Capitolo 9

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PUNTO DI VISTA TYLER:

non avevo mai guidato la moto cosi velocemente,il mio unico pensiero era di raggiungere Giselle. Non me ne importava del limite di velocità e della polizia. L'unica cosa importante era proteggerla e toglierla dalle braccia di quel tipo.

Arrivo nella via che mi era stata data da Giselle e la vedo con dei vestiti maschili addosso. In quell'istante ho pensato che sarei svenuto da lì a poco. Cosa aveva fatto a casa di questo? Si avvicinano entrambi a me tenendosi per mano ma conoscendo Giselle,sono sicura fosse in imbarazzo. Infatti aveva le guance rosse e cercava di guardare da qualsiasi parte tranne che me.

L'istinto mi disse di correrle in contro e abbracciarla forte,come se volessi purificarla o proteggerla. Beh forse purificarla proprio no visto che nemmeno io sono proprio cosi puro e casto. Lei lasció la mano di quello e mi strinse forte.

PUNTO DI VISTA DI GISELLE:

vedendo Tyler da lontano ebbi una forte fitta al cuore e quando Steven mi prese la mano mi sentii ancora più in imbarazzo. Volevo lasciargliela ma non sapevo come. Quando Tyler si avvicinò a noi fui cosi contenta per aver trovato un alibi e lo abbracciai.

"che cazzo hai combinato ieri sera Giselle?" disse dopo esserci fermati al bar a fare colazione.

"e tu?" domandai io. "e tu che hai combinato con quella vanessa ah?" quanto la odiavo. Solo al pensiero che se la fosse portata a letto più volte mi saliva il nervoso.

"quello che faccio con Vanessa non ti riguarda". "quello che faccio con Steven non ti riguarda" ripetei io con il suo stesso tono di voce. Ad un tratto si pietrificò. Come se avesse visto un fantasma. Sbiancò e spalancò gli occhi.

"per favore Gey,ho bisogno di saperlo. Credimi è importante" quasi mi pregò cosi gli spiegai tutti i particolari di quella sera e ogni volta che nominavo Steven si pietrificava

"stai bene ora?" mi chiese preoccupato. "Mi fa male un po la testa ma per il resto tutto ok" risposi

"a casa ti riposi allora" poi si fermò e non vedendomi controbattere continuò

"ma quindi tu sei... tu sei vergine?" era in imbarazzo e anche io,ma era cosi agitato dalla risposta che gli avrei potuto dare che capii quanto si preoccupava per me. "si Ty si tranquillo" mi saltò addosso abbracciandomi e baciandomi sulla guancia. Sembrava davvero così contento per la mia risposta.

"e tu che hai combinato con Vanessa?" chiesi

" sono grande e vaccinato per fare determinate cose Giselle,non possiamo paragonarci capisci?!"

Mi sentivo mancare l'aria anche se stavamo all'aperto. Beh in realtà immaginavo cosa facessero,però sentirselo dire direttamente fece un certo effetto. Mi limitai a rispondere "va bene" mi alzi e iniziai a camminare verso la moto.

Lui pagò e mi corse dietro bloccandomi per il braccio facendomi girare verso di lui per guardarlo negli occhi,mi strinse le mani intorno alla vita,i nostri nasi si toccavano,sentivo il suo respiro sulla mia pelle che cominciava a sudare.

"non è che sei un po' gelosa?" disse guardandomi intensamente con una voce di sfida. Ci misi un po' perché non sapevo che rispondere.

"io..beh io.." non riuscivo a parlare. Con la mano mi accarezzò la guancia spostandomi le labbra all'altezza delle sue.erano così vicine. Riuscivo a sentire l'odore del caffè che si era bevuto. Sentii come una fitta al cuore,le guance diventarono rosse. I suoi occhi guardavano intensamente i miei,come per cercare una risposta che non fosse quella della voce.

Infatti lui riusciva a capire quello che pensavo guardandomi negli occhi. "Ammettilo" disse sottovoce stringendomi ancora di più a lui. Stavo andando nel pallone,non capivo più niente. Avevo tutto lo stomaco sottosopra,avevo caldo,poi freddo. Mai provata questa sensazione.

"no che non lo sono" gli diedi una spinta forte che lo fece allontanare dal mio corpo.

"e ora andiamo che mamma sarà in pensiero" sentii in quel momento una sensazione di vuoto,come se mancasse qualcosa. Ma cosa? O chi?

Tu sei luiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora