P.O.V. Bakugou Katsuki
L'estate era arrivata parecchio tardi, prima mi lamentavo per il freddo e la pioggia che avevano portato via la calda e tanto amata primavera, ora fa un caldo pazzesco, e non ero pronto psicologicamente per affrontarlo, beh, ora mi lamento per quello. Avrei desiderato rimanere in inverno, sinceramente, fa fresco e per me è meglio morire di freddo che di caldo. Ero andato a fare la spesa con mio padre, visto che mamma è andata a fare un corso a Salerno di pasticceria. Mia madre aveva un bar famoso nel centro di Napoli, vicino al mio liceo, appunto. Ero al secondo anno, lo avrei iniziato almeno, e come in prima andrò lì per bere o mangiare qualcosa gratis, perché quella vecchia strega è la proprietaria.
Di solito ci andavo anche con i miei amici, amico ho detto? No, sono solo delle inutili comparse che mi seguono ovunque io vada, e non li sopporto, ma sono simpatici. Solo, non lo dirò mai perché sarebbe inbarazzante. Qui in macchina fa caldo e siamo quasi a 30°, che schifo. Sto diventando un wrüstel abbrustolito per il caldo afoso, e neanche la bocchetta aperta in macchina diretta alla mia faccia di aria condizionata non migliora la mia situazione. Per il resto, mio padre ha messo la musica classica alla radio, e io la adoro, il rock'n roll non lo sopporto a volte, quando mi senti in questo stato, ovvero sempre. Anche se mi fa sentire libero, la musica classica mi fa sentire rilassato -Speriamo il ciclo mi passi, eh- E lo stress scivola via come se fosse la pioggia ad aprile e maggio, quella che vorrei ora, porco schifo al doppio.
Appena arrivati, scendo dalla macchina seguito da mio padre e, oh Gesù -da quando sono cristiano?- fa più caldo qui che in macchina, almeno lì dentro c'era l'aria condizionata al massimo. Fuori sembra di stare nel deserto del Sahara, e sinceramente non voglio diventare una piccola pozzanghera. Seguo il vecchio e prendiamo i carrelli «Allora... che dobbiamo prendere?» Chiedo, rivolto a lui, che guarda la lista della spesa lunga fino a terra fornita da quella vecchiaccia di mia madre. «Ehm... tutto quello che sta dentro al negozio, suppongo...?» Dice, insicuro, controllando dietro al foglio lungo quanto i capelli di Rapunzel. «C'è una nota che dice di dover prendere la roba scontata.» Sbuffo, incamminandomi con l'uomo in diversi reparti. Fino a quando non vado a sbattere contro qualcuno.
Vedo una signora bassa dai capelli verdi e lunghi fino a metà schiena, gli occhi scuri e del medesimo colore sono rivolti verso di me, ed io le chiedo scusa, per poi sentirla ridacchiare. Mio padre ci raggiunge, e iniziano a parlare. «Oh, buongiorno signora. Mi scusi, mio figlio si sarà distratto mentre camminava ed è andato sbatterle contro, non era la sua intenzione.» La donna sorride caldamente, rispondendo con altrettanta gentilezza. «Non si deve preoccupare! Non è successo nulla, comunque mi ha dato prima le sue scuse, il giovanotto. Sembra davvero un bravo ragazzo.» Ridacchio mentalmente, pensando che ella non sappia che la mia filosofia di vita è alla: "I bambini come te, dovrebbero bruciare all'inferno!" Con tanto di megalovania di sottofondo.
Dopo un'altra manciata di secondi se ne va, e vedo da dietro alcuni scaffali che la donna è accompagnata dal figlio. Aspetta... è il ragazzino di una settimana fa! Quello con le lentiggini e gli occhi verdi, così come i capelli a cespuglio, folti e ricci. Arrossisco, e un'ondata di calore invade il mio viso incandescente, mentre i nostri sguardi si incrociano, di nuovo. "È rosso quanto me..."P.O.V. Midoriya Izuku
Mi giro, dopo esser stato chiamato da mia madre, incrociando gli occhi rossi di un ragazzo biondo e alto più di me. Arrossisco, capendo che è il ragazzo dell'altra volta, e penso sia davvero bello. Non lo vedo bene, anzi, non lo vedo neanche più, e mi sento quasi deluso da ciò. Vedo mia madre guardarmi, e mi giro verso di lei sorridendo. «Che guardavi, Izuku?»
cerco di inventare una scusa plausibile. Sventolo i fogli con tutti gli ingredienti di biscotti da prendere, e sorrido, dicendole: «Stavo controllando gli scaffali, sai, per trovare la roba da prendere, s-sì.»;
«Beh, a me sembrava stessi guardando oltre lo scaffale, ma va bene...»
Per un pelo! Sono davvero così prevedibile, seriamente? Mi asciugo la fronte grondante di sudore, come se spingere un carrello è assai faticoso.Dopo aver visto il ragazzo, sentii caldo istintivamente, e di sicuro sarà stata la temperatura elevata, anche se qui ci sono i condizionatori. Decisemmo di muoverci ed uscire di lì, pagando e posando il carrello. Non avevamo preso la macchina perché casa nostra era abbastanza vicina, poi, faceva troppo caldo e la macchina sarebbe stata una condanna. Ma la vera condanna pareva il ragazzo biondo, che sembrava essere ovunque. Ma capita, giusto?
Angolo Autrice:
Ciao ragazzi, come state? Io bene! Stamattina ho fatto la prova scritta di Italiano, spero vada bene, per il resto, se oggi posso, pubblico un altro capitolo, Mh? Per ora, come sembra la storia?
Ciao, alla prossima!
-Manu🌈
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Heart To Break -BakuDeku/KatsuDeku-
RomanceKatsuki è sempre stato un ragazzo intelligente ed appassionato alla letteratura ed ai brani classici, come il padre musicista. Ma la sua impazienza non sarà mai un buon pregio, perché sarà la causa della perdita di una persona a lui cara, incontrata...