Capitolo 23

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Quando tornammo a casa a Londra decisi di parlare con Giselle e dirle che avevo preso una decisione.

"Giselle possiamo parlare?"

"Certo" rispose preoccupata entrando nella sua camera dove la stavo aspettando.

"Senti Giselle,é da un po' che ci penso. Penso che abbiamo troppi anni di differenza,non possiamo stare insieme"

All'improvviso delle lacrime comparvero nei suoi occhi per poi scorrere lungo le guance.

"Non é vero,stiamo benissimo e lo sai anche tu che é così"

"Giselle,ho preso questa decisone. É meglio per entrambi. Troverai un ragazzo della tua età che ti renderà più felice"

"Io. Sono.felice.se.sto.con.te" scandì bene ogni singola parola mentre con i suoi occhi verdi mi guardava intensamente.

"Ho deciso che vado ad Amsterdam con vanessa" dissi distogliendo lo sguardo da lei per non piangere.

Lei smise all'improvviso di piangere. Si bloccó tutta ad un tratto

"Buon viaggio allora" rispose incazzata

"Dai Giselle non dire così" la supplicai

"Esci da questa stanza" mi ordinó

"Non finiamo così questa giornata,tra poco parto e voglio-"

"Ho detto esci" rispose ancora più seria mentre le lacrime ripresero ad uscire

"Per favore Giselle" una lacrima comparve sul mio viso

"Esci cazzo" urló

Feci come mi aveva detto.

Fanculo. Sono un cretino. Ho perso l'unica ragazza che mi ha reso davvero felice.

Andai in camera mia a preparare le valigie per poi partire il giorno seguente e raggiungere vanessa ad Amsterdam.

PUNTO DI VISTA DI GISELLE:

Mi alzai dal letto,non volevo più vederlo. Così decisi che per il resto della giornata e della mattina successiva sarei stata con le ragazze e con Steven. Non volevo nemmeno salutare tyler prima che partisse. Scesi di casa e andai a casa di kayla.

"Mi ha lasciato. Parte con vanessa" dissi gettandomi tra le sue braccia

"Mi dispiace tanto Gey. É uno stronzo. Non lo pensare. Steven è 1000 volte meglio di tyler."

"Kay io.. Io lo amavo" dissi singhiozzando. Lei mi strinse forte

"Non posso stare con Steven se penso a tyler" continuai

"Lo so. Allora fai quello che ti senti,e ricorda che qualsiasi cosa decida,sia io che Allyson saremo con te"

Sorrisi e la ringraziai. Sa sempre dare ottimi consigli.

Io andai da Steven a passare la notte mente Allyson arrivó da kayla. Le raccontai quanto successo e lei fu d'accordo con kayla sul fatto che dovevo vedere come mi sentivo stando con steven e decidere se restare con lui o lasciarlo.

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Appena bussai a casa di Steven,senza nemmeno salutarlo,le uniche parole che mi uscirono furono "non mi piaci più"

Ero molto tranquilla a dire la verità

"Cosa?!" Rispose

"Non voglio più stare con te,mi dispiace,abbiamo troppi anni di differenza. Grazie comunque per quello che hai fatto per me"

Gli diedi un bacio sulla guancia e me ne andai senza aspettare una sua risposta.

Quando lo raccontai alle ragazze scoppiarono a ridere per i miei modi fini con cui lo avevo lasciato. Mi consigliarono di cancellare il numero di tyler e di bloccarlo sia su whatsapp sia su Facebook per non avere più sue notizie e così feci.

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Dopo circa 3 settimane dopo la sua partenza,arrivó una lettera. LA LETTERA. La lettera che annunciava che sarei dovuta tornare a vivere dai signori Evans.

La mamma scoppió a piangere,anche Papá.

"Mi dispiace tanto. Voglio restare con voi" dissi abbracciandoli forte

"Anche noi lo vorremmo ma sono i tuoi genitori,hanno il diritto di stare con te."

"Verró a trovarvi ogni volta che posso. Vi voglio bene"

"Anche noi te ne vogliamo piccola" e dopo esserci salutati un'ultima volta entrai nella macchina del signor Evans con le mie 7 valigie pronta per affrontare l'inferno ed essere torturata ogni giorno per i prossimi tre anni.

"Sai bene che da questo momento la tua vita cambierà" disse mentre guidava.

"Si" risposi abbassando lo sguardo.

"Non potrai vedere più i tuoi vecchi genitori,non potrai più andare a danza,ti sveglierai ogni mattina alle 4 e faremo degli esercizi per aumentare la tua massa muscolare. Da ora in poi ti alleneró affinché tu possa entrare nell'esercito già dall'anno prossimo"

I miei occhi si gonfiarono di lacrime ma dovevo essere forte. Non volevo entrare nell'esercito. Volevo tornare a casa dai miei genitori e seguire il mio sogno di ballare.

Tu sei luiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora