• 16 - Tu sei solo stronzo.

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PRIMA DEL CAPITOLO VOLEVO DIRVI CHE LA STORIA HA SORPASSATO 1K VISUALIZZAZIONI EEEE NIENTE. STO SCLERANDO MALISSIMO!

PRIMA DI SCORRERE LASCIATE UNA STELLINA: NON VE NE PENTIRETE ;)

And, prima di iniziare il capitolo, vi suggerisco di far partire il video YouTube che vi ho messo sopra. La canzone è perfetta per il capitolo, al massimo dopo andate a cercare la traduzione del testo.

Enjoy.

🍹🍹🍹

Non avrei mai potuto credere che un uomo di stampo sociale simile si sarebbe potuto permettere di rivolgere una domanda del genere ad una donna. Non una ragazzina, una donna.

Ma si sa, l'abito non fa il monaco.

"Come scusi?", domando ostentando una finta calma. La verità è che una rabbia incontenibile sta crescendo mano a mano dentro di me e non credo che la riuscirò a dominare.

Lo apro come una verza.

"Le ho chiesto se è sicura che le bambine siano di mio figlio.", e ha anche il coraggio di ripeterlo mentre si siede sulla sua poltrona assumendo lo stesso aspetto di una patata pigra.

Allora non mi trattengo.

"Come si permette di domandarmi una cosa del genere?!", urlo fuori di me.

Ma per chi mi ha presa?
Una facile?

E poi mi chiedevano anche perché io avessi paura di raccontare la mia storia.
Ecco chi è la causa. La gente come lui, che giudica senza sapere una mazza.

Richard si avvicina alle mie spalle e sento le sue dita sfiorarmi il polso ma mi sottraggo al tocco.

A te ci penso dopo.

E lo fulmino con lo sguardo.

"Come può,invece lei, insinuare che una persona non possa pensare quello che le ho chiesto io? Non mi sembra che si sia fatta tanti problemi a fare sesso con mio figlio senza conoscerlo.",

Sarebbe la definizione di puttana.
È questo quello che vuole intendere.

Il mio corpo automaticamente risponde alle sue parole, ma non con altre parole. Con uno schiaffo ben assestato in volto, dettato dall'adrenalina.
Immediatamente ci si stampano sopra cinque dita del colore del fuoco.

Il suo sguardo è fisso a terra, il suo viso nella posizione in cui l'ho colpito.

"Può anche licenziarmi. Non ho intenzione di lavorare con un porco come voi.", sibilo tra i denti, come una serpe velenosa, successivamente pianto i miei tacchi per terra e me ne vado dall'ufficio sbattendo la porta.

È proprio vero che l'ignoranza è una brutta bestia, ma se è così allora io la prendo a calci in culo.

Mi abbasso sulla scrivania provando a raccattare tutte le mie cose freneticamente,con le mani che ancora tremano per l'adrenalina, ma alla fine getto tutto nella mia 'O Bag, sotto lo sguardo preoccupato di Millie.

"Cos'è successo?", chiede allarmata.
Mi volto verso di lei e schiudo le labbra per parlare quando odo la porta dell'ufficio del capo aprirsi e dei passi frenetici risuonare nel corridoio.

E capisco che si tratta di Richard.

L'ultima persona con la quale vorrei parlare nelle condizioni in cui mi trovo.

Per un Manhattan di troppoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora