Capitolo 19

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Sofia

Sebbene la situazione mi stia facendo stringere lo stomaco dalla paura, nei momenti in cui Ermal mi scrive mi sento un pochino meglio, e non posso fare a meno di accennare un sorriso.
La notte appena passata, tra il treno, l'autobus per arrivare all'aeroporto e il check-in, è stata stremante, e non vedo l'ora di essere sull'aereo per dormire.
La signora Angeli mi ha dato una settimana di ferie pagate in via del tutto straordinaria, così posso riuscire a pagarmi il volo e un paio di giorni a Cuba.
Sono preoccupata da morire.
Sara, da quando ha intrapreso questa carriera così spericolata, quattro anni fa, si è distinta in tutto e per tutto, sempre scherzando col fuoco. Con il tempo mi sono abituata a sentirla parlare di ipotetici attacchi terroristici, bombe e pallottole piantate nello stomaco, tanto che io stessa ho cominciato a scherzarci su.
Da quando però una di quelle pallottole le si è ficcata nel polpaccio, mancando di molto poco l'arteria, anche lei ha cambiato idea.
Ed ora eccomi qua, ad andare a recuperarla.
La sua eroina personale, come mi definiva quando eravamo piccole.

Il telefono vibra di nuovo, Ermal sembra non avere nessuna intenzione di lasciar cadere la nostra conversazione, specialmente dopo che l'ho lasciato senza rispondergli la sera scorsa.
Ancora non riesco a credere a questa situazione così assurda, sto davvero diventando amica del mio artista preferito? Non avrei mai pensato possibile una cosa del genere.
Leggo l'ultima mail, lasciandomi sfuggire un sorriso più ampio di quanto volessi.

"Sono sicuro che il tuo sarà un Natale meraviglioso Sofia. Tra quanto salirai sull'aereo? Con un volo così lungo farai meglio a metterti a dormire, o stasera sarai in coma da sonno."

Faccio a malapena in tempo a finire di leggere che subito mi arriva un'altra mail.

" Hai internet all'estero? "

A questo punto, il sottofondo implicito di questa domanda non riesco ad ignorarlo, così, con un po' di agitazione  gli rispondo evitando l'argomento.

"L'aereo parte tra un'ora, mi sto preparando e ho già imbarcato la valigia...sono agitata, non ho mai preso l'aereo, è una cosa stupida? Oh, scusa, non vorrei annoiarti con le mie storie"

L'ora del volo si avvicina e una hostess avvisa me e gli altri passeggeri di cominciare a prepararci per salire.
In poco tempo attraverso il tunnel e salgo la scala per entrare, cerco il mio posto a sedere e mi accomodo.
Ho ancora un po' di tempo prima di dover spegnere il telefono.
Apro nuovamente le mail per trovare la risposta di Ermal.
Mi copro la bocca per la sorpresa, rimanendo a fissare lo schermo per un sacco di tempo, fin quando non vengo ridestata da una hostess che mi chiede cortesemente di mettere il telefono in modalità aereo.
Prima di farlo mando un messaggio ad Ermal, un semplice  "Ciao, sono Sofia."
Si, un messaggio.
Perché nella sua ultima mail, oltre ad un "non mi dispiacerebbe annoiarmi per le tue storie" che mi ha fatto sorridere come una deficiente, mi ha lasciato il suo numero di telefono.

Romeo e Giulietta non sono mai esistiti.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora