Go Out With Me

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Me lo ritrovai davanti, mi sorrise, ma il suo sguardo cambiò quando mi osservò dalla testa ai piedi.

Mi sentivo a disagio in quel momento, non sapevo cosa pensare.

Decisi ancora una volta di fare un passo in avanti nella nostra "relazione", se così si può chiamare, di amicizia.

-Ehm, buonasera mio caro. - lo salutai con un cenno  con la mano ma poi lo abbracciai subito dopo, notando che già stava entrando in crisi, grattandosi il capo.

Lo sentii sorridere sulla mia nuca e ricambiò il mio abbraccio, stringendomi forte e dandomi numerosi baci sulla nuca.

Numerosi brividi percorsero il mio corpo, quella parte del corpo era il mio punto debole cazzo.

Lui sembrò accorgersene e continuò a torturarmi quella parte del collo.

Cazzo.

Lo sentí ridere, e quel gesto mi fece sussultare a causa dell'accenno di barba che iniziava ad uscire sul suo viso.

Lui sembrò fregarsene e leccò il mio collo, chiusi gli occhi involontariamente, facendo un gemito smorzato.

Perché stava facendo questo? Sapeva che ero fidanzata eppure si permetteva di fare ciò e la cosa più grave è che io glielo permettevo....

Indietreggiai di un passo, ritrovandomi contro la porta chiusa pochi secondi prima e contemporaneamente, lui avanzò, tenendomi stretta a lui, quasi come se potessi scappare e per sbaglio le nostre intimità si sfiorarono.

Ce lo aveva duro ed io mi stavo decisamente eccitando..

Eravamo fissi ancora in quell'abbraccio, bloccati, nessuno dei due aveva voglia di staccarsi.

Harris, dopo un paio di minuti che sembrarono infiniti, mise fine a quella dolce tortura per poi fissarmi con le sue iridi verde smeraldo, che, erano le più belle che avessi visto sin ora.

Non erano degli occhi verdi qualunque, e me ne accorsi solo quella sera, sotto la luce della luna, di quanto fossero particolari.

-Buonasera signorina, dove desidera andare? - fece l'inchino e mi tese la mano, io risi del suo gesto e presi la sua mano e lui la intrecciò con la mia.

Sorrisi, prendendo la ciocca di capelli, spostandola dietro l'orecchio, assicurandomi però, che quest'ultimo non si vedesse, perché, come tutte le persone, sulla terra, anch'io ho dei difetti. Ho un orecchio a sventola, e me ne vergogno davvero tanto. Cerco sempre di non farlo notare a nessuno, perché non voglio mostrarmi mai vulnerabile.

-Mi porta dove vuole mr.Scott.-cercai di imitare il suo tono di voce, lui rise, come se non fosse successo nulla pochi minuti prima, e mi tese il braccio, io lo afferrai e ci incamminammo nella sua auto.

Lui mi aprì lo sportello, lo ringraziai ed entrai.
Entrò anche lui poco dopo, mettendo in moto l'auto.

-Allora signorina, ora la porterò in un pub, mangeremo dei piatti squisiti per poi portarla al parco, per lei va bene? - alzò le spalle, imitando probabilmente un gorilla ed io risi davvero tanto a causa di ciò.

Non riuscendo a proferire parola a causa delle troppe risate, mi limitai ad annuire e lui mi mostrò la sua fossetta adorabile che non vedevo da tempo.

Dopo poco arrivammo in un pub di centro città conosciutissimo.

Era il mio pub preferito. Se lo era ricordato, oppure è stato solo un caso?

Mi prese la mano, non appena scendemmo dall'auto e mi portò all'interno del posto affollato.

Prendemmo posto subito dopo.

-Si, mi sono ricordato, questo è il tuo pub preferito, sono o non sono il tuo migliore amico? - accennò un sorriso.

-Il migliore del mondo. - lo abbracciai, tralasciando il mio cuore che batteva all'impazzata.

Lui mi conosceva a malapena da un mese e già conosceva come farmi felice in ogni cosa, e sa, che se sia un appuntamento romantico o meno, adoro venire in questi posti così, anziché nei ristoranti, a differenza di Will, che dovrebbe conoscermi più di lui.

Scacciai dalla mente questo pensiero e ritornai alla realtà quando vidi arrivare i due nostri piatti stracolmi di patatine che contornavano un panino.

-Come fa a piacerti il ketchup? - la mia faccia era piuttosto disgustata nel vedere Harris inzuppare le patatine in quella salsa di colore rosso fuoco, dolciastra.

-...mmmh è buonissima, sai dovresti provarla con la mayo, mescolale insieme, diventa una cosa spaziale.-cercava di parlare con il cibo in bocca.

-No, grazie, preferisco solo la maionese.-

Finimmo di mangiare il nostro panino e stavamo ridendo e scherzando fin quando non si era fatta l'ora di andar via.

Lui si alzò per pagare il conto ad entrambi, nonostante io avessi tentato di dare la mia parte di soldi.

Sbuffai e ci alzammo.
Lui mi prese la mano e, a causa della troppa folla mi nascose dietro di lui, ma improvvisamente si bloccò di colpo, facendomi sbattere contro di lui.

-Harris ma cosa ti prende? - lui si voltò velocemente e mi mise questa volta davanti, coprendomi la visuale di dietro e mi portò all'altra uscita.

Alle numerose domande per spiegazioni, lui seppe rispondermi solamente - Usciamo di qui, ho la macchina più vicino. - decisi di lasciar perdere, infondo cosa mi importava?!

Entrammo in auto, e come mi aveva promesso, mi portò al parco.

Le giostre per bambini erano illuminate solo dalla luce di due lampioni.

Lui iniziò a correre verso lo scivolo come un bambino e vi salì.

-Vieni, scivoliamo insieme. - mi tese la mano e mi aiutò a salire.
Mi fece mettere davanti a lui seduta e lui dietro di me, seduto nella mia stessa posizione.

Mi circondò la vita con le sue grandi braccia e mi girai per guardarlo.

Ci fissammo per un intervallo che sembrò infinito, poi lui ci spinse e scivolammo giù mentre ridevamo come matti e alla fine, stavo per scivolare oltre lo scivolo, ma grazie alla sua presa salda su di me, non caddi.

-Attenta. - la sua voce era roca.
Ed era evidentemente eccitato.
Potevo sentire il suo membro eccitato dietro la mia schiena, eravamo praticamente incollati.

-Tutto bene?- mi girai per guardarlo per annuire, ma non appena lo feci, mi persi di nuovo nei suoi smeraldi illuminati dalla luce della luna.
Lui pian piano si stava avvicinando alle mie labbra e potevo sentire il suo respiro caldo su di esse.

Chiusi istintivamente gli occhi, stava per baciarmi?

CONTINUO.

BELOVED|| H.S. #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora