Trust And Confidence.

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Arrivammo a scuola in orario e ci dividemmo, poiché avevamo lezioni diverse, ci salutammo velocemente, ci saremmo poi rivisti alla terza ora.

Giorgia mi scorse da lontano e si avvicinò a noi.
-Ciao Harris- lo salutai mentre vidi la sua figura allontanarsi, aveva delle gambe fantastiche in quei jeans neri che risultavano larghi nonostante fossero molto aderenti.

Giorgia mi abbracciò da dietro, facendomi sobbalzare.

-Ora mi spieghi chi è quello e perché non sei con William stamattina.-ormai non ha più bisogno di chiedere nulla, lei ha sempre saputo cosa chiedere e come chiedere.

Mi voltai verso di lei, abbastanza spaventata.
-Giorgia mi hai spaventata. -

-Non mi interessa, raccontami, ora.- mi trascinò verso la classe dove avevamo l'ora in comune, mentre io le raccontai velocemente come e quando avevo conosciuto Harris e cosa aveva fatto Will.

-Hey, è un gran bel tipo, e Will è uno stronzo. Stasera dovete vedervi perché non ha nessuno con cui uscire? Bastardo! Se ti fa del male lo picchio, sappilo sorella!- risi alla sua affermazione, sapendo che lei è davvero capace di farlo.

Pensate che davvero una volta un mio ex mi aveva lasciata, e Giorgia, andò sotto casa sua a picchiarlo. Non si scherza con lei, mai. Fa pugilato. E credo di avervi detto tutto.

-Hahaha vieni andiamo in aula, che è tardi, che già non sopporto questo prof quest'anno. -

Le prime due ore arrivarono presto e non nego che in parte ero davvero contenta di rivedere Harris.

Per quanto lo conoscessi da un solo giorno, sembrò già fosse una parte di me, come se fosse accanto a me da sempre.

Ero alla ricerca di questa famosa aula di fisica, tra la miriade di ragazzi che spintonavano per entrare nelle aule.

Una mano afferrò il mio polso facendomi fermare e voltarmi.
Una serie di brividi percorsero la mia schiena e mi bloccai di colpo, voltandomi verso di lui.

-Hey, Wil... -
Ah, no.

Tirai un sospiro, vedendo il mio riccio preferito davanti a me.

-Ciao Harris. - lo abbracciai. Per quanto io fossi abbastanza alta, e mi sentivo quasi sempre a disagio quando ero con qualcuno, con lui stranamente non lo ero, perché lui era poco più alto di me, ed era piacevole la sensazione di alzarmi di poco sulle punte per abbracciarlo.

Lui, ricambiò il mio abbraccio, non aspettandosi questa mia reazione.
Il mio cuore iniziò a battere forte, per quella inesistente distanza che vi era tra noi due.

Sperai Harris non sentisse il mio cuore battere forte.
Ma in ogni caso, si possono provare questi sentimenti verso degli amici, no?

-Hey, Dalyla, ti ho vista che eri alla ricerca dell'aula di fisica. È dal lato opposto. - mi sorrise, mostrando la sua fossetta.

-Grazie per avermi salvata dall'eventuale ritardo. - dissi, alzando gli occhi al cielo, con tono ironico.
Avrei preferito saltare qualunque lezione.

Mi prese per mano.
Quello, fu un gesto, per molti insignificante, per molti un gesto importante, per me, in quel momento, decisi dovesse esssere un gesto insignificante e cercai di non far caso ai brividi che mi provocavano i suoi gesti.

Mi trascinò praticamente verso l'aula e vi entrammo, ci sedemmo ovviamente vicini.

Mentre prendevo appunti, per sbaglio, la sua gamba sfiorò la mia.
Mi drizzai sul posto, cercando di non dar a vedere la reazione che mi aveva provocato.

Lui si voltò verso di me, evidentemente annoiato dalla lezione di fisica e mi fissò intensamente.
I suoi occhi bruciavano su di me, e feci finta di non notarlo.

Mi sentivo davvero a disagio in quel momento, che arrossii, mettendo una mano davanti al viso per coprire la sua visuale, e sorrisi, abbassando il capo.

Quanto è carino?

Lui sembrò non darsi una tregua, e continuava a torturarmi, questa volta iniziò a scarabocchiare sul mio quaderno, con segni circolari e astratti.

Lo guardai con tono di sfida, facendo iniziare una vera e propria lotta di scarabocchi, che lui terminò con un cuore sul mio foglio, ormai completamente da buttare.

Gli sorrisi, e gli disegnai un cuore a mia volta sul suo foglio.
Ci guardammo negli occhi e volevo che quel momento non finisse più.

Finì la lezione di fisica e con essa anche la giornata scolastica, salutai Harris, il quale aveva altre due ore di tortura, mentre io, mai come ora, avrei preferito fare scambio con lui.
Non volevo incontrare William.
Mi aveva dato davvero sui nervi.

Mi squillò il telefono, era lui.

-Hey bella dove sei? Ho un'ora buca, vorrei stare un po' con te. -

-Sono in corridoio, ci vediamo al giardino.-
Dissi, prima di riattaccare e dirigermi verso il giardino.

Arrivai li, e lo vidi mentre camminava verso di me, con la sua solita giacca aperta e il solito passo spedito.

Lo fissai incantata, era comunque un figo.

-Ciao-, mi abbracciò, e lo lasciai fare, anche se non ricambiai, non ero dell'umore.

-Hey che hai? Hai voglia di dirmelo? Ti sento distante da ieri. - disse, abbassando il viso verso il mio, con un sorriso rassicurante.

Presi un lungo respiro prima di parlare.

-Non ho niente Will, apparte che quando sei con i tuoi amici, io divento praticamente invisibile.
Ok, non sto dicendo che devi restare rinchiuso in stanza per sempre, con me tutti i giorni della tua vita, ma almeno calcolarmi e chiedermi come sto, cosa sto facendo, se sono viva o meno. Un messaggio ogni tanto. Non chiedo tanto. Sembra tanto che io e te non stiamo insieme.- mi sfogai con lui, senza pensare alle possibili conseguenze.

-Perché dici così? - Mi disse.
Davvero? Ma era serio?

-Ah, e non dirmi della storia dei tuoi amici che si sono presi il telefono perché non me la bevo.! Non sono scema Will. Se non volevi parlarmi bastava dirlo. - gli voltai le spalle offesa.

-Mi dispiace tanto bella, davvero. Non accadrà più. -

Certo.

-Davvero bella, io ti amo. -

-Non ne sarei così sicuro Will, ci stiamo andando piano e ok, ma non siamo come tutte quelle coppiette che si vedono in giro, amore, tesoro e cazzi e mazzi.
Io e te sembriamo due scopamici.
Non abbiamo mai avuto un vero appuntamento ed è iniziato tutto per gioco. -

-Dubiti del nostro rapporto, Dalyla? -

-No, Will. Ma vorrei fosse diverso. -

-Mi avevi detto che volevi che fossimo noi stessi. -

-Si Will, lo avevo detto, ma volevo anche rispetto da parte tua. Vorrei mi dicessi la verità e non mi nascondessi nulla. Io mi fido di te Will, non farmene pentire. - sbuffai, prima di guardarlo nei suoi occhi azzurri.

Tra di noi c'era intesa, senz'altro, ma mai come con Harris, come lui non lo sarà mai.

Lui si avvicinò a me e mi mancò l'aria per un second.
-Questa sera passo a prenderti a casa, solito orario, andiamo a cena insieme. Un vero appuntamento. Ti dimostrerò che con te faccio sul serio. - mi alzò il mento per poi baciarmi dolcemente.

Si mise lo zaino in spalla e mi lasciò lì, mentre lo guardavo andare via, si voltò per farmi l'occhiolino ed un giro su se stesso, per poi ritornare sui suoi passi alla sua prossima lezione.

CONTINUO.

BELOVED|| H.S. #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora