Pov. Gioia
"Ragazzi siete pronti per entrare nelle casette?"
"Sì" rispondiamo alla redazione dopo aver portato tutti i borsoni.
Entriamo, saltellando dagli studi fino alle casette.
"Siete pronti?" urlano tutti- al mio tre, abbassiamo la maniglia" E con un urlo liberatorio entriamo in quella che sarebbe stata la nostra casa per i prossimi due mesi, forse.
Subito ci iniziamo a sparpagliare per le stanze, vediamo come sono fatti i letti, com'è il bagno, la palestra. Rafael prova subito la sbarra per la danza classica. Iniziamo a provare tutti i microfoni, apriamo il frigo, apriamo le credenze. Sembriamo veramente dei bambini al Luna Park.
La redazione ci lascia dicendo che sarebbe passata in serata e che comunque da questo momento in poi avremmo avuto le telecamere sempre accese. Però adesso potevamo cambiarci e sistemare la nostra roba.
Da adesso sarebbe iniziata la vera e propria convivenza.
"Io dormo con le ragazze" esordisce Mameli facendo ridere tutti
"Ragazzi, veramente, ho pregato ogni giorno per questo momento. Con Alvise ci sono stato in camera nel pomeridiano e non voglio dormire più" dice mettendo un finto broncio che fa ridere tutti.
Pov. Umberto
Mi trovo a parlare con Ludovica sul divano.
"Io un po' avevo immaginato la divisione delle squadre."
Ludovica si accovaccia sulle mie gambe ed inizia a piangere. Forse le manca un po' Jefeo mentre Giordana se ne esce con una delle sue perle:"Eddaje regà su! Se iniziamo così annamo bene"
"Tu, comunque, sei di una sensibilità assurda" dice Giordana appena ci troviamo un momento da soli.
"Io? Sì tantissimo" rispondo mentre lei si mette vicino a me insieme a Gioia.
"Penso che tu sia pazzesco, proprio raro"
Annuisco.
"Ma vi immaginate se adesso dovesse entrare il direttore artistico? Cioè mi viene adesso un attacco di panico" dice Gioia stemperando un po' quell'atmosfera che si era creata.
All'ora dello spuntino ci troviamo tutti sul tavolo a mangiare dei biscotti.
"Ragazzi ma vi immaginate, dall'altro lato, Alberto che li divora in un batter d'occhio?" dice Giordana scatenando le risate di tutti
"Immagino tutti che lo rincorrono perché li nasconde nell'armadio" replica Ludovica.
"Comunque i ballerini di là sono molto forti ma anche qui non si scherza -Giordana si trova a parlare con Gioia- cioè già prima spaccavate, anche adesso che siamo rimasti in 12, ciaone proprio"
"Adesso è come se non ci fosse più il fatto di essere forte rispetto ad altri perché partiamo tutti dallo stesso livello. Ma comunque resta il fatto che il livello si è alzato tantissimo"
"Ragazzi andiamo a provare la sbarra di danza classica" se ne esce Gioia portandoci tutti in palestra.
"Ma quindi abbiamo un nuovo ballerino" dice vedendo Alvise messo alla sbarra che attende indicazioni da Rafael
"No vabbe sto morendo" dice Rafael mentre continua a fargli fare i pliè.
Pov. Gioia
"Ragazzi avete visto Umberto?"
Ero in camera ma non so dove fosse. Non credo sia nel box.
"È in giardino" dice Alvise.
Esco. Oggi ci ho parlato poco, presa dall'ingresso e dalle risate, ma voglio stare un attimo con lui.
Mi metto sul divano vicino a lui e lo scruto. Ha gli occhi rossi e gonfi, ha pianto.
Lo abbraccio e lo stringo a me.
"Ti capisco perfettamente, so quello che stai passando"
Mi guarda.
"I legami che abbiamo stretto qui sono fondamentali, so benissimo che ti manca Alberto, che ti manca Vincenzo. Mancano le persone più importanti e la famiglia. È normale avere questi crolli emotivi ma devi pensare che non sei solo" dico mentre lui si avvicina a me e lo stringo, ancora più forte, tra le mie braccia facendo poggiare la testa sua sull'incavo del mio collo.
"Facciamo così: io adesso sto qui, ti abbraccio e ti coccolo fin quando non ti calmi, ok?"
Lui annuisce e mi distendo sul divano facendolo poggiare sul mio petto. Gli accarezzo i capelli.
"Come va, meglio?"
"Sì, stavo solo pensando a tutto questo"
"Amò tu devi pensare a te, devi pensare a quello che farai da adesso in poi. Sappiamo benissimo che la competizione sarà dura però devi pensare che qui non sei solo. Ci sono io e non sarai mai da solo, in ogni caso."
"Sai a volte penso che è strano tutto questo, di solito sono le donne ad avere un calo emotivo"
"Non c'entra solo il fatto di essere uomo o donna. Sei umano, hai un cuore e hai delle emozioni. Non ci fa nulla se si piange per queste cose, anzi è giusto che tiri fuori queste emozioni. E comunque sappi che qui io ci sono sempre, non ti libererai di me facilmente"
A quel punto scoppia a ridere. Un sorriso spontaneo si affaccia sul suo viso bellissimo.
"Ma chi si vuole liberare di te?" dice dandomi un bacio sull'angolo della bocca
"Siamo qui insieme ed affronteremo tutto questo. Ci sono io con te"
"Meno male che ci sei tu! So che con te posso stare tranquillo"
Lo abbraccio ancora più forte. Non so quanto tempo passa, sicuramente fino a quando non sento che lui si calma. Si alza dal mio petto e mi guarda.
"Pensavo ti fossi addormentata"
"Lo stavo per fare. E' molto comodo stare qui con te però è meglio se dormiamo dentro, non vorrei prendere l'influenza ora"
"Senza dubbio. Andiamo?"
"Andiamo"
Sto per alzarmi quando mi blocca.
"Gioia, grazie veramente! Senza di te non saprei cosa fare" dice dandomi un bacio all'angolo della bocca.
"Grazie a te per permettermi di starti vicino. Andiamo adesso" e mano nella mano andiamo in camera.
La nostra camera è vicino alla palestra. Dopo aver unito i due letti vicino lo specchio, ci addormentiamo.
Oggi la giornata è stata molto piena di emozioni ed è strano come adesso stiano uscendo fuori. Sono brividi e adrenalina. Quello che ha avuto oggi Umberto mi ha fatto pensare molto, anche se un po' ha fatto male vederlo così. Farei qualsiasi cosa per renderlo felice ma è anche giusto che queste emozioni escano adesso. E' giusto perché si deve liberare per avere più carica.
***Tina_Tina***
Ecco qui un altro capitolo! Ci vediamo al prossimo.
***Tina_Tina***
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UN AMORE SEGRETO
FanfictionUmberto e Gioia sono migliori amici da una vita ed insieme condividono l'esperienza nella Scuola di Amici. Hanno l'opportunità di entrare vincendo una sfida. La loro storia tra la passione per la Danza e sogni che si avverano.