Capitolo 17

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Pov's Erick

Oggi è stata una giornata pesantissima: stamattina sono stato a scuola e pomeriggio ho avuto una partita con degli avversari tosti. L'unica cosa che voglio adesso è riposarmi. Infatti come finisco di mangiare salgo in camera mia e mi sdraio sul letto.

Sono le 2 di notte e ancora non riesco a prendere sonno, così decido di scendere al piano di sotto. Entro in cucina, apro il frigo e prendo uno yogurt. Decido di andare in salotto e di guardare un po' di tv mentre mangio.

"Che ci fai qua a quest'ora?"

Mi giro alla mia destra e vedo Christopher. Ha una faccia pallida e alcuni graffi sulla guancia. Spaventato mi metto a urlare.

"Ma sei pazzo?" mi dice Christopher arrabbiato

"Io pazzo? Tu sei quello ferito o mi sbaglio? In quale guaio ti sei cacciato questa volta?"

"Niente che ti riguardi... O forse si"

"Che risposta sarebbe mai questa, Christopher? Ti rendi conto cosa hai in quella maledetta faccia. Se Lauren domani mattina ti vedrà così, non so se ne uscirai vivo da questa casa"

Si mette a ridere e si siede sul divano e poi mette i piedi sopra il tavolino di fronte a lui.

"Sei ubriaco vero?" continuo a provocarlo. Dovrà rispondermi prima o poi.

"Immaginati Zabdiel cosa dirà quanto ti vedrà in queste condizioni" dico sedendomi vicino a lui.

"Erick tu sei fortunato al posto mio, e molto. Fidati" mi dice ridendo e allo stesso tempo asciugandosi una lacrima dalla guancia.

"E dimmi e perché? Sei tu magari quello che non ha un padre, perché è morto e non sai nemmeno come?" dico con una fitta nel petto e con le lacrime che minacciano di uscire.

Non so perché l'ho detto. Non ho mai parlato con nessuno di mio padre dopo l'incidente.

"No, però anche se ho un padre nemmeno mi considera, perciò è come se non ce l'avessi"

Accendo la tv. Non riesco a guardarlo più in faccia. Ogni volta che dice qualcosa, ha sempre ragione e come se riesce a trovare sempre il punto debole delle persone.

"Erick"

"Dimmi"

"Io ti posso dire la verità, io so tutto"  si gira verso di me con una faccia seria e solo adesso capisco che non sta scherzando.

"Di cosa?"

"Io so chi ha ucciso tuo padre e so anche il perché. Però se te lo dico mi devi promettere solo una cosa... Che non te la prenderai con la persona sbagliata"

"Cosa vuoi dire con questo"

"Ora capirai"

Si alza e va in cucina, quando ritorna ha due bicchieri di plastica in mano, una bottiglia d'acqua e un pacco di fazzoletti.

"Questi in caso se piangessi" dice appoggiando i fazzoletti sul tavolino.

"Racconta stupido"

Christopher è il solito figo della scuola, il solito menefreghista. Ma chi lo conosce sa della sua parte dolce. Ti strappa un sorriso anche nei momenti peggiori.

"Tuo padre era un uomo per bene, gentile e intelligente, ma aveva un vizio che tua madre non ti ha detto mai. Quello di bere"

"Prima di continuare. Tu come sai tutte queste cose? E poi perché mia madre non mi ha detto mai niente?"

"Ho parlato io con tua madre e mi ha detto lei stessa che potevo raccontartelo io, perché lei non c'è la faceva... Come lo so, è una domanda un po' complicata ma ti posso dire che capirai solo se mi ascolterai senza interrompermi"

"Ok ti lascio parlare"

"Una sera tuo padre era ubriaco e ha scommesso circa 200mila dollari alla roulette. Ha perso, però non aveva la somma da pagare. Il signore con cui ha perso era mio padre e lui è una persona avara, molto. Vengono prima i soldi dei suoi figlii. Gli ha dato un mese di tempo a tuo padre, ma lui non ce l'ha fatta a pagare perché lo stipendio che prendeva non gli bastava. Aveva anche una famiglia da mantenere. Mio padre è un uomo pazzo e lo so più di qualsiasi altra persona al mondo e ha ucciso tuo padre... "

Chris si mette a piangere. Si sente schifato.

"Erick per favore di qualcosa" mi prega.

"Non ho parole..." sono arrabbiato, furioso, come può uno ammazzare una persona solo perché ha un debito con lui

"Lo so, anche io sono rimasto scioccato quando l'ho saputo. Però ti chiedo una cosa. Non te la prendere con me"

"Chris come potrei essere arrabbiato con te, se tu non hai fatto niente?"

"E non dire niente a tua sorella. Glielo dirò io un'altra volta"

"Ok"

Mi alzo dal divano e vado su in camera, ho solo bisogno di dormire.

Pov's Christopher

Mi odio, odio mio padre e odio la mia vita.

Esco fuori e mi siedo sul prato, alzo la testa al cielo e guardo le stelle.

Ormai è diventata come un'abitudine guardare le stelle quando sono arrabbiato o mi sento triste, ma questo non mi rende felice. L'unica cosa che mi renderebbe felice adesso è parlare con qualcuno, e quel qualcuno sarebbe Lauren.










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Grazie a tutti quelli che stanno leggendo la storia. Anche se ad alcuni di voi non vi conosco vi voglio un mondo di bene😘💖😍

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