Capitolo 1. "Altro che selva oscura, qui siamo in un forno!"

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P.O.V. Bakugou Katsuki

Quel giorno non avevo nulla da fare, se avessi avuto qualcosa da svolgere, l'avrei fatta, invece di poltrire sul letto della mia stanza. Odio rimanere immobile nello stesso posto per troppo tempo, sono sempre stato un ragazzo vivace e abbastanza sgorbutico con gli altri. Mi alzo di malavoglia, e scendo le scale che portano di sotto.
«Hey, Katsuki! Finalmente sei sceso, qualcosa non va?» Mi chiede mia madre, sorridendo, ed io ricambio il gesto con una smorfia contorta di rabbia.
«Tzk, tutto bene, vecchiaccia.» La diretta interessata alza un sopracciglio, sbuffando.
«Potresti anche non chiamare in quel modo tua madre, brutta testa di cazzo.»

Continuammo a litigare, e quando papà arrivò, ci ritrovò nel soggiorno a gridare insulti. Ci fece smettere subito, e continuò a sorridere caldamente, imbarazzato. Erano da poco iniziate le vacanze estive, e ben presto avrei iniziato Liceo Classico a Napoli, per continuare poi gli studi. Non so dove, vedrò. Devo ringraziare mio padre per avermi fermarto, o avrei ucciso quella brutta strega a mani nude. Che poi, ora che ci penso, cosa ho ereditato da mio padre? Un cazzo, tranne la passione per la musica classica e lirica, così come quella per la lettura. Per il resto, posso dire di essere uguale a quella grande idiota di mia madre. Che strazio.

Decido di mettere una maglietta a maniche corte nera e un pantaloncini grigio, visto che fuori fa un caldo che spacca le pietre. Appena varco la porta di casa, i raggi caldi del sole mi accecano, e un'ondata di calore mi travolge. "Merda, è vero. Il nero attira il calore..." Ma non volli tornare a casa, al fresco, sul mio letto a poltrire, e decisi di continuare il mio viaggio verso quella selva oscura, che poi oscura non era perché per poco io non mi sciolgono come un ghiacciolo. "Altro che selva oscura, qui siamo in un forno!" Penso, toccandomi la fronte fradicia con la mano per scostare il sudore.

Arrivato in centro, posso dire di essere una fontana, e mi pento amaramente per non essere rimasto nella mai umile dimora, mentre ora per ritornare dovrò fare altra strada, tornando dai miei genitori bagnato fradicio. Mentre sto seduto su una panchina messa sotto un albero  -che per fortuna fa bene il suo lavoro, perché sto all'ombra- vedo un ragazzino dai capelli verdi e quella che sembra una sua amica, con i capelli a caschetto marrone, stargli accanto. Non me ne frego più di tanto, ma non posso non notare le buffe lentiggini sulle guance rosse per il caldo e gli occhi grandi color smeraldo.

Avete presente quando state guardando la vostra crush -solo che a me non piaceva affatto quel tizio- e quello vi nota, sgamandovi? Ecco, era quello che era successo a me, che ero arrossire come un imbecille. No, non sono arrossito, è tutta colpa del sole, mi sta bruciando porca puttana. I nostri occhi per un istante si erano incontrati, e dire che le sue guance divennero più rosse di prima è che era adorabile mi convinse del fatto che l'arrivo così improvviso dell'estate -visto che la primavera l'aveva passata fra pioggia e temporali vari- mi stava mandando in pappa il cervello.

Spostai lo sguardo, guardando altrove. Notai, con la coda dell'occhio, che l'amichetta mi stava guardando curiosa da lontano, mentre il verdino negava con le braccia, nascondendosi così il viso rosso di imbarazzo.

P.O.V. Izuku Midoriya

Sentii uno sguardo puntato sulla mia figura, e mi guardai intorno confuso, incontrando gli occhi di un altro ragazzo -carino, molto carino- seduto su una panchina sotto ad un albero. La sua maglietta nera era bagnata e segnava il suo corpo, che a quanto pare era scolpito e tonico, a contrario del mio. Il pantaloncino corto e le maniche che arrivavano fino a metà spalla, facevano vedere le sue braccia e le sue gambe robuste, e non potei fare a meno di arrossire quando vidi i suoi occhi vermigli scritarmi da sotto le ciglia bionde, come i capelli arruffati.

Intanto, Uraraka parlava, mentre io annuncio con il capo, distratto. Infatti, poco dopo si accorge del mio sguardo puntato sul biondo, che intanto aveva girato la testa. «Izuku, qualcosa non va?» Chiese, mentre io la fissava con ancora le guance rosse d'imbarazzo. Ci conoscevamo da quando eravamo bambini, e oramai ci chiamavamo per nome senza problema.

«Oohh, ora ho capito!» La sua esclamazione felice mi fece saltare dalla paura, ed iniziò a saltellare contenta amavo fosse una molla, battendo le mani. «Stavi guardando quel ragazzo laggiù!» Lo indicò con gli occhi che brillavano, ed io le abbassai il braccio puntato sulla misteriosa persona dai capelli biondi come il grano, per poi sussurrare un: «Shhh, che dici?!» parecchio convinto.
Ma, non avevo convinto lei, che sapeva del fatto che fossi gay, visto che sapeva della mia cotta per Todoroki Shouto, un nostro vecchio compagno di medie, nonché più carino della scuola, corteggiato da tutte le ragazze.

«Sì, sì, sì! È così!~» Canticchió, guardandolo ed osservando da tutte le angolazioni possibili. Mi sbattei il palmo della mano in faccia, sospirando frustrato. Ochako era una di quelle ragazze appassionate di Yaoi, come diceva lei, che in pratica  sono le coppie formate da due maschi. «Magari, potresti andare a conoscerlo!» Sentii di nuovo il calore pervadermi, e gesticolai frettoloso con le braccia, ancorando i piedi saldamente a terra, visto che lei mi stava spingendo nella sua direzione. «Ma si vede che è più grande di me!»

La vidi sorridere. «Ed allora? L'amore non ha età! Forza!»;
«Ochako, l'amore non funziona così! Non lo conosco nemmeno.» La ragazza dai capelli a caschetto rise divertita, non cedendo alle mie parole. «Esiste una cosa chiamata: "colpo di fulmine", sai?» Poi, però, ce ne andammo, anche se per tutto il tragitto negozi-centro-casa continuava a prendermi in giro giocosamente e a convincermi del fatto che il biondo dalla maglietta bagnata mi abbia colpito il cuore, ma non era affatto vero.

Angolo Autrice:

Heyyy. Pubblico robe a raffica, lo so, lo so. Solo, ho troppe idee, e mi rilassa scrivere. No, questa non l'ho ancora terminata, ma vedrò di farlo al più presto!

Di solito, scrivo con il narratore esterno, colui che sa tutto di tutti, ed è difficile fare così, con i P.O.V. dei vari personaggi. Spero solo che venga bene abbastanza da soddisfarvi, mie vari fangirl e miei cari fanboy (se ci sono, eh.).

Intanto, godetevi più che potete il primo capitolo, ciao!

-Manu🌈

Heart To Break -BakuDeku/KatsuDeku-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora