla mia fronte."È tutta colpa di quel bastardo.", ringhia e senza volerlo scatto sulla difensiva non appena capisco che si tratti di Ryan.
"Come-",
"Ho visto tutta la scena. Ti ha spinta, cazzo. ",
Oh mio Dio.
Mi erano mancati questi fraintendimenti, davvero tanto."Che gli hai fatto?", domando preoccupata e Richard mi rivolge un'occhiata perplessa prima di continuare, "Semplice. L'ho licenziato.",
"Tu cosa?!", urlo spostando la borsa di ghiaccio dal mio viso.
"L'ho licenziato, Stephanie.", ripete con lo stesso temperamento di prima.
No, no.
Un senso di colpa stringe il mio stomaco in una grande morsa."Sta raccattando le sue cose prima di andarsene.",
"No, Richard.", scendo velocemente dal lettino e infilo velocemente le mie decolletè nere verniciate prima di barcollare verso la porta rischiando di spezzarmi le caviglie.
"Stephanie.", mi richiama e mi volto verso di lui, "Hai confuso tutto. Io volevo parlargli e per prendergli il polso ho perso l'equilibrio. Non è stata colpa sua.", ribatto.
"Mi spieghi perché cazzo neghi davanti all'evidenza?!", scatta in piedi alzando il tono della voce di qualche decibel minacciosamente.
E io inizio ad avere paura.
"Che cosa dovrei negare?! Richard, non è stata colpa sua. Adesso vado a riprenderlo.", mormoro decisa spingendo la maniglia della porta.
"Tu non vai da nessuna parte.",
"Sì invece, Richard. Non pensare che soltanto perché stiamo insieme tu abbia il diritto di dirmi cosa devo e cosa non devo fare. È stato un malinteso e non puoi licenziarlo per una cosa di cui non è colpevole.", e senza aspettare un secondo di più spalanco la porta ed esco velocemente dall'ufficio correndo per i corridoi.
Raggiungo velocemente le postazioni di lavoro ma quando vedo la scrivania di Ryan vuota impreco mentalmente e corro verso la tromba delle scale per andare nel parcheggio.
Ovviamente prima di iniziare a scendere mi tolgo le scarpe ed inizio a scendere in totale sicurezza, seppur velocemente, le scale.
Raggiungo finalmente il parcheggio e corro a perdifiato tra le macchine, cercando di individuare Ryan ma niente.
I polmoni mi bruciano come tizzoni ardenti e realizzo per la prima volta di star correndo in vita mia.È così che ci si sente? Beh, allora non correrò mai più.
Ryan dovrebbe amarmi per quello che sto facendo per lui.
Insomma, una come me che corre? Dove si è mai visto?Improvvisamente, tra le tante macchine, finalmente individuo Ryan nella sua, intento ad attraversare una stradina del parcheggio, e corro nella sua direzione, poi mi butto sulla strada tagliandola e tutto ciò che sento sono lo stridio dei freni mentre chiudo gli occhi per la paura.
Sono viva?
Attendo qualche secondo.
Confermo. Sono viva.
Spalanco gli occhi ritrovando incatenati ai miei i suoi, scuri come la notte, che mi fissano truce attraverso il parabrezza della sua Jeep.
Sembra che voglia uccidermi.
Aiuto."Per caso vuoi morire?!", urla livido in volto, furioso per il gesto avventato che avrebbe potuto uccidermi e mettere a rischio la sua carriera.
Ma vabbè.
"No, voglio solo parlarti. Scendi dalla macchina.", ribatto col fiatone."Stephanie, levati subito dalla strada.",
"No. Scendi.", per fortuna riesco a convincerlo e spegne il motore scendendo riluttante dall'auto nera, per poi rivelarsi in tutto il suo splendore davanti a me.
Che in questo momento sono a piedi nudi, con i capelli appiccicati sul viso, mentre la pioggia batte insistentemente sul tetto del parcheggio. Di sicuro ho le guance rosse per lo sforzo.
Sono sicura di aver un aspetto orribile. Davvero orribile."Che c'è? Sei venuta qui per spiegarmi le decisioni del tuo fidanzatino? Perché se è così allora non sprecare fiat-",
"Chiudi il becco e ascoltami.",
Mi avvicino a passi incerti, sempre senza distaccare lo sguardo, fin quando non sono costretta ad alzare leggermente il mento per guardarlo meglio in viso per via della sua altezza.
Il mio cuore inizia inspiegabilmente a fare rumore e le mie gambe a tremare leggermente.Che diamine...?
Ferme, anzi, fermi!"I-io...Lui ha frainteso tutto, okay? Ha visto male. Però non ti ha licenziato, cioè, io gli ho detto di riassumerti e volevo dirti che mi dispiace okay? Ora puoi smettere di ignorarmi?",
"Ti dispiace per cosa, Stephanie?",
Rimango bloccata.
Bella domanda.
Mi dispiace per cosa?
E no, stavolta non è che non ho collegato il cervello alla bocca prima di parlare, l'ho collegato fin troppo bene, ma non capisco perché ho detto queste parole."Non lo so...", mormoro. La mia voce è così flebile che a momenti non la sento neanch'io.
"Non lo so. Ma so che qualunque cosa sia ti ha ferito e ti ha fatto arrabbiare. Ma ti chiedo scusa anche se non so cos'è.", sembro disperata mentre dico queste parole ma la verità è che forse un po' lo sono.
Mi manca scherzare con lui, mi mancano i suoi gesti affettuosi nei miei confronti. Anche se sono passati solo due giorni mi sento come se mi mancasse qualcosa.L'espressione di Ryan si ammorbidisce, non mi guarda più con la furia di prima negli occhi, ma con dolcezza, quasi imbarazzo, oserei dire.
"Non è colpa tua...La colpa è la mia. Il problema sono io.", ribatte grattandosi la nuca e sono sicura di aver visto le sue guance arrossire leggermente.
E tutto questo mi fa sorridere.
Lo trovo tenero."Perché?",
"Lascia stare. Non capiresti.", decido di lasciar stare. Non vorrei confondermi ancora di più le idee.
"Quindi hai finito di ignorarmi?", domando aggrottando le sopracciglia in un espressione supplichevole.
"Sì.", sorride e mi sento estremamente sollevata.
Come se potessi volare da un momento all'altro."Posso abbracciarti?", domando con lo stesso tono di voce che usano i bambini dopo essere stati sgridati dalle madri, e mi ritrovo a sorridere come una bambina quando spalanca le braccia.
E io mi ci fiondo dentro.
Appoggio il mio capo sul suo petto scoprendo che in realtà anche il suo battito va veloce quanto il mio ma decido di non farmi domande.
Preferisco godermi il momento mentre accarezza il mio capo ed io me ne sto sulle punte con le mie piccole braccia strette attorno al suo corpo.🍹•Spazio autrice.•🍹
Oookay.
Sono perfettamente consapevole che il team Richard mi sta odiando in questo momento, ma ehi. Cos'è una mia storia senza dei drammi amorosi? 😂Voi chi tifate? Ryan o Richard?😈
E per quale motivo, secondo voi, Ryan si è arrabbiato con Stephanie?
Grazie di cuore per le 3k letture. Vi amo. Non ho parole, davvero. Sono felicissima e vi ringrazio di cuore💘
A domani per il prossimo capitolo💘🍹
Cheers🍹
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Per un Manhattan di troppo
Romance[COMPLETA] #1 in commedia #1 amore #1 in storie d'amore | Storia per chi vuole ridere, per chi vuole ancora credere nell'amore e per chi, come Stephanie, non ha mai corso in vita sua. | Non tutte le ragazze a 25 anni si ritrovano con due gemellin...