P.O.V. Bakugou Katsuki
Venerdì era finalmente alle porte, ed io non vedevo l'ora che la sera arrivasse. Non so il perché io abbia voluto invitarlo a quell'appuntamento, visto che ci vediamo sempre perché lo accompagno a casa, ma mi sarebbe piaciuto trascorrere un momento di intimità con lui, per potergli dire ciò che provo davvero nei suoi confronti. È la prima volta che mi fido di qualcuno per davvero, non sono mai riuscito ad ascoltare il mio cuore, perché la mente per me aveva più importanza.
Ora, però, farò tutto il contrario, voglio fare tutto il contrario. Domoliró i muri che mi sono costruito in questi anni mi dichiareró a Deku. Ieri, quando gli dissi quelle cose non ero neanche più in me, ma ero in me. Insomma, una via di mezzo. Io adoro la pioggia, ma sinceramente, stringere Izuku al mio petto è molto più bello che guardare scendere dal cielo tante gocce d'acqua fredda.
Lo avevo accompagnato al suo appartamento, poco dopo la scuola ed ero tornato a casa mia. In tutto non siamo neanche così lontani, ma lui insiste sul fatto che al suo piano ci deve arrivare da solo, ed io devo tornare a casa senza preoccuparmi. Ma come faccio a non preoccuparmi? Con Todomerda nei paraggi non mi fido di lasciarlo tutto solo, no, no. Sono le 16:25, sto iniziando a prepararmi per uscire.
Il tempo in questo momento è snervante sentirlo addosso, sento i suoi ticchettii continui, conta i secondi ed i secondi sono infiniti e prezioni. Il tempo è la mia nemesi per eccellenza dopo i jeans attillati, proprio non li sopporto. Ti fasciano pure il culo e te lo fanno sembrare o grande o piccolo, ed io non ne metterò mai uno in tutta la mia vita, neanche se mi pagano. Mia madre entra in camera a posare alcune cose nell'armadio, mentre io mi aggiusto i capelli, cosa letteralmente impossibile da fare.
Ridacchia, passandomi accanto e sorridendo, mentre io ringhio contro il pettine che avevo fra le mani, e che, purtroppo, ha fatto una brutta fine sotto la suola delle scarpe. Vedo lo sguardo furente di mia madre da attraverso lo specchio, e non è un buon segno. «Lo ricompri tu, ok?» Dice solo, sospirando e raccogliendo i pezzi neri e buttarli nel cestino lì affianco. «Mi raccomando, Katsuki. Sii gentile e non fare lo scaricatore di porto, o vorrai farlo scappare a gambe levate?» La guardo male, ma lei non sembra tacere. Ho dovuto dirle dell'appuntamento per avere dei consigli, Uraraka mi ha detto di essere me stesso... e non credo che "me stesso" sia una brava persona.
«Tzk, sì, sì.» Rispondo sbuffando, mentre lei mi tira uno schiaffettetto -e con schiaffettetto si intende ricevere una pantofola in faccia- sul volto..«MA CHE CAZZO—»;
«Questo, è per il pettine che mi hai rotto.» Ride soddisfatta, mentre i miei occhi brillano di ira. «PER UN FOTTUTO PETTINE!?» Continuo a lamentarmi, senza però ricevere alcun ascolto da parte sua, che mi ignora bellamente. Mentre sto per uscire di casa, lei grida un: «Fai il bravo bambino!» e la mia risposta è stata un: «MA VAFFANCULO BRUTTA RACCHIA!» con tono arrabbiato.Quando arrivo sono le 17:01, ed aspetto Izuku pazientemente -da quando sono paziente?- guardando le stelle che illuminavano il cielo notturno completamente nero. Le fronde degli alberi si muovevano sinuose con il vento leggero che tirava, la luna piena brillava ed io ero nervoso, e se non avesse ricambiato i miei sentimenti? E se mi respingesse? Non lo so, se devo essere sincero, questa è la prima volta in cui ho paura.
P.O.V. Midoriya Izuku
Sono le 17:07, ed io sono arrivato finalmente alla collina, che poi, ora che vi penso, perché sulla collina? Non lo so, la cosa mi inquieta abbastanza, ma cosa cosa provare a vedere chi sia colui che ha deciso di presentarsi qui? Appena arrivo, il mio respiro è affannato e sto anche sudando un po'. Ho le mani sulla ginocchia, e quando alzò lo sguardo vedo il cielo illuminato da le stelle. È abbastanza lontana la sporgenza, dalla città, e la luce delle strade, dei dei fari delle macchine e quelle dei condomini non ci sono, permettendomi così di vedere il cielo nero illuminato dalla luna, che sembra più grande e luminosa, e le stelle, che per me prima erano inesistenti, erano persino di più.
Cerco la persona che mi ha invitato con la lettera sotto il banco il giorno prima, ed incrocio i miei occhi con quelli di un ragazzo biondo e gli occhi rossi: Kacchan. Sorrido nel vederlo lì, e gli vado incontro. «Serio? Cioè, è un luogo un po' insolito...» Chiedo, risacchiando in imbarazzo. Ora che ci penso, è molto più alto di me di alcuni centimetri e per guardarlo negli occhi devo alzare leggermente lo sguardo. «Beh, lo so. Ma volevo si tenesse qui, l'appuntamento, perché volevo farti vedere le stelle. Di solito, io vengo qui quando sono nervoso, la sera. Mi rilassa.»
Appuntamento?! Io credevo fosse un uscita fra amici! «Qualcosa non va? Ti vedo... strano.» Chiede, fra il dispiacere e la preoccupazione. Nego con il capo, guardandolo negli occhi vermigli e sorridendo ampiamente. Lo vedo tranquillizzarsi, poi, io gli prendo le mani. «Va tutto bene se qui con me ci sei tu, Kacchan.» Il mio cuore batte veloce e le mie guance vanno a fuoco, mentre una mano del biondo, libera dalle a mia gentile presa, mi sta accarezzando il volto dolcemente. È passato dalla guancia, al collo, per poi risalire e mettere due dita sotto al mento.
Se prima i miei occhi erano puntati sul pavimento, ora erano fissi nei suoi occhi cremisi, luminosi, e mi ci sono perso dentro. «Izuku...» Sento dei brividi lungo tutta la spina dorsale, al sentire il mio nome uscire dalle sue labbra ho avuto un sussulto, lo ha sussurrato in modo così naturale all'orecchio da mandarmi in trance. «K-Kacchan...?» Sembro insicuro, ma non lo sono affatto. Chiudo gli occhi istintivamente quando sentì le sue labbra plasmare perfettamente le mie, agili. È come se fossero due pezzi dello stesso puzzle, e non desideravo altro se non avere finalmente lui al mio fianco.
Angolo Autrice:
Sclerare felici, finché potete.
Perché ben presto perirete!
Fra le fiamme dell'inferno vi farò bruciare,
perché ho molto cuori da spezzare!-Manu🌈
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Heart To Break -BakuDeku/KatsuDeku-
RomanceKatsuki è sempre stato un ragazzo intelligente ed appassionato alla letteratura ed ai brani classici, come il padre musicista. Ma la sua impazienza non sarà mai un buon pregio, perché sarà la causa della perdita di una persona a lui cara, incontrata...