"Ecco fatto. A quanto pare si è procurata una brutta slogatura, ma guarirà in fretta se terrà la mano a riposo.",
Emetto un sospiro di sollievo mentre l'infermiera inizia a fasciare la mia mano facendo attenzione a non farmi male.
Non mi era mai capitato di slogarmi una mano, però da ragazzina mi ruppi il mignolo del piede.
Avete capito bene.
Il mignolo del piede.
Tipo quando prendi quelle botte colossali vicino alle sedie, alle scrivanie, alle porte, ai letti, insomma, tutto quello che ha delle gambe.
Io invece me lo ruppi sbattendo contro il portone automatico, avevo circa diciassette anni.Ero distratta, stavo aspettando che il portone automatico arrivasse al punto di chiusura dove avrei dovuto chiuderlo a chiave, ma probabilmente ero sulla traiettoria di quest'ultimo.
E così la sorte volle proprio che lo spigolo della porta andasse sul mio mignolo e trac.
Mignolo piegato verso destra, Stephanie piegata verso il basso a gridare ed imprecare così tanto che i miei vicini di casa si allarmarono e chiamarono il 911.Alla fine mi servì anche, ma sono dettagli.
L'infermiera abbandona la stanza dove sono seduta sul lettino con le gambe a penzoloni e al suo posto entra Ryan, con le mani in tasca ed il capo leggermente chino.
In faccia stampata di nuovo la solita espressione triste e rammaricata."Per colpa mia non potrai scrivere.", constata con una scintilla di colpevolezza nei suoi occhi neri.
"Meglio! Almeno mi riposo un po'. Da quando c'è Richard non ho tregua.", rispondo alzando gli occhi al cielo.
In effetti l'ultima volta che sono andata dal parrucchiere è stata circa quasi un mese fa, l'ultima volta che sono stata in grazia di Dio e mi sono presa cura di me stessa.Ma non mi lamento, sinceramente.
Questa vita movimentata mi va bene, sembra fatta apposta per me, inoltre Richard mi piace, perciò inutile negare.
Ci vado volentieri a lavoro sapendo che è di buon umore, oppure vedendolo sorridere, ma quando è di pessimo umore lo vorrei evitare come la peste."Anche dopo il lavoro? Scusa, mica fai doppi turni?",
Ouch.
Colta in flagrante proprio come quando mamma mi trovò a divorare la torta di compleanno di mia zia a mezzanotte nel frigorifero."Beh...", borbotto leggermente imbarazzata. La mia mano sana raggiunge la nuca, dove tiro qualche ciuffetto di capelli a causa della situazione scomoda.
"Diciamo che ci frequentiamo, sì. Beh, lui è...Non stiamo insieme. Ci siamo baciati si e no quattro volte...",
"E ancora non ti ha chiesto di diventare la sua ragazza?", domanda sorpreso.
Sbuffo.
"Non è semplice come credi, Ryan. Io beh...", deglutisco, "Io ho due figlie, gemelle.",
Improvvisamente sgrana gli occhi mettendo su un espressione a dir poco sorpresa.
"Tradisci tuo marito?","No!",
Perché se dici che hai delle figlie la gente crede che tu sia sposata?
"Sempre stata single. Sempre. È stato sesso occasionale e sono rimasta incinta. Ecco tutto.",
E indovinate un po'?
Le mie guance si sono appena tinte di rosso, esatto. Praticamente come successe con Richard.
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Per un Manhattan di troppo
Roman d'amour[COMPLETA] #1 in commedia #1 amore #1 in storie d'amore | Storia per chi vuole ridere, per chi vuole ancora credere nell'amore e per chi, come Stephanie, non ha mai corso in vita sua. | Non tutte le ragazze a 25 anni si ritrovano con due gemellin...