Capitolo 9

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Pov's Christopher

"Ieri ho chiesto a Lauren di uscire"

Sto parlando con Zabdiel ma lui é impegnato a fare altro, cioè a dormire durante la lezione di scienze, e neanche mi da retta.

Gli tiro un libro in testa e finalmente si sveglia.

"Benvenuto nel pianeta Terra" gli dico.

"Non hai rispetto per gli anziani"

"Veramente qua l'anziano sono io, però lasciamo stare"

"Vélez e De Jesús andate fuori"

Ormai sono abituato e senza dire niente, eseguo gli ordini.

"Bravo, ti faccio i miei complimenti" dice Zabdiel

Oggi non è proprio giornata perciò faccio la cosa migliore, lo lascio stare 

È finita l'ora e finalmente possiamo ritornare in classe, però non riesco a non pensare a stasera.

Dove la porterò?
Non ne ho proprio idea.

"Zabdiel ho bisogno del tuo aiuto!" dico in preda dal panico.

"Sai che io non capisco niente di italiano"

"Ma perché non capisci mai? Perché sono ancora tuo amico?"

Provo a calmarmi prima di ammazzarlo.

"Se tra qualche giorno non vuoi che ti veniamo a trovare al cimitero, ascoltami almeno"

"ok però smettila di fissarmi così"

"Allora ieri sera ho chiesto a Lauren di uscire, ma non so dove portarla"

"London Eye"

"Grazie mille Zabdi, ti devo un favore"

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Sono le 17:00 - 2 ore

Anche se non sembra sono agitato, non so il perché. Non è neanche il mio primo appuntamento, sono uscito con centinaia di ragazze, però questa volta sembra diverso.

A svegliarmi dai miei pensieri è Joel.

"Chris ho saputo che hai un appuntamento"

"Fammi indovinare te l'ha detto Zabdiel"

"Non ti interessa chi me lo abbia detto -mi guarda con un sorriso malizioso- ma sappi una cosa... Tu dovrai stare lontano da Lauren, lei non ti merita. Se solo sapesse chi sei veramente non si fiderebbe di te"

Lo prendo dal colletto della sua maglia e gli dico
"Se solo ti permetti di dirgli qualcosa ti ammazzo e questa volta lo farò davvero, lo giuro su me stesso"

Lui sembra divertito da questa situazione e questo atteggiamento non mi stupisce per niente.

"Ok bro, però lasciami stare, non le dirò niente"

Se ne va senza dire altro.

Lo odio con tutto me stesso, perché si deve sempre immischiare in questioni che non lo riguardano. Ho capito che è nella sua natura, però questa volta non so per quanto tempo lo posso sopportare.

Guardo l'orologio, ancora manca molto, quindi decido di chiamare papà. È da molto che non lo sento.

Il telefono squilla, ma non risponde nessuno. Proprio quando sto per chiudere, risponde
"Ciao figliolo"

Da quando è diventato gentile?

"Ciao papà"

"Come sta andando il piano?"
Proprio nei momenti meno inopporti mi deve fare queste domande.

Provo a deviare il diacorso.

"È da molto che non ci vediamo, come stai? La mamma?"

"Chris non fare finta che non abbia sentito, sai che questo ti consentirà a far parte della nostra 'banda' "

"Papá lo so, lo so, ma per ora vorrei solo che mi lasci stare con questo discorso"

"Sei grande oramai, quando vuoi che ne parliamo"

Chiudo la chiamata, sono stanco di lui e dei suoi piani.

Perché proprio io? Perché non mio fratello?

Bussano alla porta, è Lauren.

"Cosa vuoi?"

"Sono pronta. Tu?"

Mi giro verso di lei. È semplicemente splendida, è un angelo. Ha un vestito viola che le arriva fin sopra le ginocchia. I capelli sono raccolti in una coda e non è molto truccata. Proprio come piace a me. Non mi piacciono le ragazze molto truccate, perché secondo me nascondono la loro vera bellezza.

"Si sono pronto, andiamo"

Oggi a casa non c'era nessuno: Erick e Joel andavano in una festa fuori città e tornano domani, mentre Zabdiel anche se sarà a casa ora è in giro con i suoi amici.

Come ci mettiamo in macchina arriva un messaggio da Zabdiel
'Buona fortuna'

Tanto lo so che come metterò piede in casa avrò l'interrogatorio da parte sua,percio non gli rispondo.

"Allora dove mi porti?"

"Io non sono uno da sorprese, quindi ti dico che prima andremo al London Eye e poi ti porterò in un posto dove potrai vedere le stelle"

"Non ho capito bene l'ultima parte, ma va bene"

Riesco a vedere nei suoi occhi la sincerità, la paura e l'adrenalina. In questo momento è un mix di emozioni.

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Abbiamo finito il giro sulla ruota panoramica e ora la sto portando fuori città.

Arriviamo in un parco e scendiamo.

"Ora mi spieghi che facciamo qui" dice urlando

"Calmati e seguimi"

"Si così poi mi uccidi e mi lasci qua"

"Ma quanti film guardi?"

Mi fa una smorfia, incrocia le braccia al petto e mi dice:
"Io rimarrò qui"

"Stai scherzando?"

Nega con la testa.
Non ci credo, a volte si comporta proprio da bambina.
Costretto la prendo in braccio e la porto su una panchina, mentre lei urla di lasciarla andare.

"Ora siediti qui e alza la testa la cielo"

"Perché lo dovrei fare?"

"Perché potrai ammirare le stelle"

"Io non ti capisco perché proprio le stelle?"

"Sai quando io avevo una brutta giornata, da piccolo venivo sempre qui perché le stelle mi ricordano mio nonno. Lui era una grande persona, mi aiutava in tutto, mi ha sempre guidato verso la scelta migliore, ma se ne andato troppo presto per insegnarmi ancora molte cose"

"Le cose più belle purtroppo durano poco"

Mi giro verso di lei e le chiedo
"E tu quando sei triste cosa fai?"

"Io sono una persona che con una semplice canzone riusce a far passare la rabbia o la tristezza, perciò non ho mai pensato di trovare un posto in cui trovare la pace con me stessa. Però ti ammiro Vélez perché conoscendoti sto scoprendo un lato di te che qualche giorno fa nemmeno pensavo che esistesse"

Lauren quella ragazza dolce, diretta ma a volte scorbutica, proprio come me l'aveva descritta Erick.

"Grazie Chris per questa serata"

"Di niente Lauren"





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Cosa nasconde Chris?
Come continuerà la storia?

Gli opposti si attraggono #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora