Pancakes.

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Erano ormai troppe ore che ero chiusa in quella camera.
Ferma sul letto, con lo sguardo fisso nel vuoto.

In realtà non stavo pensando a nulla di così eclatante, la mia mente in quel momento, era solo un miscuglio di pensieri.

Ormai anche le lacrime erano finite, avevo le labbra secche, e sicuramente anche una faccia da far schifo.

Avevo perso praticamente la cognizione del tempo, non sapevo più che giorno fosse, ma ero sicura che nessuno dei miei due migliori amici, era andato via, lasciandomi sola.
Ero sicura che loro avevano passato tutto il tempo dietro la porta della mia stanza, nella speranza che la aprissi e li lasciassi entrare, ma, per quanto li volessi bene, non avevo molta voglia di affrontare le persone.

Il sole filtrava nella stanza, ma era cupo, a causa delle tende che non gli permettevano di entrare.

Dopo aver sbuffato sonoramente, trovai la forza per alzarmi dal letto e mettermi seduta sul bordo destro del materasso.
Un mal di testa, si impossessò di me, strinsi forte gli occhi e le tempie.

Mi alzai pian piano, avevo un forte giramento di testa, dovuto alle ore di pianto precedenti.
Mi mantenni vicino all'armadio e continuai fino alla porta, dove girai la chiave nella serratura ed uscii.

Come pensavo, trovai entrambi poggiati allo stipide della porta che dormivano beati.
Harris era appoggiato tra la porta e lo stipide e quando io la aprii, lui perse l'equilibrio e cadde sulle mie gambe.
Io lo mantenni ma lui si svegliò.

Sorrisi quando i suoi occhi verde smeraldo incontrarono i miei.

-Buongiorno - gli dissi, prima di tendergli la mano per aiutarlo ad alzarsi, come successe la seconda volta che ci incontrammo.

-Buongiorno - afferrò la mia mano, si alzò e poi mi resse, prima che perdessi l'equilibrio a causa del mal di testa.

-Tutto bene?- il suo sguardo era piuttosto preoccupato e mi scrutava per capirci qualcosa.
Sicuramente avevo un aspetto inguardabile.

-Tutto bene. - in quel momento andava tutto normale, avevo solamente sete.

Nel frattempo si svegliò anche Giorgia, la quale mi sorrise, chiedendomi come stessi e le risposi allo stesso modo, donando loro un sorriso tirato e mi voltai per andare in cucina.
Avevo bisogno di bere.

Non mi curai di vedere loro che mi seguivano e scrutavano ogni mio movimento per capire come in realtà stessi.

Aprii il frigo e presi del latte e me lo versai in una tazza ed iniziai a berlo.

Alzai lo sguardo verso di loro e vidi che mi fissavano.
Era piuttosto imbarazzante. Credetemi.

-Oh.. Ehm... Se avete fame servitevi pure. Siete imbarazzanti.- portai alle labbra nuovamente la tazza per poi bere a piccoli sorsi.

Loro sembrarono riprendersi da uno shock e si avviarono in cucina.
Giorgia seguito da Harris.

-Preparo dei pancake! 🥞 - urlò dalla cucina, per poi farsi aiutare da Harris.

-
Fissai il vuoto per quelli che furono minuti infiniti, che non mi accorsi quando mi misero davanti un piatto pieno di pancake caldi, con accanto panna spray e gocce di cioccolato.

Aspettai si raffreddarono e poi li decorai con gli ingredienti e iniziai a mangiare.
Avevo abbastanza fame.

Sapevo che sarei crollata da un momento all'altro, ma volevo godermi il momento.
Era molto strano che stessi più o meno bene dopo quella botta forte, ma doveva andare così e non potevo farci nulla.
Non avevo nemmeno il coraggio di controllare il mio cellulare per paura di trovare messaggi e chiamate indesiderati.

Ero persa tra i miei pensieri, fissando il piatto di pancake di Giorgia.
-Stasera vado a ballare. Se volete venire con me, prego. Io voglio bere e divertirmi. -

-
Si fece sera e arrivò il momento di prepararsi.
Harris era tornato a casa per potersi cambiare, mentre Giorgia scroccò e prese in prestito i miei vestiti.

-Non ho nessuna malattia, Giorgia. Sto bene, e ce la faccio da sola, cammino, respiro e vivo ancora. - alzai gli occhi al cielo mentre mi mettevo il mascara.

-Tu non me la racconti giusta, Dalyla -

Finimmo di prepararci per poi uscire non appena sentimmo il clacson dell'auto di Harris.

Entrammo ed io mi misi davanti, accanto al guidatore.

Il tempo di piangersi addosso era finito.
Per Dalyla Bryle inizia una nuova vita.

CONTINUO.

BELOVED|| H.S. #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora