"Ecco tutto.", concludo poggiando la mia tazza di tè sul tavolino del salotto e rilasciando un sospiro quasi a tratti, tipico di chi ha passato mezz'ora a piangere.
Ryan lascia scorrere le sue iridi sul mio viso, prima di schiudere le labbra e parlare."Mi dispiace. È l'unica cosa che riesco a dire. Mi dispiace per tutto perché non hai meritato questo, Stephanie. Meriti tante cose, ma solo buone. Hai sofferto tanto, portato avanti una famiglia da sola, ora arriva lui facendoti credere che puoi finalmente condividere il tuo peso e...Ti ferisce. Non sapevo neanche fosse il padre delle tue figlie.", sospira.
Neanche io lo sapevo.
E avrei preferito non saperlo.Mi sembra di avere un peso al posto del cuore, un peso che mi fa male.
Dovrò trovare un lavoro e lavorare tutta l'estate altrimenti non so proprio come fare.Dall'avere tutto all'avere niente è un secondo.
"E sapere che la causa del tuo sguardo vuoto è lui, mi sta uccidendo.", rimango spiazzata dalle sue parole.
Mi volto verso di lui affondando nei suoi occhi, profondi, e sospiro cacciando indietro alcune lacrime."Mio padre ha un negozio di fiori in centro, posso farti assumere.", constata armeggiando col suo cellulare.
Io il mio l'ho spento. Aveva iniziato a tartassarmi di chiamate e messaggi, Richard."Davvero?", domando.
Sembra quasi che il mio peso si sia alleggerito, insomma, avrei già trovato un lavoro se così fosse."Sì. La paga sarebbe di quattrocento dollari al mese, ma potrei fartela aumentare. Hai due figlie.",
"No, questo no.", borbotto scuotendo il capo.
È troppo. Non può fare così tanto per me.
Ma improvvisamente la mia mano poggiata sul tavolo viene raggiunta dalle sue, che la prendono e quasi la accarezzano come se fosse la cosa più bella del mondo.
Ed è così piccola la mia in confronto alle sue, sembra quella di una bambina.Guardandolo in volto mi rendo conto, per l'ennesima volta, di quanto sia bello.
La pelle chiara è in netto contrasto con i capelli neri, ribelli, tirati su in un ciuffo che non gli da per nulla l'aria del ragazzo che è. Il naso leggermente a punta, ma perfetto, le labbra a cuore, rosse, così rosse da sembrare delle fragole. Gli occhi. Credo siano quelli il mio punto debole.
Sono così scuri da perdertici dentro senza rendertene conto."Farei questo ed altro per te, Steph.", dice senza smettere di guardarmi per un secondo, "E non voglio vederti così. Voglio che tu sorrida sempre.",
È difficile.
Più difficile di quanto credi.
Nascondere i propri sentimenti dietro un sorriso.
Fuori ridi, dentro muori."Posso abbracciarti?", riesco a dire. Perché un abbraccio è tutto quello che mi serve adesso, giusto per tenere insieme quello che è rimasto di me. Poi, quando avrò tempo e forza, mi metterò di nuovo ad incollare i pezzi, uno ad uno.
Come sempre, Stephanie.
Solo tu, le tue figlie e il tuo lavoro."Non chiedermelo.", spalanca le braccia e faccio il giro del tavolo per poi gettare la mia testa nell'incavo del suo collo e lasciarmi cullare dal suo profumo che sembra riuscire a liberare la mia mente per qualche secondo.
***
"Grazie mamma. Davvero.", ripeto per l'ultima volta prima di mettere giù la cornetta.
Per stasera Chloe e Kylie dormiranno da mia madre. So di averle fatto fare un lungo viaggio per venire a prenderle ma non ho voluto che mi vedessero piangere.
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Per un Manhattan di troppo
Romance[COMPLETA] #1 in commedia #1 amore #1 in storie d'amore | Storia per chi vuole ridere, per chi vuole ancora credere nell'amore e per chi, come Stephanie, non ha mai corso in vita sua. | Non tutte le ragazze a 25 anni si ritrovano con due gemellin...