Kisses

145 23 9
                                    

Le nostre labbra erano a pochi millimetri di distanza, potrei giurarvi che, per un millesimo di secondo, si sono sfiorate.

-S-scusami non so cosa mi sia preso. - sembrò riprendersi Harry, da quello che sembrò essere uno stato di shock.

Si distaccò da me e si grattò il capo.

Anch'io, così come lui, ero in completo disagio. Non sapevo come affrontare questa situazione .
Lui non si era mai scusato per questo suo comportamento.
Come potevo rispondergli?

-N-non so cosa mi stia prendendo ultimamente... È semplicemente che non riesco a stare lontano da te...- mi guardò negli occhi, cercando di comprendere qualcosa.

Io non sapevo davvero come reagire a tale situazione e a tali parole.
Ero davvero scossa da quelle parole, che non mi aveva detto nessuno, fin a quel momento.
Nemmeno Will.

-Sarà forse perché non ho mai avuto una migliore amica...s- sarà per questo motivo, sarà perché siamo migliori amici.. È per questo motivo che non riesco a stare lontano da te.... Ci stiamo legando... C'è qualcosa che ci sta tenendo così uniti.. - non smise di fissarmi un secondo, cercando un minimo di appoggio da parte mia.

Perché ci ero rimasta male?

-Hey tu! Donna!! - sbiancai, ed entrambi spalancammo gli occhi, spaventati.
Non volevo essere beccata con lui, da soli dopotutto.
Praticamente incollati uno all'altro.
Cosa avrei inventato stavolta?

-Dalyla Bryle.- quando osava chiamarmi con nome e cognome, significava che era davvero arrabbiata.
Non avevo il coraggio di girarmi.
Speravo con tutto il cuore che fosse da sola.
Si, era la mia migliore amica.

Mi voltai verso di lei e la vidi da sola.
Tirai un sospiro di sollievo per due motivi .
Il primo era perché mi aveva salvato il culo.
Non sapevo davvero come affrontare la situazione con Harris, e, secondo, perché, probabilmente, anzi quasi sicuramente, avrebbe potuto vederci qualcun'altro e a quest'ora saremmo fottuti.

Le sorrisi e corsi verso di lei, abbracciandola, lasciando Harris sullo scivolo, intento ad aggiustarsi, ed abbassarsi la maglia il più possibile, per non far intravedere la sua protuberanza che era uscita a causa della nostra inesistente distanza.

-Amore come stai?- le dissi abbracciandola.

-Domani mattina saltiamo scuola e ti racconto tutto. - le sussurrai, sperando non facesse scenate per mettermi ancora più in imbarazzo.

-Non me lo presenti questo figone? È ancora più bello da vicino e in queste condizioni, sembra che avete appena finito di scopare. - le diedi un pizzicotto, imitandole di smetterla, lei rispose semplicemente con una smorfia.

-Ehm, Giorgia lui è Harris, Harris, Giorgia. - si strinsero la mano, sorridendosi.

-Piacere. - gli porse la mano

-Piacere mio, Harris. Spero di non aver interrotto nulla, che ne dite se andiamo a prenderci un caffè? - feci finta di non sentire la prima parte della frase ed annuii, seguita da Harris.
Entrammo tutti nella sua auto verso un bar.

CONTINUO.

BELOVED|| H.S. #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora