-ErmalProvo ad immaginarmela in giro per la città, magari un po' spaesata ma determinata e piuttosto sveglia.
Non sono mai stato a Cuba, ma magari un giorno o l'altro capiterò anche là. Se non altro, io saprei un minimo come cavarmela.
Credo.
O forse in realtà non è vero, visto che i miei viaggi sono sempre organizzati.
E lei non aveva mai nemmeno preso l'aereo.
Direi che è un punto a suo favore.Mi ha scritto poco fa per dirmi che è atterrata, e che si, ha internet e le chiamate anche all'estero.
A quella notizia mi sono sentito stranamente felice.
Le mando un altro messaggio, dicendole che non vorrei disturbarla mentre cerca di arrivare all'ospedale e che magari le scriverò più tardi.
Magari?
No, okay, è ovvio che poi le scriverò di nuovo.
Esattamente da dove mi escono queste convinzioni?
Forse qualcosa sta cambiando ed io nemmeno me ne sto rendendo conto.
E neanche lei.
Ma sta davvero accadendo qualcosa?
La prima volta che ci siamo incontrati abbiamo parlato forse tre minuti, ci siamo rivisti per puro caso dopo un sacco di tempo, abitiamo a chilometri e chilometri di distanza.
E per quanto in questo momento vorrei che non fosse un problema, anche il fatto che io sia famoso si aggiunge a questa lista.
È assurdo.A distogliermi dai miei pensieri è di nuovo lei, con la sua risposta che pare studiata per farmi rimangiare e mandar giù come niente tutto ciò che poco fa vedevo come un muro.
"No, per favore, so a malapena di aver detto la cosa giusta ad un taxista che non parla nemmeno l'inglese... Il viaggio in teoria è breve, puoi farmi compagnia?"
Colpito e affondato dalle mie stesse parole.
"Assolutamente. Allora dimmi, non sono mai stato a Cuba, cosa vedi dal finestrino?"
"Beh, qui è ancora pomeriggio presto, sono circa le tre, ma lì dovrebbe essere sera, giusto...?"
"Sono le nove e ventiquattro, per essere precisi. Si può dire che tu stia viaggiando nel tempo."
"Non l'hai detto davvero."
"Oh si mia cara"
"Mia cara? Comunque dal finestrino vedo.... Parecchi palazzi, qualche fontana.... Oh, aspetta! Ho appena visto Doc e Marty."
Soffoco una risatina, prima di uscire dai messaggi e con un breve momento di follia che si interrompe non appena il telefono inizia a squillare, premo sul tasto di videochiamata.
Dopo alcuni interminabili secondi, una faccia impacciata mi risponde, con l'espressione palese di chi ha il battito accelerato.
Credo di avere la stessa faccia.
-...hey- abbozza spostandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio
-buongiorno Sofia- sorrido
-buonasera Ermal, non... Non mi aspettavo una chiamata-
-volevo vedere anche io Doc e McFly- ribatto ridendo -c'è anche la DeLorean?-
-oh si, ci sono seduta sopra, sto viaggiando nel tempo, ricordi? Allora, qualche buona notizia dal futuro? -
-per il momento tutto normale, niente di particolarmente eclatante-
Annuisce, iniziando a parlare di quelle sue piccole e grandi paure, quando le chiedo se sia quasi arrivata.
Mi mostra poi la città vista dal finestrino, con il suo viso che a tratti sbuca nell'inquadratura per poi sparire di nuovo, facendomi sperare che ricompaia di lì a poco.
Mi metto a ridere quando tutta agitata scende dal taxi e con la mano libera cerca il portafoglio per pagare la corsa.
-forse è meglio che metta giù- le faccio notare -ti faciliterebbe le cose -
-va...va bene, però dopo... -
-dopo ci risentiamo, ti assillerò ancora un po', non ti preoccupare, ora metti giù e vai a prenderti il tuo regalo di natale - la invito sorridendo, poi mi saluta e chiude la telefonata.
E io torno a Bari, lontano migliaia di chilometri.
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Romeo e Giulietta non sono mai esistiti.
RomanceQuando una domanda sembra fuori luogo basta alzare lo sguardo.