• 21 - Ti do i metri e ti sorpasso di chilometri.

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Chiudo la porta di casa alle mie spalle sospirando e getto la mia borsa sul divano, poi la raggiungo anche io stravaccandomi come una persona che non ne ha mai visto uno.

Mi sento come se non avessi più la forza di fare niente, come un fantoccio alla quale togli i fili per essere mosso e me ne sto sdraiata in una posizione talmente scomposta che credo che mi verrà un torcicollo terribile domani.

Dalle scale provengono dei piccoli passetti e mi ricordo di non aver avvisato la baby sitter che stavo tornando e di non aver neanche detto di essere tornata a casa, come faccio di solito.

"Lo vuoi un pezzo di cioccolato, Kylie?", domanda la voce flebile di Chloe.
Dopo un po' dalle scale sbucano le loro teste bionde e quando Chloe si accorge di me, trasalisce.

Ecco chi è che si pappava tutte le mie barrette di Twix, Mars e Lion.

"Ciao mamma!", Kylie accorre subito in mia direzione, Chloe invece mi scruta per qualche secondo, poi torna al piano di sopra per poi scendere nuovamente con la baby sitter dietro di lei.

Maggie, così si chiama, ha da poco compiuto vent'anni e fa questo lavoro per cercare di aiutare i suoi genitori a pagarle gli studi, è una persona molto genuina e dal cuore grande.
Non appena mi vede in questa posizione, inarca il sopracciglio nero e viene in mia direzione.

"È successo qualcosa?", domanda preoccupata.

"No, tranquilla. Sto bene, credo.", sbuffo, "Se vuoi tornare a casa puoi andare. Sto io con loro. Grazie.", mi sorride, poi si china per stampare un bacio sulla guancia a ciascuna delle mie bambine e le saluta prima di aprire la porta e chiuderla dietro di sé.

"Mamma, non si dicono le bugie.",

Volto un poco il capo per capire chi è che ha parlato e non mi ci vuole molto per capire che si tratta di Chloe.
Se ne sta in piedi, di fronte a me, con il suo orsacchiotto tra le braccia, fasciata in un abitino blu cobalto.

"Tesoro, la mamma è solo un po' stanca. Tutto qui.", mormoro in risposta,  e finalmente mi siedo facendo cenno a Chloe di venire in braccio.

Subito si avvicina e si siede sulle mie gambe scrutandomi con i suoi enormi occhi azzurri.

E per quanto io cerchi di scappare da lui, ci sarà sempre un suo pezzo con me.

Le sistemo una ciocca di capelli bionda  dietro l'orecchio.

"È arrivata una nuova dipendente in ufficio.", sputo il rospo, "Anzi, due. Una è donna e l'altro è uomo.",

"Ah si?", chiede Kylie sedendosi subito al mio fianco.

"Mhmh.", annuisco, "La donna si chiama Victoria.",

Istantaneamente entrambe arricciano il nasino.

"Bleah. Già dal nome sembra una smorfiosa.",

Queste sono le mie figlie, ragazzi!

"Non voglio giudicarla troppo in fretta, ma sembra che ci stia provando con-"

"Richard.", rispondono all'unisono e sgrano gli occhi.

Mi è sembrata una scena di un film horror. Insomma, due bambine uguali come due gocce d'acqua che dicono la stessa parola nello stesso momento è...beh, inquietante.

"Come diamine ci siete arrivate?",

Chloe alza gli occhi al cielo sbuffando, Kylie invece sorride giocherellando con l'orlo del suo vestitino rosa.

Per un Manhattan di troppoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora