CAPITOLO 28

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Pov. Gioia

Non ho capito cosa abbia Umberto. Fino a prima era tranquillo, adesso ha uno sguardo strano. Non ho fatto nulla, non abbiamo litigato. E se mi vorrà lasciare? E se ha visto che il nostro rapporto potrà andare avanti soltanto da migliori amici? Si ma se si è dichiarato dopo, un motivo c'è. Vuol dire che adesso è sicuro. Altrimenti da tantissimi anni, ciò che provava per me, era solo un fuoco di paglia.

Sto pensando tutto questo quando il mio telefono si illumina. L'arrivo di un messaggio mi desta dai miei pensieri. E' Umberto. Mi ha avvisato del fatto che è solo. Mi do un'ultima controllata allo specchio e vado da lui.

Prendo un respiro profondo e busso alla porta.

Pov. Umberto

La coreografia che ha accennato Gioia in sala relax è super. Quando ha iniziato a muoversi ho pensato 'non può ballare in questa maniera. DA SOLA.'

Bussa, apro la porta e rimango imbambolato. Scarpe da tennis, pantaloncini e canotta. Il viso truccato poco, i capelli ricci, con la schiuma e il diffusore. Il profumo che inebria i sensi, talco mischiamo al suo odore. L'ho sempre vista bellissima, ho sempre visto che ha un corpo da favola, ma ogni giorno la vedo sempre più bella. Ogni giorno è più bella del giorno precedente. La attiro a me, chiudo la porta e la spingo leggermente contro il muro. Sento i suoi muscoli attivarsi al mio tocco, ma allo stesso tempo la sento rilassarsi.

"Amo da morire il modo in cui il tuo corpo reagisce al mio tocco. Amo il mondo in cui ti attivi per me." dico con il fiato sul suo collo inspirando profondamente quel profumo che mi fa morire.

"Adesso sono un po' più rilassata."

La bacio, un bacio tenero, un bacio molto pacato.

"Mi hai fatto spaventare"

"Per cosa?"

"Oggi, in sala relax eri molto serio. Successivamente, al ritorno, mi hai detto di aspettare un tuo messaggio, ma eri strano"

"Ma come faccio a non essere serio? Ti vedo ballare da sola un coreografia con i tacchi, sicuramente sexy. Sappiamo qual è lo stile del maestro Timor"

Pov Gioia.

"Quindi tu hai reagito così perchè pensi che sarò molto sexy? -scoppio a ridere- Oddio, avevo capito tutt'altra cosa"

Praticamente ha fatto intendere, come ha detto il professor Timor, che sono molto sexy e che sono un 'bel vedere'.

Mi viene un'idea.

"Allora, facciamo così, Umbertino monello -dico avvicinandomi pericolosamente a lui- tu adesso ti siedi qui e mi guardi" dico spostando verso il centro della stanza la sedia, che prima era messa incastrata nella scrivania.

Lo faccio sedere, prendo il telefono, vado su youtube e metto la canzone della coreografia. Mi avvicino a lui. Pericolosamente.

"Quindi credi che io sia sexy? Adesso ho un regalo per te. Io giocherò con il tuo limite, tu starai fermo. Immobile."

Inizio a muovermi vicino a lui, il quale non riesce a fare come gli ho detto io, allungando le mani verso le mie gambe.

"Non ci siamo capiti, signorino! Devi stare fermo"

"Gioia, io non ci riesco"

"Shh, ci riesci bene, sei bravo tu!" dico poggiando le mie labbra sulle sue.

Mi inizio a muovere mettendo la canzone da capo. Punto i miei occhi nei suoi con lussuria. Nella coreografia ci sono movimenti che prevedono uno strusciamento quasi sul pavimento. Che faccio da brava stronzetta? Li faccio su di lui. Il suo pomo d'Adamo si muove e sporge costantemente dalla sua gola. E' costantemente in rilievo. La sua salivazione è pari a zero.

Pov. Umberto

Quello che sta facendo Gioia mi fa uscire fuori di testa. Mi fa impazzire quando si vendica o quando mi vendico io, come stasera.

Basta. Non ne posso più. O agisco o muoio.

Agisco.

Mi alzo dalla sedia, le blocco i polsi, stacco la musica e metto una bachata.

Una bachata sensuale.

"Hai fatto la stronzetta? Ora ti faccio vedere di cosa sono capace"

La avvicino a me e, mettendo una gamba tra le sue, mi abbasso facendo abbassare un po' anche lei, come se fosse seduta sulla mia gamba. Inizio a muovermi facendola strusciare su di me con movimenti che vanno da destra verso sinista, a movimenti che fanno "avanti ed indietro". Muovo la sua schiena, con una mano sulla sua zona lombare mentre la sua gabbia toracica si alza e si abbassa. Successivamente, faccio muovere i nostri bacini a destra, sinistra, di nuovo a destra e quando ritorno a sinistra, per la quarta volta, muovo il bacino con più decisione, come se fosse un vero e proprio stacco. Proprio il passo base della bachata. Le sue labbra sono praticamente quasi incollate alle mie. Perchè dico quasi? Perchè lei tenta di baciarmi ma io mi allontano, anche se forzatamente. Tutto il resto della coreografia è un susseguirsi di piccoli giri, un susseguirsi di mani che scendono lungo il corpo, le quali non vanno più nella zona lombare ma scendono fino al suo sedere. Continuo questo tormento per qualche minuto, faccio andare avanti ed indietro il suo bacino sul mio, sempre in questa posizione.

"Umberto, io.." Rompe il silenzio

"Ti sta piacendo vero?" Annuisce, in estasi.

"Stai giocando con il mio limite?"

"Il limite l'hai superato già da tanto tempo"

Pov. Gioia

"Il limite l'hai superato già da tanto tempo"

"Hai ragione, sono sulla via di non ritorno"

"Quindi?"

"Quindi non riesco più a salvarmi"

"Ma tu non vuoi salvarti"

Ha ragione lui. Quindi, detto questo lo prendo, lo sbatto sul letto e mi posiziono su di lui a cavalcioni.

"Non salvarmi allora"

Solo questo riesco a pronunciare prima di baciarlo intensamente sulla bocca. Gli tolgo la maglietta, lui si mette seduto e leva quella mia.

Per circa 2 ore, Umberto <<non mi ha salvata, anzi>>.

***Tina_Tina***
Scusatemi, dopo tanto tempo di nuovo qui! Un bacio, al prossimo capitolo!

***Tina_Tina***

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