Capitolo 17. Izuku è una talpa

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P.O.V. Midoriya Izuku

Non so quanto tempo sia passato, ma sono crogiolato nella mia camera da tanto tempo, so solo questo. Non so da quanto tempo sono qui, a volte sento il telefono squillare, o meglio fino a ieri, e ho avuto modo di sapere l'orario dal cellulare insieme alla data sullo schermo di blocco. Uraraka mi ha chiamato tantissime volte, così come Iida, mentre Kacchan, beh, lui mi perforata le orecchie, mi chiama pure la notte. Anche se è difficile dirlo, dato che ho cancellato dalla rubrica il suo contatto.

Ma oramai lo so a memoria il suo numero telefonico, e so che è lui quel numero che mi chiama è lui. Mia madre ha tentato di farmi uscire più volte dalla mia stanza, per farmi mangiare, ma io non esco e non faccio nulla. Preferisco rimanere qui per il resto della mia vita, anche se, un'idea è fattibile. Io avevo riposto tutta la mia fiducia a Katsuki, tutta. E... Shouto se l'è preso, così come ha preso tutto di me anni prima, ha preso anche quel biondino che amo con tutto me stesso.

Perché? Stava andando così bene, il nostro rapporto era divenuto così intimo e speciale, io... Io sono innamorato di lui, ma Kacchan... Kacchan non penso provo le stesse emozioni che provo io. Sono stato un giocattolo, una marionetta sostenuta da lui, ed io ci sono cascato, ancora. Perché ogni volta devo soffrire? Perché sono così ingenuo da credere ed avere fiducia in tutto e tutti? Non lo so, ma fa nulla, non me ne importa più.

Esco finalmente dalla mia tana, e vado in cucina, dove vedo mia madre parecchio preoccupata venirmi incontro ed abbracciarmi. «Izuku, non farlo mai più—»;
«mamma a, chiama papà.» Mia madre sembra parecchio confusa dal tono che ho, e mi guarda con un espressione enigmatica. «Prima voglio sapere cosa è successo.» Esige spiegazioni, e io le dico semplicemente di voler cambiare istituto. «Voglio andare da mio padre a Milano.»;
«È perché? Quello dove vai tu è il miglior liceo di Napoli!» La sento ribbattere, ma io negò con il capo e la guardo con occhi lucidi e rossi.

«Io... voglio vedere mio padre. Devo parlarci, mamma, ti prego.» I miei genitori si sono divisi molti anni fa, dopo la mia nascita, dopo loro continui litigi. Lui è a Milano, mentre mia madre, che anche lei prima viveva lì, mi ha portato con sé qui, a Napoli, quindi la mia infanzia l'ho trascorsa al Nord Italia. Quando da bambino giravo nella pariferia vedevo un imponente edificio: il Liceo Classico Statale Tokoba, a Milano. Fin da piccolo mi affacciato ai cancelli e vedevo gli studenti lì fuori, nel giardino, quindi ho già l'alterativa.

Mia madre lo chiama, e sento la loro conversazione. «Hisashi, Izuku vuole parlarti...» Il suo tono è chiaramente triste, perché sa che voglio andare via. «Certo, Inko. Passamelo.» Mamma mi passa il telefono fisso fra le mani, e saluti mio padre. «C-ciao p-papà...» Mi sento di nuovo così debole. «Ehy, campione! Aspetta, cos'hai? È successo qualcosa?»;
«Papà, io... voglio venire da te a Milano per continuare gli studi classici... V-va bene?» Risponde affermativamente. Dovrei essere felice, ma abbandonare Napoli e Kacchan fa male, ma lo faccio per me, perché il mio cuore non è in grado di reggere tanta sofferenza.

«La mamma è d'accordo? Sei sicuro...?»;
«Sì... e sì, sono sicurissimo...» Sono così insicuro mentre lo dico, mento a me stesso, mento perché non voglio più piangere per amore. Voglio iniziare una nuova vita. «Va bene, domani ti vengo a prendere in treno, tu prepara le valigie. Domattina saluterà i tuoi amici per la via.» Annuisco e lo saluto, per poi staccare ed andare in camera mia per fare le valigie. Mia madre è appoggiata allo stirpe della porta, mi guarda mentre metto vestiti e action figures insieme a fumetti nella valigie.

Poi, la vedo prendere una foto da solo da il mio comodino. È un'immagine scattata con la polaroid, raffigura me e Kacchan insieme, è indelebile, ma non come noi, divisi più che mai. «È per lui, vero?» Annuisco, e lei sorride. «Ti capisco, Izuku, ma lo perderai...»;

«Mamma, è diverso...» Commento, girandosi verso di lei, poi continuo. «... Io già l'ho perso in partenza.» Dopo cena continuo a sentirmi male, e dopo vado a dormire, sperando di scacciare la sua figura dalla mia mente.

Angolo Autrice:

Uccidetemi, se volete. Ma è così che andrà. Vi lascio un meme fatto da me :3

 Vi lascio un meme fatto da me :3

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Beh, è logico no? XD
Sì. Cosa ne pensate dell'idea di Izuku? È giusto lasciare Kacchan?

Continuo a chiedere perdono se pubblico troppo, ma vorrei direttamente iniziare con "My Hero" o magari "Welcome To The Black Paradise". Facciamo una cosa... votate voi!

Scegliete una delle due storie, e per la fine del libro conteró i voti. Anche se, la x trader sarà -immagino- la più gettonata. (My hero)

Beh, devo ammettere che UN PO' la BakuTodo mi piace. Quindi ok. Ma solo poco (che equivale a 0.1%)

Ciau~

-Manu🌈

Heart To Break -BakuDeku/KatsuDeku-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora