Unconditionally

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-Vai siii spingi, vai così!! Un altro po' e ci siamo!! -
Continuai a spingere, mentre urlavo e ansimavo nervosamente.

-Vedo la testa, ci siamo, un ultimo sforzo tesoro!! - mi incitò l'ostetrica, mentre io mandavo un'ultima spinta che fece uscire finalmente il nostro bambino.

Avevamo deciso di non sapere il sesso del bambino non prima della nascita, volevamo fosse una sorpresa fino alla fine.

Il piccolo piangeva, si era un piccolo principe, riccioluto, con gli occhi smeraldo.
Era identico al suo papà e non potevo esser più felici di così.

Ce lo fecero vedere prima di visitarlo.
-È un piccolo leone, ragazzi, frutto del vostro amore. È davvero un bel bambino complimenti.- si complimentò con noi la dottoressa, prima di mettergli il braccialetto identificativo e visitarlo.

Ero davvero stremata e in lacrime, sia per l'emozione, sia per il dolore provato prima.
Mi ritrovai un Harris in lacrime tra le mie braccia, era emozionato quanto me. Aveva intuito potesse essere un maschio, per tutti i calci che dava mentre era nel pancione.

Dopo pochi minuti ritornò la dottoressa con nostro figlio e ce lo diede tra le braccia.

-È sano come un pesce, e soprattutto non ha pianto poi così tanto. Non vedevo un bimbo così felice alla nascita da molto tempo. - scherzò per sdrammatizzare la situazione.

-Allora come lo chiamiamo questo angelo? - ci chiese, mentre io ed il mio uomo ci guardammo negli occhi.
Nonostante sia passato molto tempo, provo sempre migliaia di emozioni indecifrabili e infinite.
Mi perdevo nei suoi occhi, ed ora, mi sarei persa anche in quello di mio figlio. E non potevo chiedere nulla di meglio in tutta la mia vita.

-Allan.-disse il mio ragazzo, non prima di avermi regalato un bacio a fior di labbra. - Allan Scott. -

-Ma che bel nome, ragazzi, complimenti. Completo le carte di nascita, passerete la notte qui e domani potrete anche andare a casa. - disse prima di dileguarsi tra i corridoi bianchi dell'ospedale.

Harris si accoccolò nel letto, e coccolammo il nostro bambino.

-
La notte passò in fretta, e finalmente fummo dimessi dall'ospedale.
Harris era un attimo tornato a casa per prendere un passeggino per poter trasportare il bambino, mentre io mi feci aiutare dalla mia infermiera a prepararmi, e ci portò, con la sedia a rotelle, nella sala d'attesa.
Harris sarebbe arrivato a momenti e lo avrei aspettato lì.

Una figura imponente, si avvicinò a me, e solo quando alzai la testa per incrociare i suoi occhi, deglutii nervosamente.

-Dalyla... -
Non lo vedevo da quella sera in cui avevamo litigato pesantemente, e lui, fortunatamente, dopo le continue minacce di Harris, si era finalmente allontanato.
Non provavo più rancore per lui, né niente del genere.
Semplicemente il nulla.
Ma rivederlo, lì, dopo quello che avevamo passato insieme, faceva sempre uno strano effetto.
Ma ero contenta in quel momento e nulla e nessuno sarebbe riuscito a cambiarmi.
Non più.
Non dopo quello che avevo.

-Hey ciao... -

-Stai bene? Cosa ci fai qui? E quel bambino...? - il suo tono era abbastanza preoccupato, e il suo sguardo saltava nervosamente tra me e il mio bambino.

-Ohw... Beh, lui è Allan, mio figlio, sono diventata madre.. Ieri sera... - il suo sguardo sembrò spegnersi.

-Oh.. Ehm-si grattò il capo - Come passa in fretta il tempo, insomma.. Ora sei madre.. Lui ha saputo renderti felice... Sono davvero contento per te. -

-Già.. -

-Già è nostro figlio, e domani ci sposiamo. - mi girai e mi ritrovai Harris, che teneva stretto i manubri della mia sedia a rotelle e guardava intensamente William, con fare minaccioso. Quest'ultimo deglutii.

-Beh, sarà meglio che vado, allora tanti auguri, bel bambino. - disse per poi andar via.

-Cosa voleva quel deficiente?! - disse furioso, mentre mi spingeva verso l'auto.

-Non lo so. Me lo sono ritrovata davanti e mi ha chiesto cosa facessi qui. -
Prese Allan e lo mise sul sedile posteriore, coprendolo con una coperta e mettendogli le apposite cinture di sicurezza, per poi prendermi di peso, e mettermi sul sedile accanto al suo.
Chiuse la sedia e la ripose nel portabagagli per poi venire in auto e chiudere la portiera e girarsi verso di me.

-Provi ancora qualcosa per lui?-sbuffò ed io sgranai gli occhi.

-COSA? No. Ma cosa te lo fa pensare? Io amo solo te, e tutto questo, lui-dissi indicando il nostro bambino - è la dimostrazione di tutto. Ti amo. E sei tutta la mia vita. E non voglio più ripetertelo. Sei l'unico e sei il migliore. Solo tu mi rendi felice solamente guardandomi negli occhi. - i suoi occhi si illuminarono d'amore e prese a baciarmi.

-Nove mesi fa, ti feci due proposte. E non credere mi sia dimenticato. La prima è andata a buon fine. Che ne dici di mettere in atto la seconda? - disse, ed io annuì, felice, mentre mi baciò per poi sfrecciare verso casa.

FINE.

È STATO DAVVERO FANTASTICO CONCLUDERE QUEST'ALTRA STORIA. GRAZIE DAVVERO A TUTTI DI VERO CUORE A CHI HA SEGUITO LA STORIA ED È ARRIVATO FIN QUI. GRAZIE DI TUTTO❤️
PASSATE A LEGGERE LE ALTRE MIE STORIE, LE TROVATE SUL PROFILO❤️

LOVE U ALL❤️❤️
ERICA❤️

BELOVED|| H.S. #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora